giovedì 27 maggio 2010

Articolo 21

No, non si tratta di  un nuovo gruppo musicale -che vista la competenza dello scrivente nel settore potrebbe pure esistere...

E non e' neppure un nuovo settimanale. Eppure con la stampa qualche cosa vi ha a che fare...

Eh gia', e' proprio lui: uno dei piu' illuminati e 'calienti' riferimenti Costituzionali con cui si definisce e regolamenta la Liberta' nel nostro Paese: quella di espressione!

Leggiamolo insieme

Dal Titolo Primo, Rapporti Civili

Art. 21.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

...
 
Un po' bistrattato oggi. Non ci credete?
Guardate, ingrandendola,  la seguente mappa:
Liberta' di stampa anno 2010 [da Freedom House]
 
Nessun errore: per il secondo anno consecutivo Freedom House conferma la non piena liberta' di stampa per l'Italia.

Unici nell'europa occidentale ad esser parzialmente liberi e distanziati da alcune nazioni dell'est Europa, quest'anno scendiamo a 33 punti, al 72-esimo posto a pari livello di Benin, India ed Hong Kong, mentre si sono fatte sotto Timor Est, Serbia, Namibia e Bulgaria.

Pensate, la terza nazione piu' popolata d'Europa NON E' totalmente libera!

Chissa' perche'?
"Negli ultimi mesi il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha moltiplicato le pressioni sull’informazione e gli attacchi alla libertà di stampa.

Il premier italiano non tollera le inchieste della stampa libera sugli intrecci tra la sua vita privata e la sua funzione pubblica e per questo ha reclamato risarcimenti milionari da due quotidiani nazionali e querelato altri quotidiani francesi e britannici."
L'articolo della famosa organizzazione non governativa internazionale che agisce da 25 anni in difesa della libertà di stampa in tutto il mondo, continua rimarcando che negli ultimi mesi si sono anche moltiplicati gli episodi di pressione sulla tv statale.
''Il premier e i suoi consiglieri cercano, inoltre, di influenzare la scelta dei giornalisti a cui verrà affidata la conduzione di alcune trasmissioni politiche e, in altri casi, mettono in campo minacce dirette nei confronti di giornalisti ritenuti scomodi. Comportamenti che stridono all’interno dei confini dell’Europa libera, ma che sarebbero ben accolto in uno dei tanti regimi della nostra Terra. Comportamenti che poi vengono presi ad esempio da alcuni sodali del Premier italiano, come successo recentemente al Tg1, dove tre giornalisti non allineati con la linea politica della direzione sono stati cacciati dalla conduzione."
Dalla spartizione della TV pubblica da parte dei partiti, alla dittatura mediatica: la sudamericanizzazione del BelPaese, anche dal punto di vista televisivo.

In aggiunta RSF Italia indica che ci son anche una decina di giornalisti che lavorano sotto protezione della polizia. Incluso il piu' famoso, Roberto Saviano.
Le minacce, le lettere anonime, i pneumatici tagliati, le vetture incendiate sono centinaia. Tutti gli scrittori che scrivono sui gruppi mafiosi sono stati prima o poi sotto sorveglianza. Lirio Abbate, 38 anni, corrispondente a Palermo per l’Ansa e autore del libro “I Complici” vive anch’egli sotto protezione della polizia. Lo stesso vale per Rosanna Capacchione. Da più di vent’anni questa giornalista di 48 anni, che lavora per il Il Mattino, il principale quotidiano di Napoli, scrive e denuncia i crimini della Camorra, come Saviano è ricercata dal clan dei casalesiIl loro lavoro, con tutti i rischi che comporta, è ben lontano dal ricevere sostegno dal capo del governo.
Del resto cosa aspettarsi da uno che afferma "in Italia c'e' fin troppa liberta' di stampa"?
In effetti non siamo ancora diventati 'viola', come nella terra del suo amico Putin...

Sara' per questo che il nostro 'Divo' ipotizzava il carcere per i giornalisti?

Ogni lettore mediti come ritiene piu' onesto ed in assoluta liberta' di coscienza -magari si rilegga pure l'Art.21.

Come chiusura vi lascio il pensiero della terza carica del ns scalcinato Stato, secondo il quale, a penalizzare il settore dell’informazione, c’è  un problema tutto italiano:
In Italia non esiste più l’editore puro, ma si tratta di imprenditori o gruppi, che, all’interno del loro business, hanno anche l’informazione. Questo crea un problema in termini di pluralità dell’informazione”.
Che avesse ragione don Lorenzo Milani [tratto da 'Esperienze Pastorali']:
«E qual'è mai il giornale che scrive per il fine che in teoria gli sarebbe primario cioè informare o non invece per quello di influenzare in una direzione.» 

mercoledì 26 maggio 2010

Misura il consumo del Territorio

In queste ore tiene banco la manovra finanziaria; in attesa di vederne i dettagli, fa pensare l'ennesimo sconto all'abusivismo edilizio x la "messa a catasto di due milioni di abitazioni".

Un numero vertiginoso, se parliamo di case da accatastare, non vi pare? A fronte di 40 milioni di contribuenti, significa una casa abusiva ogni 20 contribuenti!

Questo piccolo spunto ci permette un gancio a quello che viene visto come una vera emergenza nazionale: il consumo del terreno fertile a causa della cementificazione del territorio.
Il Belpaese brucia 250.000 ettari all’anno, contro i 44.000 della Germania e i 10.000 dell’Inghilterra a spese di coste, fiumi, valli e non solo.
In Italia il mostro famelico che divora territorio alla supersonica velocità di quasi 250.000 ettari all'anno è il cemento; e se calcoliamo che le montagne occupano il 30% del nostro Paese e le colline il 53%, resta appena un 18% di pianura da colonizzare. E' questo il regno dell'urbanizzazione, che vi si concentra per il 60%.
Secondo il rapporto di Lega Ambiente al Convegno Nazionale sul Consumo del Suolo del 2009, l'Italia insieme alla Spagna sono i 2 principali paesi produttori e consumatori di cemento in Europa. Un paio di dati:
  1. in 45 anni, dal 1956 al 2001, la superficie urbanizzata nelle pianure del nostro paese e' aumentata del 500% ;
  2. in 15 anni, dal 1990 al 2005, 3,5 milioni di ettari son stati trasformati da terreno fertile o incolto in insediamenti urbani, cioe' una superficie pari a quella del Lazio e Abruzzo 
Dunque terreno fertile trasformato in case, strade, centri commerciali ed 'insediamenti produttivi': e' chiaro che il caso della cementificazione del territorio è quello forse più evidente della nostra incapacità di guardare il futuro ad appena un centimetro più in la del nostro naso.

Infatti, come sostiene anche ASPO Italia nel post 'Il consumo del territorio', e' evidente che
 per quanto riguarda il consumo del territorio, ce lo abbiamo tutti davanti agli occhi: ci sono dappertutto capannoni vuoti, appartamenti sfitti, eppure si continua a costruire a ritmo forsennato: le periferie sono piene ovunque di gru e cantieri. Al massimo, c'è chi teorizza che dobbiamo metterci a costruire case "ecologiche". Ma com'è possibile che non ci si renda conto che il territorio non è infinito? Che stiamo distruggendo una risorsa limitata, il suolo fertile, che non sarà poi possibile ripristinare per migliaia di anni almeno?
Ed in un post successivo arrivano a formulare 'il picco del suolo fertile', trovando inquietanti quanto scontati parallelismi con il picco del petrolio: 2 risorse formatesi su periodi geologici e consumate in poche decine di anni di intenso ed insensato sfruttamento
Vediamo dal libro di David R. Montgomery "Dirt - the erosion of civilizations" che la storia dell'agricoltura non è molto diversa da quella dell'industria petrolifera. In entrambe i casi vediamo la progressiva sparizione di una risorsa che aveva impiegato millenni (suolo) o milioni di anni (petrolio) per formarsi. Il ciclo del petrolio dura da un secolo e mezzo, quello del suolo fertile da alcuni millenni. Ma in tutti e due i casi siamo al limite della capacità di incrementare ancora la produzione. Da ora in poi, saremo in discesa.
Se l'erosione del suolo fertile e' un terribile dato di fatto, esistono delle alternative al suo sperpero; basterebbe seguire la regola delle '3 R': Riutilizzando, Risanando, Restaurando -naturalmente il soggetto e' l'edilizia esistente...
...e' vero che ci vorrebbe una classe politica capace di cogliere il vero cuore del problema, ma ahinoi, e' succube e vassalla dei grandi costruttori -ed in certi casi ne e' anche l'emblema istituzionale.

Pero' i cittadini hanno a disposizione nuovi strumenti per conoscere e vigilare sul consumo del proprio territorio: uno di questi è Google Maps.
Permette di avere accesso libero e gratuito alle mappe satellitari dei terreni. E proprio basandosi sulle mappe di Google Maps è possibile misurare il consumo di territorio in maniera semplice ed autonoma.

Si basa sullo strumento di calcolo di aree e distanze messo a punto da Mile Brewer, che si trova tra gli strumenti opzionali che è possibile aggiungere a Maps.

E per rendere possibile a chiunque fosse interessato utilizzare questo strumento Marco Pagani di Ecoalfabeta ha messo a disposizione una guida, “La misura del consumo di territorio con Google Maps”, liberamente scaricabile al sito qui indicato.

Possiamo ora controllare quanto territorio oggi viene sacrificato dai nostri amministatori pubblici, e se del caso, controllarne le azioni e prevenirne i danni; ed infine confutare eventuali loro tesi di sviluppo 'moderato' misurando preventivamente le aree soggette a nuovi insediamenti da piani regolatori insensati.

Buon controllo, siate cittadini responsabili ed informati.

mercoledì 19 maggio 2010

Ghiaccio Caldo e Acqua poco Fresca

Nella Capitale 'economica' d'Italia, un giorno uggioso come i precedenti di quest'umida primavera, dentro ad un ascensore di un noto centro convegni cittadino, odo i miei compagni di salita che commentano: "Non se ne puo' piu', se qualcuno si lamentera' della siccita' quest'anno, io ...." -seguono alcune dichiarazioni di intenti sull'eventuale da farsi.

Mi intrometto buttando li' un "Tranquilli, ve lo diranno, preparatevi". Mi guardano come se avessi detto "Avete visto l'astronave venusiana atterrata in piazza S.Babila?".

Ma tant'e', almeno ho catturato la loro attenzione; quindi velocemente aggiungo "e' molto probabile che capiti, nonostante le precipitazioni di questi giorni"

Com'e' possibile, intuisco dai loro sguardi?

Provo a spiegarmi: "Semplice, i serbatoi dell'acqua potabile son i ghiacciai, in ritirata costante da parecchi decenni; inoltre i consumi di acqua son in costante crescita, quindi diminuendo le capacita' delle sorgenti ed avendo maggior richiesta, il 'saldo' e' chiaramente negativo"

Non so se li avessi convinti, sicuramente stettero ad ascoltare, se non seriamente fingendo almeno bene.

Ma il nocciolo della questione e' proprio quello esposto: i ghiacci si stanno ritirando, come testimonia molto bene il Comitato Glaciologico Italiano.

Ghiacciai delle Alpi italiane in avanzata e in ritiro dal 1925 al 2000. Valori espressi come percentuale dei ghiacciai con variazioni misurate.

 Percentuale di ghiacciai in avanzata (blu), stazionari (verde) e in ritiro (rosso) nelle Alpi italiane (a) e nei tre settori in cui sono suddivise (b, c, d), nel periodo 1980-1999 (in parentesi è riportato il numero di ghiacciai che costituisce il campione).

E a livello globale non c'e' da rallegrarsi: si assottiglia lo spessore del ghiaccio Artico riducendone il volume, come testimonia il Polar Science Center, University of Washington

Anomalia nel volume del ghiaccio Artico, nel periodo di osservazione dal 1979 al 2009 [PIOMAS]

Si tenga presente che i dati forniti dal PIOMAS, son frutto di monitoraggi continui e correlazioni con dati forniti dai satelliti della NASA -IceSat program, seguite il link.

E se permettete un piccolo 'assaggio' di una realta' locale: eccovi i dati sugli innevamenti sul massiccio del Monte Rosa, versante sud, quello Valsesiano [pubblicazione sezionale del CAI]; fate attenzione all'orizzonte temporale dei grafici, i numeri correlano tra di loro nonostante l'apparente 'inversione di tendenza'

Altezza neve in quota, alla Bocchetta delle Pisse m.2410, rilevamento automatico

Altezza neve in paese, fraz. Piane m.1390, rilevamento manuale

Questo lo 'status' delle sorgenti d'acqua dolce a livello globale e locale: non c'e' da stare allegri, direi!

E vediamo come siamo messi in termini di consumo.
"Il consumo di acqua dolce si è sestuplicato tra il 1900 e il 1995 più del doppio del livello di crescita della popolazione. Circa un terzo della popolazione mondiale già vive in Paesi considerati ad emergenza idrica - questo accade quando il consumo supera del 10% il totale dell'offerta-. Se questo trend dovesse continuare, 2/3 della popolazione della terra vivrà in queste condizioni nel 2025." [by Kofi Annan, in We the peoples, 2000]
Seguendo il link qui proposto di GreenCross Italia si trovano diagrammi molto esplicativi sulle risorse idriche, la loro distribuzione per tipologie di sorgenti divise per aree geografiche.

E per chi pensa che siano molte, mediti sulla prossima figura

Rapporto tra acqua dolce e salata nel nostro globo

E chi utilizza acqua?
In Italia l’agricoltura utilizza circa il 60% dell’acqua, il 25% è utilizzato dal settore energetico e industriale, mentre il 15% è destinato agli usi domestici (lavarsi, cucinare, ecc.).

L’Italia e’ la prima consumatrice in Europa per il consumo d’acqua e la terza nel mondo (dopo gli Stati Uniti e Canada).
Sorprendente vero?  Soprattutto se si considerasse che ...
Un miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile e negli ultimi 50 anni la disponibilità di acqua è diminuita di 3/4 in Africa e di 2/3 in Asia. In Africa l'accesso all'acqua è ancora molto lontano da livelli accettabili soprattutto nei villaggi, dove solo il 40% della popolazione dispone di acqua potabile e solo il 20% ha i servizi igienici.
Mentre una famiglia europea consuma in media 165 litri d'acqua al giorno, una famiglia africana ne consuma 20 litri.
Abbastanza equo, come al solito.

E c'e' chi gia' ammonisce sul picco dell'acqua: da un'intervista di Lester R.Brown, proprio oggi apparsa su di un blog con qualche lettore in piu' di questo
"Molta gente parla del picco del petrolio, ma pochi parlano del picco dell’acqua. Ma penso che ci siamo ora e credo di aver argomentazioni convincenti. Il mondo dopo il picco dell’acqua sarà un mondo diverso da quello che conoscevamo prima del picco. Nel corso delle nostre vite l’uso dell’acqua per le aree irrigate che contano per il 70% dell’acqua utilizzata, diminuirà. Sarà un mondo molto diverso, che non abbiamo ancora immaginato. 
Davvero abbiamo di che lamentarci, x quattro gocce d'acqua di troppo che cascano dal cielo -che in zona meneghina non puo' che contribuire a ripulirlo un poco dalla cappa di inquinamento che produciamo

venerdì 14 maggio 2010

Il buco nero

ADDENDUM: chi volesse tracciare l'evoluzione della macchia nera, ad oltre 1 mese dall'incidente ancora senza tappo, non ha che da seguire il link qui sotteso: 'Track the oil spill'

Nuvole nere 'fumo di Londra' o forse meglio 'cenere vulcanica islandese', maree nero pece-petrolio, ... si vede che il nero va in voga in questo periodo in giro x il globo, e quando non lo fa madre Natura, lo tinge la stoltezza dell'uomo

Vi invito a scorrere l'utile e molto esplicativo disegno a fianco: mette in luce il costo ambientale, la 'perdita x il sistema produttivo' in termini di galloni di greggio finiti a distruggere l'ecosistema del Golfo del Messico, i costi sia in termini di vite umane sia in termini ambientali ...

Ahinoi, temo tuttavia che il paragone con il peggior disastro ambientale usato come sommo riferimento nella figura -affondamento della Exxon Valdes- temo sia un tantino sottovalutato

Se intanto la BP non sa che pesci pigliare, pardon, come il petrolio tappare, e c'e' chi gli propone l'utilizzo del botto 'atomico', appare ogni giorno che passa l'enorme difficolta' tecnica delle trivellazioni off-shore -leggasi, in mare molto aperto- e dei notevoli rischi ambientali e non solo che questo comporta!

E' chiaramente un altro limite al consumo energetico basato su fonti fossili.

Vi lascio una lettera di 'gente che sa il proprio mestiere', come invito e spunto x riflettere su qualcosa di differente

Mi sa che quelli di ASPO hanno parecchie ragioni, non solo nell'analizzare il molto probabile picco di produzione petrolifera.

Voi che ne dite?

lunedì 10 maggio 2010

Banchiere, champagne?

A notte fonda i ministri economici dell'unione Europea hanno trovato un accordo per tamponare l'imminente collasso dell'Area Euro: la diga reggera', almeno x ora.
La UE avrebbe promesso una specie di fondo salva-Stati e salva Euro da quasi 1000 miliardi di dollari (1 trilione) ovvero 750 miliardi di euro suddivisi tra UE e FMI.
Tutti felici, come dicono i media mainstream? La tempesta e' passata?

Bho... bisognerebbe capirci un po' di finanza e di economia per esserne piu' certi.
Vi lascio qualche 'riflessione + autorevole' e qualche dato, al solito click to enlarge ;-)

I parametri dei 'GIPSI-PIIGS' su cui gli squali dell'alta finanza hanno attaccato l'Euro. ATTENZIONE: non son scomparsi dalla scorsa notte!!!

I blogger che seguiamo da tempo, ammoniscono piu' o meno tutti allo stesso modo che questa nuova socializzazione delle perdite non avrebbe senso senza una seria riforma del sistema finanziario globale.

Iceberg Finanza afferma;
Mille miliardi di dollari per una nuova illusione che deve assolutamente essere seguita da una riforma integrale della finanza, spazzando via tutti gli interessi di parte, lobbies e poteri occulti, che hanno sequestrato la democrazia.
Si interviene per dare un messaggio bloccare la speculazione, ma se non si previene alla fonte come più volte osservato nessuna possibilità di uscire da questo autentico inferno finanziario.
L'articolo di Andrea Mazzalai prosegue invitando ad un livello di attenzione piu' elevato:
Signori, questo non è un mercato, questa è una bisca clandestina, una piscina nera dove i programmi di trading fanno quello che vogliono, combinati ai CDS ed ad altre tecniche operative finanziarie. Sinceramente non me ne frega nulla di quello che accadrà domani, nulla di quello che deciderà la politica, siamo prigionieri di un branco di squali ed avvoltoi che ormai da circa una decina di anni ha sequestrato la democrazia e l'economia.
Anche Mercato Libero solleva dubbi comuni:
Il debito continua a spostarsi a livelli superiori, dalle banche agli stati, dagli stati piccoli agli stati grandi e alle grandi istituzioni (FMI).  Nel breve periodo la pace potrebbe tornare sui mercati ...ma i problemi vengono semplicemente spostati.
Infatti la produttività del debito è troppo bassa e la fiducia degli investitori non durerà a lungo.
Sono i numeri a contare, la fiducia la puoi ripristinare per un po' di mesi...ma se il PIL non cresce....
Cui fanno eco gli auspici pieni di preoccupazione de Il Grande Bluff(ex-La Grande Crisi) di Stefano Bassi:
Possiamo sperare che questa Diga Promessa servirà a farci guadagnare TEMPO (a caro prezzo) per mettere in campo QUALCHE SERIO CAMBIAMENTO STRUTTURALE?

Oppure saranno solo soldi buttati nel calderone per lasciare tutto come prima e permettere ai soliti noti di farsi i porci comodi?
Chissa'.

Intanto eccovi un assaggio di cio' cui dovremo 'far di conto' per le casse del nostro scalcinato stato

Bond Italici in rimborso in questo decennio -... con tanti auguri!

Ed in questi numeri di debito pubblico rientra solo quanto gia messo a bilancio fino ad oggi, alias il 10 Maggio 2010: pensate un po' parlare di incremento della spesa pubblica per le 'Grandi Stronzate' quali TAV, Ponte sullo Stretto, Nucleare, o altre voci di bilancio attualmente coperte solo dalle parole che li descrivono
 
A chi interessano proiezioni comparative sullo stato dei debiti pubblici e loro finanziamenti segnalo la seguente analisi 'The Future of Public Debts': dati sbalorditivi, e tra i messi peggio ci stanno London, Amsterdam, Washington e Bruxelles ...
... se realistica, peggio anche di alcuni GIPSI-PIIGS ;-)


Dimenticavo, un po' di riferimenti Costituzionali in materia economica:

dal Titolo Terzo, Rapporti Economici

Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 47.

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.

Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.


Eh gia', mica bruscolini!

mercoledì 5 maggio 2010

Il Debito, questo sconosciuto

I bond dei PIIGS da rimborsare mensilmente rispetto il debito totale dei paesi di Eurolandia
[cliccare sull'immagine x ingrandire]

Le letture e le analisi 'culinarie' dei giorni scorsi sono state molto utili.

Personalmente schiudono ampi scenari di miglioramento sulla comprensione dell'economia e del mondo speculativo che gli ruota attorno -o forse al disopra.

Ad esempio si e' capito che "il problema greco" era (e' ancora?) legato alla forte paura degli istituti di credito europei -leggi banche ed assicurazioni PRIVATE- di non poter incassare sia le cedole sia il capitale 'investito' nei titoli di debito dello stato Ellenico in pagamento a breve.

La causa e' stato il debito che e' andato 'fuori controllo'. Ossia ha raggiunto livelli tali per cui la ricchezza producibile dal paese non era sufficiente a contenerlo da qui all'eternita'. Perdendone la 'garanzia'.

Da questo la spirale che ha portato alle proibitive e rischiose cambiali greche dagli interessi impossibili da onorare nei tempi di vita media di un banchiere centrale... il resto e' storia, seppure abbastanza non-finita.

Tutta colpa del debito.

Gia', il debito, questo sconosciuto.

Cerchiamo di capirne il concetto partendo dalla nostra vita quotidiana -e con l'aiuto di un nostro insegnante [il blog di Mercato Libero]
  • In una famiglia il debito dovrebbe essere contratto solamente per acquistare dei beni durevoli che nel tempo possano aumentare di valore: esempio tipico è la casa. E' malsano quando il debito viene contratto per aumentare i consumi (vacanze, centri estetici, beni non necessari).
  •  In una azienda il debito dovrebbe essere contratto solo per realizzare investimenti che producano un guadagno piu' elevato del costo del debito (ed il tutto considerando il rischio che il ritorno sugli investimenti sia inferiore a quello atteso). E' malsano quando il debito viene contratto al fine di poter pagare dei dividendi di azioni e obbligazioni.
  • In uno stato il debito contratto dovrebbe servire per rilanciare l'economia e non i consumi! Cio' che conta è che gli interessi che remunerano il debito non devono mai mettere in difficoltà il sistema dello stato. Solo un aumento delle entrate -strutturali e non gia' una tantum, alias condono- o un aumento del valore degli attivi di bilancio puo' giustificare un aumento del debito. 
Dunque il debito non e' di per se un male assoluto!

Anzi, se fosse produttivo, ossia sia finalizzato ad interventi che incrementino il livello di benessere del paese e/o beni il cui valore aumenti negli anni, e' un ottimo volano per l'economia di una nazione.

Altre origini sulla creazione del debito son controproducenti perche' portano a pericolose spirali che si avvolgono attorno al collo dello stato, strozzandolo!

Ancorche' semplicistico, e' facile intuire che il peggio del peggio è accaduto con l'arrivo di questa crisi.

La socializzazione delle perdite del settore privato a danno di quello pubblico ha creato un enorme problema di PRODUTTIVITA' DEL DEBITO che è diventata negativa.
E per i paesi che erano gia' in negativo gli ha dato il colpo di grazia: la strada del Fallimento e' tracciata.

Rammentate, quando 'fate un salto in banca' esigete un trattamento migliore: piu' che clienti, siamo almeno in parte finanziatori, se non proprietari. Chiediamo almeno un po' di rispetto.

Nota sul debito Italiano

Il debito pubblico nel 2001 era di 1336 milioni; 7 anni dopo era salito a 1663 miliardi. E nei primi mesi del 2010 siamo arrivati a 1800 miliardi.
Ogni italiano ha un debito di circa 30.000 euro. Una famiglia di 4 persone cumula 120.000 euro di debito.

"La situazione delle finanze pubbliche è notevolmente peggiorata", rileva la Banca d'Italia, ricordando che "l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è salito nel 2009 al 5,3% del Pil, dal 2,7% del 2008."

L'aumento del disavanzo, osservano gli economisti di Via Nazionale, "è riconducibile alla marcata crescita della spesa primaria e alla flessione delle entrate". Il forte peggioramento dei conti è comunque "quasi interamente riconducibile alla flessione dell'attività economica".

Riassumendo, nel solo 2009 il debito è cresciuto di circa 130 miliardi di euro.

Maggiore spesa pubblica e riduzione drastica delle entrate!!! Una gestione da economista folle che nessun padre di famiglia applicherebbe al suo bilancio familiare.
 
Voi che ne dite?

martedì 4 maggio 2010

Insalata Greca

Non so se anche anche dalle vostre parti si usi fare le 'insalatone', mettendo dentro un po' tutto quello che si ha.

Soprattutto se il frigo tende al vuoto ed il supermercato non lo si frequenta da troppo tempo. Ed il clima e' favorevole ai piatti freddi!

Mi pare che i nostri 'media mainstream' lo stiano facendo in questi giorni.

Prendono 'spizzichi e bocconi' da dichiarazioni di chi a loro conviene -banchiere centrale op ministro o politicante di turno-, buttano dentro un po' di immagini prese dagli inviati in terra Ellenica, condiscono con qualche considerazione di un economista allineato al pensiero unico, mescolano con gran mestiere et voila', la nouvelle cousine informativa ci propone il piatto forte del momento: 'Insalata Greca'.

E attenzione, media che frequenti ricetta che trovi!
Ma il succo e' identico: 'sti spendaccioni di greci, ora li aiutiamo ma che stiano piu' attenti alle spese; e togliete dalle strade quei 4 gatti anarcoinsurrezionalisti dei rivoltosi, cribbio!

E non c'era altra scelta!!!!

.... Uhm, mah ...

Qualche dubbio mi assale, dato che capita di leggere sul web info un pelino differenti. Ed anche qualche ottimo, a mio avviso, riassunto.

A chi ha retto fin qui propongo nel seguito qualche 'stimolo economico' ;-) raggruppato x argomenti.
Seguite i link e ringraziate i vari autori, noi non ne saremmo capaci

Utilita' degli aiuti
+ Un salto nel buio
+ Gli avvoltoi stringono il cerchio
+ Uno spreco di risorse pubbliche

Chi paga il conto
+ Investimento a 'quota' variabile
+ Dove li trova l'Italia?

Le alternative possibile e piu' eque
+ la Terza via x curare i conti
+ un reale Liberismo e la condivisione delle Perdite

Conseguenze
+ Un digestivo poco tonificante
+ Tempeste in aumento in area mediterranea

A chi giova
+ i gufi dell'alta finanza britannica
+ gli 'speculatori professionisti' in borsa


Vi lascio alle letture, con una nota di speranza nell'ultimo post odierno di Stefano Bassi

Girano voci che la Merkel voglia proporre all'interno delle modifiche al Trattato la possibilità di dichiarare lo stato "d'insolvenza ordinaria" per uno Stato membro dell'Area Euro.
Significa LICENZA DI DEFAULT per i membri dell'area euro.

Insomma la Merkel vorrebbe rendere il DEFAULT una procedura "ordinaria" all'interno dell'area Euro,
permettendo la ristrutturazione dei debiti senza che le conseguenze cadano solo sulle spalle dei debiti pubblici (alias contribuenti). Insomma anche i CREDITORI dovranno pagare....
Traduzione:
1- Stop ai BAILOUT INTEGRALI&OBBLIGATORI (o quasi...).
2- Stop al PARACULO INTEGRALE ad esclusivo vantaggio dei Creditori / esclusivo svantaggio delle nostre tasche. Il CONTO, almeno parzialmente, VA SUDDIVISO.
3- SI SALVI CHI PUO'.
Intanto prepariamoci a gustare il prossimo 'piatto': la Paella d'Espana, magari accompagnata da un bel bicchiere di Porto.

sabato 1 maggio 2010

La festa 'al' Lavoro

Oggi si celebra la 'Festa del Lavoro'.

Festa? C'e' qualcosa da festeggiare? Forse x chi ancora lo mantiene ...
 
Vi lascio qualche riferimento, seguite i link:

[fonte Istat: cliccare sull'immagine x ingrandire]
Si noti il numero di persone in cerca di occupazione rispetto 'solo' 1 anno fa.

2) la situazione dei laureati;

3) le previsioni dell'OCSE x l'anno in corso;
Eppure la nostra Costituzione parla chiaro circa il lavoro:

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
...

Gia'.

Nonostante l'annunciata ripresa dopo 'la grande crisi dello scorso anno ormai alle spalle'.
Proprio alle spalle, ma forse non si tratta della crisi...

Vi lascio un po' di grafici, sempre fonte il nostro istituto di statistica; cliccando si ingradiscono, cosi' potrete apprezzare meglio lo stato del lavoro oggi.

Se l'occupazione cala...

...ed il Tasso di Disoccupazione cresce...

...significa che vi sono sempre piu' PERSONE che stanno cercando LAVORO!!!


Ops, quasi dimenticavo, buona festa del lavoro ai nostri dipendenti in Parlamento; sempre cosi' solerti a legiferare x far applicare i diritti fondamentali stabiliti dalla Costituzione in materia -sara' x questo che la vogliono cambiare?


Post scriptum
x chi si fosse perso il post precedente sull'argomento:  'Il lavoro che non c'e' piu' '. Trovate i dati dello scorso anno.