sabato 25 dicembre 2010

Andiamo fino a Betlem


Andiamo fino a Betlem.    Il viaggio è lungo, lo so.
Molto più lungo di quanto non lo sia stato per i pastori. Per noi ci vuole molto più che una mezz’ora di strada. Dobbiamo attraversare venti secoli di storia. Dobbiamo valicare il pendio di una civiltà che, pur qualificandosi cristiana, stenta a trovare l’antico tratturo che la congiunge alla sua ricchissima sorgente: la capanna povera di Gesù.

Andiamo fino a Betlem.   Il viaggio è faticoso, lo so.
Molto più faticoso di quanto non sia stato per i pastori.  Noi dobbiamo abbandonare i recinti di cento sicurezze, i calcoli smaliziati della nostra sufficienza, la superbia delle nostre conquiste… per andare a trovare chi? “Un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.

Andiamo fino a Betlem.   Il viaggio è difficile, lo so.
 Molto più difficile di quanto non sia stato per i pastori.   Per noi, disperatamente in cerca di pace, ma disorientati dai sussurri e grida che annunciano salvatori da tutte le parti, ogni passo verso Betlem sembra un salto nel buio.

Andiamo fino a Betlem.  E’ un viaggio lungo, faticoso, difficile, lo so.
Ma questo che dobbiamo compiere “all’indietro”, è l’unico viaggio che può farci andare “avanti” sulla strada della felicità.   Mettiamoci dunque in cammino, senza paura.  Il Natale di quest’anno ci farà trovare Gesù e, con Lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell’impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.
Allora finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima, sarà libero di smog, privo di segni di morte e illuminato di stelle.
                                                                        dom Tonino Bello

venerdì 24 dicembre 2010

Spunti di Natale

Ai miei affezionati lettori lascio un paio di spunti velocemente colti da un'occhiata ad una prima pagina di un quotidiano ed una cartolina augurale ricevuta da un'amica.


La voce della realta', estratto dal "Buongiorno" del 23 Dicembre di Massimo Gramellini
"In una scuola di Torino va in scena il classico spettacolo di Natale alla presenza delle famiglie. Ogni bambino sale sul palco ed esprime un desiderio per l’anno nuovo. Il primo dice: «Vorrei essere più bravo coi nonni». Il secondo: «Vorrei un certo videogioco». Il terzo: «Vorrei ci fosse ancora il lavoro per mamma e papà».
Nella sala scende il gelo, la realtà è una pasta abrasiva e certe cose non si confessano neanche in tv. Un amico presente alla scena commenta: è un mondo al contrario, quello in cui sono i figli a desiderare un posto per i genitori, ma forse l’unica speranza che resta, a questo mondo, è proprio un bambino che al futuro non chiede un giocattolo ma un lavoro per mamma e papà."

Il mestolo degli altri, dalla poesia Eldyana "Cartolina di Natale" di Carlotta
Un sant’uomo chiede a Dio di poter visitare l’inferno e il paradiso, possibilmente nell’ordine - preferisce il lieto fine. Dio lo conduce davanti a due porte chiuse e spalanca la prima. Al centro della stanza spicca una tavola rotonda e al centro della tavola un pentolone da cui emana un profumo delizioso. Ma le persone sedute intorno alla tavola sono ridotte a scheletri. Ciascuna di esse ha un mestolo attaccato al braccio, lo tuffa nel recipiente per raccogliere il cibo, però poi non riesce a portarlo alla bocca perché il manico del mestolo è più lungo del braccio. Che supplizio atroce, pensa il sant’uomo, compatendo gli affamati. «Hai appena visto l’inferno», dice Dio e spalanca la seconda porta, quella del paradiso. C’è una tavola rotonda al centro della stanza anche lì. Al centro della tavola un pentolone da cui emana lo stesso profumo. E le persone sedute intorno alla tavola hanno un mestolo attaccato al braccio che nessuna di esse riuscirà mai ad avvicinare alla bocca. Eppure sono ben pasciute. «Non capisco», sbotta il sant’uomo. «È semplice» – risponde Dio -. «All’inferno gli uomini muoiono di fame perché non pensano che a se stessi. In paradiso, invece, stanno tutti in salute perché ognuno mangia dal mestolo degli altri»

Buona vigilia di Natale, ci sentiamo domani per un'ultimo pensiero Natalizio...

mercoledì 22 dicembre 2010

Ricordati di Chico

Chico Mendes (Xapuri, 15 dicembre 1944 – Xapuri, 22 dicembre 1988)
Ventidue anni fa la mano assassina dei latifondisti e dei trafficanti di legname poneva fine alla vita di Chico Mendez, ucciso sulla porta di casa.

Chi era Chico Mendes?

Era un seringueiro, raccoglitore di caucciu' nella foresta Amazzonica, sindacalista attivo in difesa degli Indios, dei lavoratori e dell'ambiente Amazzonico, fino a divenire il segretario generale del Sindacato dei lavoratori rurali di Brasiléia (Sindicato dos Trabalhadores Rurais) e co-fondatore del Partido dos Trabalhadores (PT, Partito dei Lavoratori), quello che ha espresso gli ultimi 2 presidenti Brasiliani, Lula (Luis Inàcio da Silva) e la stessa Dilma Rousseff, la presidentessa attuale.

Nell'anno del suo omicidio lavoro' con successo alla creazione di una "riserva estrattiva" di caucciù nel seringal Cachoeira, espropriato dallo Stato alla famiglia latifondista Alves da Silva, quella dei suoi assassini, che l'aveva a sua volta illegalmente acquisito da dei piccoli proprietari terrieri.

Perche' amava cosi' tanto la foresta Amazzonica fino al sacrificio supremo della propria vita?

Aveva capito ciò che i nostri governi ancora faticano a comprendere, cioè quanto sono preziose le foreste del nostro pianeta.
Evoluzione della deforestazione nella foresta amazzonica in questi ultimi 22 anni, in Km2 x anno [Mongabay]
In questi 22 anni, l'Amazzonia ha perso oltre 380 mila km² di foresta, una superficie decisamente superiore all'Italia, ed oltre 600.000 km² dal 1970, una superficie superiore al territorio Francese.
Sebbene in questi ultimi 4-5 anni il ritmo di deforestazione si sia un po' ridotto, si parla sempre di oltre 10 mila km² all'anno .

E pensate che nonostante la presidenza Brasiliana vorrebbe ridurre il taglio a 5000 km² all'anno entro il 2014, questo obiettivo è considerato non abbastanza ambizioso da parte del WWF -al di la' del fatto che non si sa se effettivamente si riesca a farlo rispettare.

La politica ambientalista Brasiliana e' da qualche anno giudicata troppo debole.
Forse questo e' alla base del clamoroso successo per una donna e ambientalista, che fu candidata antagonista della presidentessa Dilma.
"Per la prima volta nella storia del mondo una donna, Marina Silva ,candidata ambientalista ha ottenuto il 20% dei voti in un grande paese di 190 milioni di abitanti."
Questo successo le permette di avere un'influenza sulle scelte ambientali del governo Brasiliano -sempre che non si riesca ad esportare con successo, cosi' come per gli stabilimenti produttivi italiani, anche la compravendita delle vacche.

Come indicava EcoAlfabeta tempo fa, questo successo
e' la vittoria di tutti i brasiliani che hanno caro l'ambiente naturale, è la vittoria di tutti gli amici di Chico Mendes; è la vittoria di tutti gli ambientalisti veri e seri che vorrebbero dare una chance in più al futuro dell'umanità.

Un saluto finale musicale

Ricordati di Chico
[from 'Ma che film la vita', Nomadi, 1992]

I signori della morte hanno detto sì,
l'albero più bello è stato abbattuto,
i signori della morte non vogliono capire,
non si uccide la vita, la memoria resta.

Così l'albero cadendo, ha sparso i suoi semi
e in ogni angolo del mondo, nasceranno foreste.

Ma salvare le foreste vuol dire salvare l'uomo,
perché l'uomo non può vivere tra acciaio e cemento,
non ci sarà mai pace, mai vero amore,
finché l'uomo non imparerà a rispettare la vita.

Per questo l'albero abbattuto non è caduto invano,
cresceranno foreste e una nuova idea dell'uomo.

Ma lunga sarà la strada e tanti gli alberi abbattuti,
prima che l'idea trionfi, senza che nessuno muoia,
forse un giorno uomo e foresta vivranno insieme,
speriamo che quel giorno ci siano ancora.

Se quel giorno arriverà, ricordati di un amico
morto per gli indios e la foresta, ricordati di Chico.

Se quel giorno arriverà, ricordati di un amico
morto per gli indios e la foresta, ricordati di Chico
.

giovedì 16 dicembre 2010

Libri sotto l'Albero

S'avvicina la principale festa di quest'Europa Giudaico-Cristiana, recepita dai piu' come la saga del regalo e dell'acquisto.
Proprio perche' non abbiamo ricevuto alcun compenso, suggeriamo al lettore alcuni libri per una lettura meditativa nel prossimo periodo di riposo festivo. Scelga lui se come dono da offrire o richiedere.
Non disdegnando, qualora vi riuscisse, anche un semplice prestito da amici o conoscenti.

Buona lettura

"Metastasi", di Claudio Antonelli e Gianluigi Nuzzi, Ed. Chiarelettere
Le confessioni di un collaboratore di giustizia che ha contribuito a far arrestare 200 persone e oggi chiarisce i legami fra politica nazionale, ’ndrangheta e istituzioni locali della Lombardia: trent’anni di mazzette per ottenere licenze edilizie, commerciali e per sfuggire a possibili controlli.
Nel libro sono descritte le amicizie del boss Coco Trovato: in Parlamento, negli enti locali, nelle camere di commercio. Un esercito di 1500 persone che dagli anni Settanta controlla non solo il traffico di armi e di droga ma anche un’importante quota della liquidità milanese, l’intero sistema di recupero crediti e una buona parte degli immobili commerciali del Nord Italia.



"Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere" di Eleonora Bianchini, Ed. NewtonCompton
Un viaggio nelle contraddizioni della galassia leghista. Il volume è uno spaccato di real politik dell’unico partito sulla scena attuale che si riconosce ancora, senza correnti apparenti, sotto le ali di un unico leader incontrastato, Umberto Bossi.
La mitologia del dio Po, dalle sorgenti del Monviso fino alla Laguna veneta passando per i raduni di Pontida, procede di pari passo con la fantasia istituzionale di uno stato che non c’è: la Padania, origine di ogni bene e ricchezza, ben più e retta dello stato centralista romano di cui i leghisti però, zitti zitti, si godono la vita, le feste e la bellezza.

 

"Effetto Google", di Ken Auletta, Ed. Garzanti
Google, nata solo undici anni fa in un garage, ha trasformato il nostro modo di vivere e di lavorare, sia modificando il modo in cui accediamo alle informazioni, e sia sopratutto, rivoluzionando la logica operativa di settori quali la pubblicità la televisione e persino la telefonia.
Nel raccontare la velocissima ascesa di una delle più ricche aziende del mondo, il libro esplora anche i meccanismi interni, grazie ad una forte collaborazione interna offerta dall'azienda e dai suoi fondatori.
L'autore pero' non si limita a spiegare le ragioni del successo. Infatti indica le possibili difficoltà che potrebbe incontrare l’azienda, evidenzia i conflitti che la attraversano e analizza i limiti posti nella 'fede' verso gli algoritmi matematici alla base del suo successo.


"La Lobby di Dio", di Ferruccio Pinotti, Ed. Chiarelettere
Un racconto, attraverso atti e inchieste giudiziarie, testimonianze di ex membri e interviste inedite,  che descrive una realtà che in poco più di cinquant’anni è divenuta una potenza presente in settanta paesi del mondo, il cui braccio finanziario e operativo, la Compagnia delle Opere, controlla un network di 34.000 imprese e miliardi di euro di fatturato.
Una forza, quella di CL, che almeno in Italia pare essere piu' potente della temibile Opus Dei. Come emerge dall’analisi di tutti i suoi business: scuola, sanità, anziani, trasporti, energia, mense, servizi alle imprese.
Senza tralasciare il tema della psicologia degli adepti di CL, una realtà dai forti tratti settari.



"La convergenza",di Nando Dalla Chiesa, Ed.Melampo.
Una 'strana' convergenza di interessi tra Criminalita' Organizzata e Politica, alla base della II Repubblica, sorta dietro e sulle stragi di Mafia degli anni 1992-93.
Dall'epoca del maxi-processo di Palermo ad oggi è cresciuta anche la capacità di cogliere e descrivere le sintonie tra mafia e società.
C'e' un’altra forma di convergenza: l’incontro oggettivo che può nascere da un comune interesse, di mafia e partiti o leader politici, ad avere una giustizia più debole, magistrati meno autonomi, un’informazione più asservita, un senso dello Stato più precario, sistemi di valori più funzionali all’esercizio dell’illegalità.
Agendo sulle leggi, sui comportamenti e sui valori, si e' creato per la mafia un ambiente più ospitale e comprensivo.

martedì 14 dicembre 2010

Italia Decadente...

Il Mercato delle Vacche, rigorosamente in Parlamento ;-)
Qualche spunto meditativo che ci accompagni per 'leggere gli eventi delle prossime ore'. O meglio x aspettare la ratifica di quanto gia' previsto.

Il Ballo Decadente
[from HELLdorado, Negrita, 2008]
Mira Mira Mira Mira Mi…Miracoli d’Italia!
La realtà non esiste è immaginaria
Mira Mira Mira…Voilà!
Che stile inconfondibile!
Nel Bel paese…si sa! Tutto è possibile!
…e il cielo è sempre più blu…
ma chiccè fermapiù?

Mira Mira Mira Mira Mi…Miracoli d’Italia!
I Soliti Sospetti…i culi in aria
Mira Mira Mira Gaetano…
Vedi che razza mutante,
qui nessuno va a casa…si ricicla sempre!…OLE’

QUESTO E’ IL BALLO DECADENTE CHE NON CE NE FREGA NIENTE!
DI QUELLO CHE SUCCEDE E CHE SARA’!
MENTRE AFFONDA LO STIVALE, C’HA UN PROCESSO DA EVITARE
E IL PARLAMENTO FA LA HOLA!…OLE’!!!

Mira Mira Mira Mira Mi…Miracoli d’Italia!
Puoi morire di tutto, non di noia…
Mira Mira Mira anche la sfiga ereditaria,
o salti il pasto o lavori e salti in aria!…OLE’

QUESTO E’ IL BALLO DECADENTE CHE NON CE NE FREGA NIENTE!
DI QUELLO CHE SUCCEDE E CHE SARA’!…OLE’
L’ONOREVOLE LA PIGLIA, MENTRE PARLA DI FAMIGLIA,
CHE SBALLO ! IL PARLAMENTO ROCK’N’ROLL!

Sient’ammè cumpà…(Cosa c’è di strano?)
Salta su ‘sta musica… (Tanto Dio è italiano)
Zompa zompa zompa su! (Ma devi farlo piano)
Che hai un proiettile dum-dum…nel culo!

Mira Mira Mira Mira Mi…Miracoli d’Italia!
Piace al ricco, al pezzente e alla massaia…
Mira Mira Mira Gaetano…chette lo dico a fare?
E’ il nostro DNA, è un marchio origginale…
Ma il cielo è sempre più blu…(Da Est a Nord…da Ovest a Sud)
E chiccè ferma più!
(In questa terra di fuoco, in questa terra di mare)
(Da Est a Nord…da Ovest a Sud)
(Fratelli…D’Italia)

Attuale, vero?

la Costituzione al riguardo dice:


Art. 94.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.

Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

Avete letto bene, 3 giorni non 1 mese!
Son proprio impegnati questi parlamentari: tengono famiglia, amante, doppio lavoro -quello parlamentare non sempre e' il piu' remunerato...
"pensa che in questo momento proprio mentre io sto cantando stanno seriamente lavorando!" [E.Bennato, 'Sono solo Canzonette']

PostScriptum
[dalla homepage de 'Il Fatto Quotidiano' o in alternativa all'articolo]
"Se Silvio Berlusconi otterrà la fiducia, sarà grazie a una quindicina di deputati comprati a prezzo modico e a tre deputate partorienti. Fiducia a termine, per un governo a pezzi. L'esecutivo del "miglior premier degli ultimi 150 anni" è infatti morto da un pezzo. E sarebbe già sepolto se Fini non si fosse fatto convincere dal capo dello Stato che un mese fa gli chiese di rinviare il voto sulla mozione di sfiducia alla Camera al 14 dicembre, dando così il tempo al Presidente del Consiglio di indire l'asta per gli onorevoli mancanti."

sabato 11 dicembre 2010

'I' come Inglese

Leggendo il seguente articolo on-line l'altro giorno ho scoperto l'esitenza di una proposta-progetto a livello di Unione Europea per la definizione di un 'Brevetto Europeo'

Altra Burocrazia? Tutt'altro!
Sembrerebbe che per i paesi UE che lo adotteranno, in sostituzione di quelli attuali nazionali, avranno almeno un paio di vantaggi:
  1. da un lato aumenterebbe la competizione a livello mondiale delle imprese dei paesi riconoscenti il brevetto;
  2. dall'altro si abbatterebbero i costi per chi vuole registrare una qualsiasi invenzione e proteggerne i diritti di proprietà, risparmiando i costi di traduzione nelle altre lingue e di convalida a livello nazionale;
Direi che per le imprese, sopratutto quelle piccole che nell'Italico paese son la stragrande maggioranza, potrebbero trarne piu' di un vantaggio. Infatti secondo la Commissione Europea,
“proprio l’attuale esosità dei brevetti nazionali scoraggia l’attività di ricerca, sviluppo, innovazione ed indebolisce la competitività dell’Europa”
Il lettore a questo punto avra' mangiato la foglia: dove sta il problema?

Eccolo
Resta fermo il No dell’Italia al brevetto europeo in inglese, francese e tedesco, le tre lingue di lavoro dell’Ue.
E, si badi bene, alle ragioni: si tratterebbe di
una mera questione linguistica è alla base del no dell’Italia, unico Paese in Europa, dopo l’apparente passo indietro della Spagna, contrario all’utilizzo delle tre lingue ufficiali dell’Unione.
Ma non andavano in voga qualche anno fa “le 3 'I'” alias Inglese, Impresa, Internet?

Com'e' che oggi Inglese e sopratutto Impresa non si coniugano piu' in una simbiotica azione di Governo a loro sostegno in ambito internazionale?

Vi lascio un paio di filmati, in rigorosa par condicio, per farsi un'idea del livello di conoscenza della lingua della 'Perfida Albione' tra i nostri rappresentanti istituzionali: buone risate, ops pardon, buona visione

Contributo 1
Contributo 2

AlterEgo:
Nel 2009 l’European Patent Office (EPO) ha registrato 134.542 brevetti: in testa la Germania (25.107), seguita da Francia (8929), Olanda (6 738), Regno Unito (4.821) e Italia (3.881)
Fate Vobis!

mercoledì 8 dicembre 2010

Gelo o Dis-Gelo?

Inutile negarlo, e' un inizio di Dicembre degno del suo nome -bhe' immagino che cosi' avrebbero detto i miei nonni, montanari e abituati ad avere "un po' di neve[1] sull'uscio gia' per i Santi".

Le cronache parlano di 'ondata di gelo' Polare; forse questa volta hanno ragione, faceva davvero frescolino nei giorni scorsi qua' e la' per la padanica pianura. E non parliamo di cosa capita in giro per l'Europa, c'e' persino chi nel gelo polacco ci ha rimesso la stagione!

Torniamo a parlare piu' seriamente di gelo, e di ghiaccio in generale, dato che questo stato dell'acqua e' un argomento che ci interessa.

Provate a dare un occhio ai 2 seguenti diagrammi
Massa di Ghiaccio della Groenlandia, con misure da sistema satellitare GRACE della NASA[2].
Massa di Ghiaccio Antartiche, con misure da sistema satellitare GRACE della NASA[2].
I 2 grafici son stati presi al sito di Skeptical Science. Anche ad un occhio profano appare chiara la perdita cumulativa di massa da parte della Groenlandia.

Purtroppo come ci ricorda Marco Pagani sul suo sito Blogsfere, tutti i ghiacciai del pianeta si stanno sciogliendo. Il nostro grande esperto di problematiche ambientali, rielaborando gli studi dell'INSTAR (INSTitute of Artic and Alpine Research) dell'Universita' del Colorado, USA, con 1 grafico essenziale[3] mostra chiaramente come i ghiacciai stiano accelerando la loro fusione:
"la fusione dei ghiacciai non è costante, ma sta accelerando. Pari a circa 140 km³ all'anno tra il '65 e il '75, tra il '95 e il 2005 ha raggiunto i 350 km³ all'anno, pari a quattro volte la portata annua del fiume Nilo"
Impressionante vero?
Mar Glaciale Artico, fonte NASA.
Ribadiamo un concetto: la situazione e' decisamente seria,  non sono poche settimane di freddo intenso e ahinoi nemmeno un'inverno degno di tale nome -sempre che si verifichi- ad invertire la tendenza!

Chissa' che a Cancun se ne ricordino o almeno ne tengano conto.

Note:
[1] Per loro, abitatori di paesi di media montagna, significava avere gia' spalato almeno 20cm di neve;
[2] Il sistema satellitare GRACE consta di una coppia di satelliti in orbita ravvicinata che permettono una misurazione precisa del campo gravitazionale terrestre al suolo -misure son prese su base mensile;
[3] Rappresenta la stima negli ultimi cinquant'anni della perdita di volume di tutti i ghiacciai del pianeta, ghiacciai polari esclusi.

lunedì 6 dicembre 2010

In soccorso dei + forti...

Ventanni. I miei ventanni.

Ventanni passati in un lampo. Come quello accecante che ha cancellato i volti e le vite di 12 quindicenni dentro un'aula di un istituto scolastico statale nell'interland bolognese: a Casalecchio di Reno, presso la sede distaccata dell'Istituto Tecnico Commerciale "Salvemini", il 6 dicembre 1990.
Un aereo di addestramento fuori controllo ed abbandonato dal pilota si schianta sulla scuola e distrugge di fatto un'intera classe, la II A:
Deborah Alutto, Laura Armaroli, Sara Baroncini, Laura Corazza, Tiziana De Leo, Antonella Ferrari, Alessandra Gennari, Dario Lucchini, Elisabetta Patrizi, Elena Righetti, Carmen Schirinzi e Alessandra Venturi.
solo 4 loro compagni si salvano, nonostante le gravi ferite riportate.

Ventanni fa', giovane universitario, appena rincasato per pranzo appresi dalla radio la notizia del massacro; forse mi colpi' perche' tra i miei parenti piu' stretti avevo piu' di un coetaneo con le vittime.

Ventanni. Dodici morti, più di ottanta feriti, ma zero colpevoli, nessuno paga, con lo Stato schierato a difesa dei militari, contro le giovani vittime:
Una delle offese più grandi fu proprio la decisione dell’Avvocatura dello Stato, che tra una scuola statale e l’Aeronautica difese i militari. Quel pilota non fu neppure messo a terra nell’attesa del giudizio. Hanno fatto tutti carriera. Di mia figlia mi è rimasto il tragico ricordo di quel che rimaneva del suo corpo, quello choc vissuto al centro di medicina legale dopo una mattinata trascorsa tra l’angoscia e la speranza di ritrovarla ancora viva”. [dal padre di una delle giovanissime vittime] 
I governi ed i parlamenti sempre e solo in difesa del piu' forte, tra inermi cittadini e servizi segreti o apparati militari, sempre a favore di questi ultimi, persino quando 'non c'e' alcuna traccia di potenziale pericolo x l'essenza stessa dello Stato'.
Ormai da anni giace dimenticata in qualche cassetto del Parlamento la proposta di legge del senatore Walter Vitali per riconoscere il ruolo dei familiari delle vittime: un altro pessimo segnale che ci indica come a un certo Stato non interessino i cittadini, gran parte della classe politica pensa esclusivamente ai propri interessi”.[dal padre di un'altra delle giovanissime vittime]
Sempre i piu' deboli a soccombere, sempre e solo la vita di chi non ha nulla da perdere, perche' semplicemente e' gia' di natura indifeso, ad esser quella che ha il prezzo minore e quindi quella con cui pagare...

Ventanni, che non sono neanche 'Trenta', come per Ustica o Bologna, e son sicuramente meno dei 'Trentasei' di Brescia o gli oltre Quaranta' di Milano, neccessari ai parenti delle vittime x restare a mani vuote.

Ventanni. Dove sono stati in questo tempo i principali attori delle querelle politiche di questi ultimi mesi? Dov'erano i 'difensori dei diritti dei cittadini' in Parlamento in questi squallidi ultimi 20 anni?
Lo squarcio oggi, nell'aula della memoria
Vi lascio con 2 'articoli', indovinate dove li ho presi? ;-)
Art. 24.
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
          ...
Art. 28.
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

PostScriptum
Quell'episodio contribui' a rafforzare l'idea, all'epoca latente, che si potesse servire lo Stato in modo alternativo al mero utilizzo di strumenti bellici. E pure in modo piu' formativo per la persona.

domenica 5 dicembre 2010

Giornata Internazionale del Volontariato

Oggi si rende omaggio al mondo del Volontariato; e' dal 2006, dichiarato dalle Nazioni Unite 'Anno Internazionale del Volontariato', che e' stata istituita in questa data la giornata mondiale dei Volontari da parte dell'ONU.

Nel nostro piccolo si vuole in modo semplice e quasi nascosto ringraziare tutti coloro che spendono delle ore del proprio tempo, della propria vita, al servizio degli altri. 

Non stiamo a fare un elenco delle associazioni e gruppi che operano, a livello nazionale o internazionale, perche' ce ne dimenticheremmo sicuramente qualcuno; vogliamo pero' sottolineare per i nostri lettori l'esistenza di questa giornata, e ci permettiamo di indicare alcuni degli ambiti in cui i volontari operano, spesso in silenzio e senza troppa pubblicita' -salvo quella necessaria talvolta a recuperare qualche spicciolo di finanziamento.

Il lettore sa che nel mondo quotidiano che lo circonda, se si guardasse attorno scopre che vi sono volontari che operano nei settori del socio-assistenziale con bimbi, anziani, persone disabili sia fisiche che mentali di ogni eta'; angeli che offrono assistenza ospedaliera e sanitaria a malati soli e financo terminali, o che prestano assistenza medica di base ai senza fissa dimora o a chi ha perso tutto persino la dignita'. 

Oppure v'e' chi e' disponibile a correre in aiuto come intervento di primo soccorso nelle nostre case o sulle strade della penisola; a chi e' disperso in montagna o in difficolta' al mare; a chi a causa di una calamita' naturale ha perso ogni cosa, persino gli affetti piu' cari...

E l'elenco potrebbe continuare; lungi dall'essere esaustivi, ci pare tuttavia di aver fornito la chiave di lettura del variegato e prezioso mondo del volontariato: in ogni nostra attivita' quotidiana si corre il 'rischio' di avere qualche indiretto custode che gratuitamente puo' offrirci il suo aiuto o almeno il suo conforto.

Gratuitamente e spesso con elevata professionalita'!

In un mondo che fa dell'esasperazione del profitto per ogni attivita' collegata alle attivita' dell'uomo, v'e' chi dona ore della propria vita senza nulla chiedere in cambio, mettendole a servizio del prossimo -e senza domandare quale sia la storia, la religione od il colore della pelle del prossimo che la vita gli fa incontrare sul proprio cammino!

Questo mi pare il piu' grosso spunto di riflessione che i volontari del mondo offrono a noi:
GRAZIE di ESISTERE

“Mi auguro che la comunità globale faccia del proprio meglio per assicurare che l’Anno Internazionale abbia lasciato un mondo in cui sempre più cittadini di tutti gli strati sociali abbiano la volontà e la capacità di fare un volontariato che porti benefici alla società ed un senso di vera realizzazione al singolo volontario. Al fine di raggiungere gli obiettivi sanciti nella Dichiarazione del Millennio, l’utilizzo di questo potenziale sarà fondamentale. In questa Giornata Internazionale dei Volontari, incoraggio tutti ad unirsi come volontari in sostegno del progresso e del benessere dell’umanità”.
[dal Messaggio del Segretario Generale Delle Nazioni Unite, Kofi Annan, in Occasione della 1a Giornata Internazionale dei Volontari, il 5 Dicembre 2006]

venerdì 3 dicembre 2010

Faranno sul serio quest'anno?

Quest'anno e' a Cancun in Mexico l'annuale conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; si e' aperta lunedi' scorso, tra dubbi e speranze, con nuvole sempre piu' grosse che s'addensano sui cieli del futuro nostro e del pianeta.

Il blog s'e' gia' occupato nel corso dell'anno degli effetti misurati nel globo sui cambiamenti climatici, a cui si rimanda il novello lettore, almeno a questo ed a quest'altro post.

Capite che v'e' un vago interesse sull'argomento ;-)

Torniamo al vertice messicano, e vediamo quali sono i temi sul tavolo.

Secondo Greenpeace, "serve un Accordo vincolante su quattro punti programmatici: emissioni, investimenti, foreste e accordo post Kyoto."
E su questi punti, l'associazione ambientalista piu' nota al mondo, ha fatto le seguenti proposte:
  1. i Paesi industrializzati si impegnino a ridurre le proprie emissioni tra il 25 e il 40% entro il 2020 rispetto al 1990, a prescindere dalle future politiche dei Paesi emergenti;
  2. venga istituito un Fondo per il Clima gestito dall’Onu da alimentare, per esempio, con una tassa sulle emissioni aree e navali;
  3. venga approvato il sistema REDD (Riduzione delle emissioni dalla deforestazione e degradazione) attraverso il quale premiare la mancata deforestazione degli ultimi polmoni verdi del Pianeta nel rispetto delle popolazioni indigene;
  4. si raggiunga un accordo post-Kyoto che superi i veti e le ostilità tra i Paesi aderenti e crei le basi affinché, entro il prossimo vertice di Durban nel 2011, si giunga all’approvazione di un nuovo Accordo vincolante.
Mica male il menu': pochi punti ma chiari -qualche riserva sul secondo punto, per via dell'ente gestore, un mastodontico carrozzone energivoro, sopratutto di risorse economiche, ma tant'e', va bene che si ponga anche tale accento.

Tutto bene?
Magari! Come 'Mani Tese' ci ricorda, molti sono i nodi da sciogliere e le difficolta' negoziali da affrontare nell'attuale conferenza sul clima. Infatti
"Dopo la debacle di Copenaghen, raggiungere un accordo nel più breve tempo possibile sui diversi aspetti del negoziato diventa sempre più un’urgenza per i Paesi più esposti agli impatti derivanti dall’innalzamento della temperatura del pianeta."
Nessuno ovviamente si nasconde dietro al vero problema: interessi divergenti e carenza di risorse economiche in un contesto globale difficile per note ragioni
"Nel contesto della crisi finanziaria e economica internazionale si tratta quindi di individuare la quadratura del cerchio anche rispetto a dinamiche produttive e commerciali globali dimostratesi insostenibili, e su cui lo scontro tra i nuovi colossi dell’economia mondiale e le vecchie potenze economiche è già forte."
Il nocciolo del problema e' proprio questo:
la competizione tra le grandi potenze economiche mondiali, resa ancora più complicata dalla crisi degli ultimi anni. I paesi in via di sviluppo [il BRIC, NdS] non sono disponibili a introdurre misure che rischiano di imbrigliare il ritmo galoppante della loro crescita economica. E i paesi ricchi e industrializzati sono molto restii a firmare accordi sulla riduzione delle emissioni di gas serra perché temono di non avere più le risorse per cambiare la loro politica energetica.
Gia', con le fonti altenative non in grado oggi -e forse mai- di sostituire completamente i prodotti fossili, il cerchio non quadrera'. Non in tempo per salvare il pianeta almeno!

E pensare di pianificare uno sviluppo basato su concetti quali riciclo delle materie prime, riduzione degli sprechi, consumi piu' equi tra nord e sud del mondo, e ritmi di vita meno frenetici e piu' umanamente sostenibili?

Leggevo su di un calendario affisso in un ufficio di un cliente un antico proverbio Masai; m'e' piaciuto, ve lo lascio come spunto finale:
"Questo Pianeta non lo abbiamo avuto in dono dai nostri progenitori,
lo abbiamo ricevuto in prestito per i nostri figli"

giovedì 2 dicembre 2010

Taglia tutto ma non il Finanziamento ai Partiti!

Nel post 'Ricatti e Falsita'' un lettore ci ha fornito uno spunto utile a nostro avviso per esemplificare l'operato della nostra classe-casta politica.

Analizziamolo insieme.

Si pone l'accento sul seguente emendamento presentato nei lavori parlamentari di discussione del DDL universita':
Emendamento Calgaro - Tabacci con cui veniva chiesto di destinare PARTE dei fondi attribuiti al finanziamento pubblico dei partiti a favore delle politiche universitarie.
Come il lettore suggeriva, ci pare una richiesta correlata [=in parlamentarese, emendamento] di buon senso e di acume amministrativo, che non andava a modificare in nulla l'impianto della legge, e sopratutto non andava a modificare i capitoli di spesa gia' previsti, ossia non si aggiungevano dei costi.

Pensate un po' che colpo di immagine avrebbe potuto esser x il grande comunicatore di Arcore: "Il Governo del Fare e' vicino all'Universita': pensate abbiamo persino tolto dei soldi presi dalle vostre tasse, ed invece di darli ai partiti, li abbiamo dati alle universita'". Magari infarcendo il tutto con qualche vocabolo tipo "liberta' " op "riforma" op "popolo" et similia.

E ancora, Boss(ol)i avrebbe potuto esclamare: "Grazie alla forza della Lega, abbiamo dato i soldi del popolo all'universita', togliendoli al malloppo dei partiti di Roma ladrona!"

Gia'.

Peccato che gli esiti delle votazioni siano andate in un modo leggermente differente:
TUTTA la LEGA, tutto  il PDL tranne1deputato, il 75% dei UDC-Casinisti, il 32% dei F(L)iniani ed il 24% dei deputati PD tra cui DALEMA, FASSINO e l'ex-sindacalista D'ANTONI,  ed oltre i 2/3 del Gruppo Misto, hanno votato contro (o si son astenuti) la proposta di DEVOLVERE  parte dei soldi delle nostre tasse, utilizzate attualmente x finanziare i partiti, a favore delle universita'.[1]
Come dire:
'Ai partiti toccagli tutto, ma non il finanziamento pubblico, la loro unica ragione di vita'.

Non si puo' che condividere il pensiero del nostro lettore, il quale riassumeva questo fatto cosi':
I soldi delle NOSTRE TASSE, anche nei momenti di crisi e nonostante il viavai sui tetti delle universita' a formale sostegno dei ricercatori e tante belle parole sul rilancio-riforma universitario, NON SE LI TOLGONO. Qui non c'era in ballo la tenuta del governo o l'essenza della legge stessa, bensi' solo un'azione di buon senso a margine del DDL... invece tutti, o in parte in tanti[1], a seguire i dettami del capobranco!
Come si diceva all'inizio, un esempio di come 'i nostri dipendenti in parlamento' siano a servizio dei loro partiti, dimenticando l'essenza della parola 'politica': basta subire i furti dei ns soldi e dei servizi x la comunita' dei cittadini ad esclusivo vantaggio dei partiti.

E se divulgassimo questo messaggio?

A vous!

Attention Please:
Ribadiamo che non si intende analizzare la proposta di riforma, anche perche' ad una prima lettura pare 'infarcita' di punti aperti che dovrebbero esser chiusi con decreti attuativi e successive disposizioni ministeriali aggiuntive: tutta roba che 'statisticamente' impiegherebbe qualche anno per capire ove e come si vuole andare a parare.
Insomma, a noi oggi suona piu' come uno strumento di quadratura di bilancio invece che di riforma del sistema universitario;e con tempi molto lunghi prima che razionalmente si possa valutarla e quindi sbandierarla come una effettiva riforma.

Note
[1] Ad onor della cronaca v'e' un gruppo parlamentare che ha sostenuto compatto questo emendamento -proposto da gente del gruppo misto x altro-, lo trovate al link di cui sopra: siete tutti capaci di vedere chi sia, non vorrei esser travisato, non sto facendo proselitismo

mercoledì 1 dicembre 2010

Ricatti e Falsita'

Si vuol qui rendere omaggio all'arte del Ricatto e delle Balle: in 2 parole, alla politica italiana

Lo spunto ci viene dal Disegno Di Legge sulla presunta riforma del sistema universitario del 'Bel Paese'.
Riforma peraltro necessaria secondo molti, a cominciare da chi nel mondo della ricerca ci lavora o desidererebbe lavorarci in modo meno precario dell'attuale, eppure sistematicamente inascoltati da chi dovrebbe legiferare a loro vantaggio.

Qui non si vuole entrare nel dettaglio di tale disegno, non ne abbiamo l'autorevolezza e sopratutto la motivazione; non neghiamo che siamo sempre stati a favore della Ricerca di Base, come si e' gia' raccontato in alcuni post, di cui si lascia l'ultimo come traccia 'La Ricerca Scientifica: successi Tagliati?'.

Si vuole solamente proporre al lettore l'accento su di uno strano 'dictat' del MIUR, in una nota diramata nel pomeriggio e rimbalzato su alcuni organi di stampa. Il concetto era circa il seguente:
"Niente fondi e assunzioni se il ddl non passa"
Secondo quanto riportato dalle pagine del 'Fatto Quotidiano', di fatto il Ministero
ipotizza la paralisi degli atenei, con blocchi di assunzioni e stop ai concorsi. Se non passa il ddl di Mariastella Gelmini si ferma tutto, insomma. Un’affermazione che somiglia a un ricatto. Anche perché, in alternativa, si sarebbero potute adottare altre misure per sbloccare i bandi
E la 'Siora Ministra' ne scandisce i punti chiave:
  • Primo punto: "Nessun concorso per ordinari e associati. Il fondo per assumere 1.500 professori l’anno tra il 2011 e il 2013 sarebbe inutilizzabile pur a fronte di un massiccio esodo di docenti già in larga parte avvenuto nel 2009-2010".
  • Punto secondo, niente bandi per i ricercatori: "Le norme sui concorsi da ricercatore, riviste con la legge 1/2009 scadono il 31 dicembre 2010. Dal 1 gennaio quindi se non passa il ddl, non si potranno bandire posti da ricercatore".
  • Punto terzo: "Blocco delle risorse per reintegrare scatti; il fondo premiale ipotizzato per il 2011-2013 per  reintegrare su base meritocratica parte degli scatti di stipendio: senza il ddl queste risorse non potranno essere utilizzate per lo scopo previsto”.
A nostro avviso pare un modo curioso di difendere la propria proposta: non si punta sugli aspetti innovativi o di riforma, quanto piuttosto ad un formale ricatto economico e professionale, nei confronti di chi dovrebbe trovare potenziale giovamento da questa pubblicizzata legge epocale di svolta.

Non siamo esperti, ma si sente forte puzza di bruciato, al punto che questa legge ci pare essersi trasformata da un'opportunita' di modifica riformista in un mero esercizio di taglio di bilancio, persino mal celato.

E le falsita' di cui al titolo?

Ah gia', dimenticavamo: vi ricordate la gara all'arrampicarsi sui tetti dei giorni scorsi in presunta solidarieta' ai ricercatori in protesta? Stuoli di F(L)iniani accorsi a fornire il loro sostegno...
...salvo poi dimenticarsi, alla chiamata nominale per il voto da parte del loro capo sullo scranno piu' alto di Montecitorio, allineandosi al resto dell'armata fedele a Tremonti ed approvando la riforma contestata.

Davvero gente tutta d'un pezzo, mi piego ma non mi spezzo!

Memorandum:
Vi lascio questa bellissima 'Lettera aperta all'Universita' Italiana', seppure non intacca lo strapotere della casta politica, lascia notevoli spunti meditativi

PostScriptum
E' davvero tutto sotto controllo: una farsa colossale che va avanti da mesi, non aspettatevi sorprese a meta' mese, nemmeno dalla Consulta.