lunedì 10 maggio 2010

Banchiere, champagne?

A notte fonda i ministri economici dell'unione Europea hanno trovato un accordo per tamponare l'imminente collasso dell'Area Euro: la diga reggera', almeno x ora.
La UE avrebbe promesso una specie di fondo salva-Stati e salva Euro da quasi 1000 miliardi di dollari (1 trilione) ovvero 750 miliardi di euro suddivisi tra UE e FMI.
Tutti felici, come dicono i media mainstream? La tempesta e' passata?

Bho... bisognerebbe capirci un po' di finanza e di economia per esserne piu' certi.
Vi lascio qualche 'riflessione + autorevole' e qualche dato, al solito click to enlarge ;-)

I parametri dei 'GIPSI-PIIGS' su cui gli squali dell'alta finanza hanno attaccato l'Euro. ATTENZIONE: non son scomparsi dalla scorsa notte!!!

I blogger che seguiamo da tempo, ammoniscono piu' o meno tutti allo stesso modo che questa nuova socializzazione delle perdite non avrebbe senso senza una seria riforma del sistema finanziario globale.

Iceberg Finanza afferma;
Mille miliardi di dollari per una nuova illusione che deve assolutamente essere seguita da una riforma integrale della finanza, spazzando via tutti gli interessi di parte, lobbies e poteri occulti, che hanno sequestrato la democrazia.
Si interviene per dare un messaggio bloccare la speculazione, ma se non si previene alla fonte come più volte osservato nessuna possibilità di uscire da questo autentico inferno finanziario.
L'articolo di Andrea Mazzalai prosegue invitando ad un livello di attenzione piu' elevato:
Signori, questo non è un mercato, questa è una bisca clandestina, una piscina nera dove i programmi di trading fanno quello che vogliono, combinati ai CDS ed ad altre tecniche operative finanziarie. Sinceramente non me ne frega nulla di quello che accadrà domani, nulla di quello che deciderà la politica, siamo prigionieri di un branco di squali ed avvoltoi che ormai da circa una decina di anni ha sequestrato la democrazia e l'economia.
Anche Mercato Libero solleva dubbi comuni:
Il debito continua a spostarsi a livelli superiori, dalle banche agli stati, dagli stati piccoli agli stati grandi e alle grandi istituzioni (FMI).  Nel breve periodo la pace potrebbe tornare sui mercati ...ma i problemi vengono semplicemente spostati.
Infatti la produttività del debito è troppo bassa e la fiducia degli investitori non durerà a lungo.
Sono i numeri a contare, la fiducia la puoi ripristinare per un po' di mesi...ma se il PIL non cresce....
Cui fanno eco gli auspici pieni di preoccupazione de Il Grande Bluff(ex-La Grande Crisi) di Stefano Bassi:
Possiamo sperare che questa Diga Promessa servirà a farci guadagnare TEMPO (a caro prezzo) per mettere in campo QUALCHE SERIO CAMBIAMENTO STRUTTURALE?

Oppure saranno solo soldi buttati nel calderone per lasciare tutto come prima e permettere ai soliti noti di farsi i porci comodi?
Chissa'.

Intanto eccovi un assaggio di cio' cui dovremo 'far di conto' per le casse del nostro scalcinato stato

Bond Italici in rimborso in questo decennio -... con tanti auguri!

Ed in questi numeri di debito pubblico rientra solo quanto gia messo a bilancio fino ad oggi, alias il 10 Maggio 2010: pensate un po' parlare di incremento della spesa pubblica per le 'Grandi Stronzate' quali TAV, Ponte sullo Stretto, Nucleare, o altre voci di bilancio attualmente coperte solo dalle parole che li descrivono
 
A chi interessano proiezioni comparative sullo stato dei debiti pubblici e loro finanziamenti segnalo la seguente analisi 'The Future of Public Debts': dati sbalorditivi, e tra i messi peggio ci stanno London, Amsterdam, Washington e Bruxelles ...
... se realistica, peggio anche di alcuni GIPSI-PIIGS ;-)


Dimenticavo, un po' di riferimenti Costituzionali in materia economica:

dal Titolo Terzo, Rapporti Economici

Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 47.

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.

Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.


Eh gia', mica bruscolini!

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