lunedì 31 gennaio 2011

Picco Alimentare?

Indice del prezzo del cibo[1] secondo la FAO, rapportato ai prezzi dei principali generi alimentari [tra cui carne, cereali, zucchero, olii animali e vegetali]
Qualche giorno indietro mi era capitato di leggere qualche commento sul web al diagramma sopra riportato -fonte FAO-, sia in Inglese sia in Italiano.

Se proviamo a fare un ingrandimento della figura, notiamo che ognuna delle curve traccianti l'evoluzione dei prezzi dei principali generi alimentari risulta in ripida ascesa in questi mesi; non andiamo bene si direbbe.

Se poi qualche amante di analisi statistiche guardasse un poco piu' in dettaglio, si accorgerebbe che ogni indice tracciato appare attualmente decisamente al disopra della media; e se calcolasse anche le relative deviazioni standar non verrebbe rassicurato.

E per molti anche al di sopra dei massimi di sempre.

Le ragioni sono molteplici: dal consumo del terreno fertile a disposizione, ai disastri ambientali nelle principali regioni produttrici di cereali a livello mondiale, alla crescita del prezzo dei combustibili fossili [2] ...

...sta bene che la sfiga ci veda benissimo, ma non vi pare 'statisticamente' poco probabile che vi sia una semplice casuale correlazione tra questi fenomeni?

Che abbiano avuto ragione, ormai quasi una quarantina di anni fa, quei saggi del 'Club di Roma' nel tracciare gli scenari dei 'Limits of Growth' -I limiti dello Sviluppo?
"Nell'ipotesi che l'attuale linea di sviluppo continui inalterata nei cinque settori fondamentali (popolazione, industrializzazione, inquinamento, produzione di alimenti, consumo delle risorse naturali) l'umanità è destinata a raggiungere i limiti naturali dello sviluppo entro i prossimi cento anni.
Il risultato più probabile sarà un improvviso, incontrollabile declino del livello di popolazione e del sistema industriale".
Secondo chi rivide i loro studi, qualche annetto addietro con dati statistici piu' solidi e strumenti di analisi piu raffinati, sembrerebbe confermare che avessero piu' di una ragione: date un occhio al seguente modello dello Scenario Standard
Evoluzione delle 5 variabili a livello globale: popolazione, cibo, produzione industriale, inquinamento e risorse [3].
Non si puo' dire che siano da prendere sottogamba.

Come conclude Ugo Bardi nel suo personale post a commento dello stesso grafico iniziale qui proposto,
"è un generale problema di sostenibilità che sta venendo fuori e che non si risolve invocando miracoli tecnologici, tipo gli organismi geneticamente modificati. Non ci sono soluzioni per i problemi di sostenibilità che non siano curarsi di fare le cose in modo sostenibile. Questo vale per l'agricoltura, per il cambiamento climatico e per tutto il resto"
Diamoci una mossa!

Note:
[1] l'indice del prezzo del cibo x l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di Cibo ed Agricoltura, rappresenta la misura dell'evoluzione del prezzo a livello internazionale dei generi alimentari; si tratta di una media pesata sui principali indici di categoria di riferimento, su di un paniere internazionale di 55 generi di prima necessita';
[2] incide sia sul costo dei fertilizzanti azotati, principale concime chimico impiegato in agricoltura ormai da decenni, sia sul costo dei trasporti degli generi alimentari stessi;
[3] nell'area in grigio son dati reali, essendo gli studi rivisti nel 2004

martedì 25 gennaio 2011

Responsabilita' e Senso dello stato

Cetto LaQualunque - programma elettorale

Parallelismi Mediterranei

Senso dello Stato
« Sono fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma nemmeno al di sotto.
Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri.
Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque. Errori ne ho commessi e me ne pento. Per la carica che occupo ero consapevole di poter finire al centro di attacchi feroci. Ma nel mio caso si è passata la misura. »  (Ehud Olmert, primo ministro d'Israele, accusato di corruzione)
Trovate voi un alter-ego italico appropriato...

Responsabilita'
Senza uscire dai nostri italici confini...

«È veramente triste apprendere che saranno i cittadini italiani a pagare per gli abusi e le violenze commesse dai dirigenti e dagli agenti di Polizia al G8 di Genova. È l’ultima beffa: nessuno degli oltre 70 condannati ha fatto né farà un solo giorno di prigione per ciò che hanno commesso, dato che la gran parte dei reati finirà in prescrizione. Non solo. Nessuno è stato sospeso da servizio e molti sono stati promossi». (Enrica Bartesaghi, del Comitato Giustizia e Verità per Genova)

Al riguardo, forse ha ragione chi sostiene che
«il messaggio che il Governo invia alle forze dell’ordine è molto semplice: continuate pure che tanto i cittadini pagheranno al vostro posto»

giovedì 20 gennaio 2011

Coincidenze e Ricorrenze

A volte la cronaca si incrocia con la Storia, creando strane ed inquietanti coincidenze.

Ieri, il 19 Gennaio, in un paese 'normale' avrebbe potuto esser il compleanno di un possibile Presidente della Repubblica e di un potenziale Presidente del Consiglio: si sarebbero chiamati Rocco e Paolo -coetanei della gerontocrazia che ...ehm, fo' un po' fatica ad affermarlo, ... oggi invece 'ci rappresenta'.

Putroppo cadeva solo la ricorrenza della loro nascita. Da anni non sono piu' con noi!
E non e' detto che chi oggi occupa il posto che avrebbero meritato loro, non sia del tutto scollegato da chi li ha barbaramente eliminati da questo mondo.

Mentre questo sballato e mentalmente atrofizzato paese sopporta una nuova razione di letame gettata indiscriminatamente sui cittadini onesti, in un crescendo svelato di nefadezze indifendibili per una nazione adulta e realmente libera, questa ricorrenza passa sotto il silenzio dei media, coperta dal vocio assordante dei lacche' schierati con ogni mezzo a difesa del potente nel palazzo, e sepolta da chi arrogantemente ed impunemente si barrica dietro al motto 'il potere sono io, faccio cio' che voglio'.

Ieri, 86 anni fa, nasceva a Misilmeri in Sicilia, il magistrato Rocco Chinnici.

Fu il padre creatore del Pool Antimafia di Palermo, che negli anni '80 e '90 rappresento' la forte e concreta risposta di lotta al potere Mafioso in Sicilia.
Fu il primo magistrato a recarsi nelle scuole siciliane per parlare agli studenti della mafia e dei pericoli della droga.
«Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi» - diceva - «fa parte dei doveri di un giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai».
Ieri, 71 anni fa, nasceva a Palermo in Sicilia, il magistrato Paolo Borsellino.
Fu uno dei magistrati fondamentali per l'istituzione del primo grande processo alla mafia, il cosiddetto maxi processo di Palermo.
«La lotta alla mafia non è soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolge tutti, che tutti abitua a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità
Ieri, la coincidenza della Storia fece nascere 2 grandi eroi Italiani: 2 magistrati che assiduamente lottarono contro il principale cancro della Repubblica Italiana, piu' duro da estirpare oggi, perche' meglio radicato e colluso, quando non coperto dalla casta politica, rispetto il loro ieri in cui furono protagonisti.
 
Ieri, la ricorrenza di una data di nascita che li uni', cosi' come tragicamente li uni' il mese ed il luogo della loro condanna a morte, mediante la medesima malvagia e vigliacca esecuzione: due stragi di mafia...
 
Ieri, 2 eroi Italiani dimenticati dai piu'.
 
Oggi, nel Paese del malcostume e del clientarismo fatto sistema, si arriva a negare l'evidenza dello squallore dilagante, invocando anche la privacy per coprire bassezze e miasmi che trabordano dalla propria vita sui media del Paese.
 
Il metodo omertoso del coprire i misfatti, lo stesso che usano i mafiosi per commettere i loro delitti.
 
Ieri, l'esempio di due vite troncate perche' messe al servizio dei cittadini che costituiscono lo Stato Italiano.

Oggi, il dispotico utilizzo del potere concesso dalle strutture democratiche dello stesso Stato, messe al servizio del proprio ego e dei propri comodi e (porci?) desideri.

PostScriptum
Altra coincidenza: si revoca la scorta a chi ha il coraggio di denunziare le infiltrazioni mafiose in Padania, mantendola invece a chi e' servo di scena, e si inventa persino falsi attentati

mercoledì 19 gennaio 2011

Economicamente si zoppica 1 po'

Lo scorso mese avevo dato un'occhiata distratta alle previsioni economiche per i paesi dell'Eurozona per il periodo 2011-2014 di 'Ernst & Young'.
In principali dati riassuntivi per il nostro paese li trovate nei 2 grafici qui sotto.

Andamento del PIL (in giallo) in termini di domanda interna (grigio scuro) ed esportazioni (grigio chiaro)
[fonte Oxford Economics]

Andamento del Debito Pubblico (giallo) e del Deficit (grigio) in % del PIL
[fonte Oxford Economics]
 Non c'e' che dire, nubi fosche all'orizzonte dopo un decennio alle spalle non proprio da protagonisti.

Ora son usciti i dati di BankItalia sulla situazione economica del BelPaese.

Piu' o meno i media di questa Repubblica per una volta sono concordi sulla (ri-)lettura del Bollettino Economico; citandone alcuni, vediamo i principali aspetti emersi.

Crescita fiacca del PIL
In termini di ricchezza prodotta dal Paese, il Corrierone non ha dubbi: la bolla come fiacca, che non consente una decisa crescita dell'occupazione. Ed il confronto tra le previsioni governative ed il dato reale e' sempre negativo
"Nel bollettino si legge che l'economia italiana dovrebbe essere cresciuta dell'1% lo scorso anno contro una stima del governo dell' 1,2%. Per l'anno in corso il ritmo di aumento dovrebbe fermarsi allo 0,9% (contro l'1,3% stimato dal governo). Lo scostamento più alto rispetto alle previsioni governative si registra sul 2012 quando al +2% inserito dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti nell'ultimo documento di finanza pubblica si contrappone, secondo gli economisti della banca centrale, un +1,1%."

Esportazioni e consumi interni da rivedere
Poche luci e qualche ombra di troppo sulle 2 componenti principali della ricchezza prodotta nella penisola italica. Phastidio.net spiega che secondo Via Nazionale 
"in prospettiva, le nostre esportazioni crescerebbero del 6 per cento quest’anno e del 5,3 nel prossimo. Eppure l’espansione delle vendite all’estero sarebbe meno robusta di quella del commercio mondiale, scontando perdite di competitività di prezzo delle imprese italiane."
e per contro i consumi privati
"continuerebbero a crescere a un ritmo appena inferiore a quello del prodotto, pari allo 0,8 per cento sia nel 2011 sia nel 2012. La spesa delle famiglie sarebbe frenata, oltre che da un graduale aumento dei costi di finanziamento (desumibile dalle attese dei mercati sui tassi di interesse a medio e lungo termine), dalla perdurante incertezza circa le prospettive occupazionali e dai minori trasferimenti dal settore pubblico"
Occupazione ferma
Producendo poca ricchezza, l'occupazione resta ferma, lasciando al palo sopratutto le giovani generazioni. Con numeri proibitivi se si avesse il coraggio di considerare la realta', come rimarca 'Avvenire' nella sua sintesi
"Il grado di sottoutilizzo del mercato del lavoro (che comprende le ore di cassa integrazione e i cosiddetti 'scoraggiatì) è superiore di due punti al tasso di disoccupazione che viene rilevato da Istat. In altre parole, se alla percentuale di disoccupati che - secondo Istat è stata pari in novembre 2010 all'8,7% - si sommassero i lavoratori in cig e coloro che non cercano lavoro perché pensano di non trovarlo, il livello di persone che non ha una occupazione sfiorerebbe l'11%."
Debito familiare in aumento
Sempre il 'quotidiano dei vescovi', attento alle esigenze delle famiglie, attesta che il debito a carico delle famiglie sia in continuo aumento
"Il debito delle famiglie aumenta sempre di più e a fine settembre 2010 si è attestato al 65% del reddito disponibile. Il dato è impressionante anche se la Banca d'Italia, nel Bollettino Economico, dice che l'incidenza è più bassa di quella degli altri apesi Ue dove si è attestata al 98% a giugno 2010. Hanno registrato un aumento anche gli interessi che hanno pagato le famiglie per i debiti contratti, mutui, prestiti, che si sono attestati al 9,6% del reddito disponibile. Il tasso sui mutui è rimasto invece sostanzialmente stabile."
Sempre Phastidio.net in 'Ultime dal paese che ne uscira' meglio degli altri', sintetizza in questi 4 punti la fotografia attuale contenuta nei dati economici di BankItalia
  1. Siamo ben lontani dall’aver recuperato la non-caduta della non-crisi che non-abbiamo subito nel 2008 (quando tutti tranne noi crescevano) e del 2009;
  2. Perdiamo competitività;
  3. Non aspettiamoci contributi espansivi da parte dei consumi pubblici;
  4. Le famiglie sono attese aumentare il risparmio precauzionale, anche a causa delle pessime condizioni del mercato del lavoro;
E con i conti sballati che abbiamo, il rischio patrimoniale tappa buchi cresce sempre di piu' ogni giorno che passa.

Scrive il Financial Times:
«La settima economia mondiale ha bisogno di riforme: un giovane su quattro è disoccupato, la crescita economica è debole, gli investimenti stranieri declinano, il debito ha raggiunto i 1.800 miliardi di euro, il cancro della criminalità organizzata andrebbe rimosso e la lista potrebbe continuare», osserva il quotidiano britannico. «Eppure invece di soluzioni a questi problemi, gli italiani rischiano di assistere a un'altra puntata di Berlusconi-contro-giudici».
Da piu' parti ripartono le 'litanie' sulla necessita' di cambiamento, ognuno tirando piu' o meno l'acqua verso il proprio mulino.

Credo tuttavia che il primo ostacolo risieda nella volonta' degli italiani al volere realmente un cambiamento: in questo temo abbia ragione Fungetta, che afferma come in Italia "siamo un paese conservatore, a destra e a sinistra in senso politico".

Sarebbe da sviscerare meglio il problema ma sostanzialmente c'e' molto di condivisibile nell'analisi espressa dal nostro in 'Un paese da riformare, nonostante non lo voglia '
"Abbiamo tanti esempi di conservatorismo e di consociativismo che potremmo raccontare. L’aspetto preoccupante è che questa malattia è assolutamente bipartisan: .. A sinistra tutto ciò che è competizione, sfida internazionale, mercato, impresa viene sempre visto con sospetto, come se si trattasse di cose sporche, naturalmente inclini “all’impudicizia”. A destra ci si riempie la bocca di impresa e mercato e poi si aumentano le società pubbliche, si riportano in auge gli ordini professionali, si ricorre in modo incomprensibile a dubbi appalti senza gara [talvolta in opere inutili o non prioritarie, NdS]."
Un paese da riformare. A patto che non si gravi sempre sui piu' deboli o 'i soliti fessi' -leggi, chi paga tutte le tasse imposte per tamponare il sistema Paese.
Con coraggio e responsabilita', ma serve credibilita' e senso del bene comune.

Tutte cose che latitano all'attuale casta politica ed in altre sfere decisionali alla guida dei principali settori del paese.

Che abbia ragione il Financial Times: l'Italia merita di meglio?

martedì 18 gennaio 2011

Privato contro Privato...

...ovvero 2 pesi e 2 misure nel regno dei ruffiani.

AVVERTENZA al lettore: non avrei affrontato l'argomento, ma complice qualche minimizzazione di troppo sulle classiche trasmissioni di approfondimento del servizio radiotelevisivo pubblico da parte di qualche ruffiano di turno, ho provato a trovare un lato 'ironico'. Ve lo propongo come un gioco, stile 'trova le differenze'. Ovviamente se ve ne siano...
Si badi bene, puo' esser informalmente non corretto, ma con questo il lettore e' avvisato.

Guardate la seguente immagine:
Ritratto non comune di una 'nota' famiglia italiana: un'istantanea di vita privata, pare anche a voi vero?

Bene.

Provate a dare un'occhio a quest'altra immagine
Altra istantanea di vita privata; poeticamente potremmo intitolarla 'manifestazione di affetto esplicito'.

Nulla di male, affari privati, finche' tutto si muove nel legalmente lecito...

Cio' che non mi torna e' semplice: come mai foto del primo tipo sono pubblicabili ancorche' private, mentre su quelle della categoria 'affetti manifesti' si sollevano alti gli scudi dei ruffiani che, come indica phastidio.net in 'il relativismo dei moralisti',
"si mettono all’opera per ridefinire il perimetro di quello che è moralmente accettabile. Sarebbero più credibili se non si sciacquassero la bocca ad ogni piè sospinto con la loro celeberrima triade “Dio, Patria e Famiglia”, e se non tentassero di criminalizzare una non meglio specificata “libertà sessuale assoluta” o l’omosessualità, ma la coerenza non è di questo mondo né di questo paese. Ma in fondo proprio di coerenza potrebbe trattarsi"
Eppure indicava tempo fa la giovane biondina seduta in prima fila nel ritratto di famiglia di cui sopra,
«penso che una società esprima un senso della morale comune. I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli. Non credo, quindi, che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata»
Torniamo ai problemi seri di questo paese, ed alla capacita' di saperli affrontare e risolvere.

Diversamente tutti a casa!

mercoledì 12 gennaio 2011

Ah l'Italia, che paese!

Si vuole lasciare qualche dato al lettore per riflettere meglio su questo Paese in cui viviamo.

Equo
Distribuzione della ricchezza netta posseduta dalle famiglie italiane nel 2009 [fonte Banca d'Italia]
Secondo la Banca d'Italia, "alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane, cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è stimabile in circa 8.600 miliardi di euro"

Come si vede nel grafico, la distribuzione di tale ricchezza e' tutt'altro che equa: 1 italiano su 10 e' possessore di quasi meta' (c.a. il 45%) dell'intera ricchezza contro 5 italiani che detengono solo gli spiccioli (meno del 10% di questa ricchezza) e tralasciando i possessori di debito.


Economicamente solido
Il premio Nobel per l'Economia Edward Prescott dice senza mezzi termini che
"L'economia dell'Italia non va bene: speriamo che si arrivi ad un accordo sulle riforme strutturali e che poi si riesca ad attuarle". E chiede al governo di "promuovere la crescita della produttivita', ridurre le spese e le tasse, perche' tassare significa deprimere il Paese". Anche perche' l'Italia "e' a un punto in cui se c'e' un aumento delle tasse il gettito diminuirà."

Ridotta pressione fiscale
Dunque, meno tasse per tutti?
Uno studio condotto per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani rivela qualcosa di interessante:
"Le tasse locali cresceranno nel 2011 del 7,2% passando da 111,8 a 119,9 miliardi mentre quelle statali aumenteranno dello 3,6%"
Lo studio, che fornisce tra l'altro anche un'interessante analisi sulla composizione delle imposte e la ripartizione del loro ricavato tra gli enti locali[1], continua in modo sorprendente indicando
“Le ragioni di questa crescita sono da ricercarsi principalmente nella assenza di un Garante per la sorveglianza dei tributi." 
Ma lo spot piu' svenduto dell'attuale premier non era, fin dalla sua discesa in campo quasi vent'anni fa, 'meno tasse x tutti'?
C'e' qualcosa che ancora mi sfugge...


Socialmente stabile
Siamo ancora socialmente capaci di stare in piedi oppure la nostra societa' e' appiattita verso il basso? Siamo
collettivamente mentalmente stabili op siamo investiti da un'onda di pulsioni sregolate? Soffriamo di un declino della legge e di un parallelo esasperato egoismo nell'inconscio collettivo?

Leggendo una sintesi delle «Considerazioni generali» sul 44° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2010, si scoprono inquietanti timori.
Adesso occorre una verifica di cosa è diventata la società italiana nelle sue fibre più intime. Perché sorge il dubbio che, anche se ripartisse la marcia dello sviluppo, la nostra società non avrebbe lo spessore e il vigore adeguati alle sfide che dovremo affrontare.

Moralmente integro
Ogni anno Transparency International, associazione non governativa e no profit che si propone di combattere la corruzione, tasta il polso ai cittadini analizzando come percepiscono o vivono il fenomeno della corruzione nel proprio paese tracciandone il 'barometro globale' (GBC).

Eccovi la principale conclusione estratta dal rapporto per lo scorso anno:
"Oltre un milione di italiani (pari al 3,8% della popolazione adulta) ha pagato tangenti o è stata concussa. ... Tale fenomeno si manifesta soprattutto nell’ambito dell’erogazione di servizi pubblici, per pagare meno imposte, per avere sconti nelle transazioni immobiliari e doganali. E, a preoccupare, è anche l'indice di corruttibilità riferito al sistema sanitario e a quello giudiziario."
...

Non credo abbiate bisogno di altri dati, sapete trarre le vostre personali conclusioni senza aver bisogno di qualcuno che vi porti 'sulla cattiva strada'

Concludo citando un post recente di Andrea Mazzalai, tratto dal suo blog 'IcebergFinanza'
"Sono ormai oltre tre anni che sostengo che la finanza ha definitivamente sequestrato la vita sociale ed economica delle Nazioni, un sequestro quotidiano che avviene tra l'indifferenza della gente comune che spesso continua a sognare il suo paese delle meraviglie, assecondata da media e istituzioni.

In Italia, l’intreccio politica, finanza, media e corporate è come una piovra dai mille tentacoli"

Note:
[1] la ripartizione delle imposte tra gli enti locali: il 54,3% va alle Regioni, il 40,1% dei Comuni ed il rimanente 5,6% alle Province

martedì 11 gennaio 2011

L'ottimismo Italico

Alle volte una canzone vale piu' di tanti discorsi... in fondo son parole in musica, una vera comunicazione 'moderna' e multimediale.
O no?

martedì 4 gennaio 2011

Riduzione o Regressione?

1auto x tutti?
Dialogando con un amico su argomenti legati alla sostenibilita' dello sviluppo ed all'approvigionamento delle fonti energetiche, siamo finiti quasi fatalmente a parlare di auto.

Che centra col titolo? Lo vedremo.

Torniamo al settore automotive; ad inizio estate mi aveva colpito la dichiarazione di John Fleming, Ceo di Ford Europea, che affermava
«Bisogna prendere atto della realtà: l'industria europea dell'automobile evidenzia una sovraccapacità produttiva del 35%.»
Pensateci, 1 auto su 3 prodotte non ha mercato! E fruga sul web e trovo che gli stessi dati li aveva gia' indicati qualche mese prima Mr. Marchionne.
La cura proposta da Fleming e' semplice: occorre ridurre la capacita' produttiva. Detto in altri termini: s'ha da 'eliminare' qualche linea di produzione.

Mi domandavo quale potesse esser l'andamento della richiesta di auto da parte del mercato, nutrendo qualche dubbio sull'impossibilita' di crescita infinita, quando il mio amico mi fornisce un articolo 'fresco di stampa', che non lascia dubbi

Vendita auto nuove -clicca per ingrandire
[elaborazione di Ecoalfabeta su dati ACI].
Siamo di fronte ad un inesorabile declino, tamponato nel decennio scorso con 3 incentivi statali...

Ma, come gia' indicato in 'Fiat... Dux', giocate queste cartucce, restano le rogne. Ed ora che si fa?

La ricetta-tampone in voga presso le principali multinazionali -e non solo di questo settore- e' semplice: delocalizza la produzione e pure i consumatori, educa gradualmente alla precarieta' col ricatto dell'investimento temporaneo contro la cessione di diritti acquisiti, guadagna tempo con l'opione pubblica invocando il "dovere di stare al passo coi tempi", senza lasciare che la gente si interroghi troppo su tale significato.

Ma guai a pianificare riconversioni produttive: troppo 'avveniristiche'! E meglio se crei un nemico 'del progresso' locale: Dividi et Impera.

Sullo scambio diritti-lavoro avevo gia' indicato in 'L'ignobile ricatto' le ragioni sulla mia condivisione a
chi sostiene che il nuovo contratto Fiat a Pomigliano determini un precedente che dà il via ad una reazione a catena devastante dal punto di vista sociale.
Semplicemente perche' creato il precedente, qual'e' l'azienda cosi 'tonta' che non applichi la stessa idea del ricatto diritti vs lavoro?
Mentre in giro per la rete e' descritta molto meglio questa realta': mai sentito parlare di 'Equalizzatore Globale'?

E' una specie di buldozer che sta smantellando il tenore di vita di milioni di persone: il costo per dipendente per importare beni dalla Cina o India ed il costo per dipendenti italiani devono convergere.
Una volta che il mercato sia "globale" (e a senso unico) i salari italiani del settore privato esposto alla concorrenza (e poi quelli di tutti) scenderanno e scenderanno per i prossimi 30 anni.
Con buona pace per chi avesse creduto alle parole di Mr. Marchionne solo 4 anni fa
"Il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento e dunque è inutile picchiare su chi sta alla linea di montaggio pensando di risolvere i problemi. Se avessi tagliato metà dei dipendenti, a parità di volumi, non avrei riportato Fiat Auto al pareggio. ... Questi sono metodi che forse possono andar bene nel sistema anglosassone, ma che da noi non funzionano".
Dalla riduzione dei consumi e dei volumi produttivi non assorbibili dal mercato, siamo passati alla regressione nei diritti e nella qualita' del lavoro; un passo apparentemente piccolo, ma micidiale, verso il baratro per questa nostra societa' post industriale.

sabato 1 gennaio 2011

Un nuovo anno: si ricomincia

Il nostro globo: bello ma fragile, pensiamoci finche' siamo in tempo!
Inizia un nuovo anno, c'e' da sperare migliore.

No, non rispetto a quello appena scorso, bensi' rispetto a cio' che si trova sul web.
Mi riferisco a fonti indipendenti e autorevoli, che non ricevono ne sovvenzioni pubbliche -tipo i nostri media on-line- ne debbono rispondere ad interessi di parte -tipo organi di propaganda di aziende e multinazionali o corporazioni.

Direte i soliti catastrofisti?

Non credo. Intanto perche' un po' di "cose brutte" che avevano indicato un anno indietro di questi giorni si son 'avverate' -es: la crisi economica che e' ancora ahinoi pimpante, i danni ambientali e disastri correlati, soprattutto in termini di vite umane- ed inoltre perche' chi di voi ha saputo guardarsi attorno avra' avuto i personali riscontri.

Dunque non sto a farla lunga. Di previsioni pseudo realistiche potrete trovarne al link qui proposto.

Per il resto, speriamo davvero che con un po' piu' di sale in zucca, i 'grandi capi' dell'oligarchia finanziaria che tirano le redini dei nostri pubblici governanti, sappiano convincersi che di globi terracquei come il nostro, a distanza umana ragionevole per continuare i loro intrallazzi non ve ne sono molti, per cui si diano da fare ad invertire la rotta, nel loro interesse in primis, ed anche un po' nel nostro.

PostScriptum
In assenza di sale va benissimo anche un po' di caghetta nel deretano; tutto puo' aiutare avrebbero detto i miei 'vecchi'.