giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale, calorosamente scomodo

Buon Natale a chi sopravvive sotto le bombe, e a chi grazie alla costruzione di quelle bombe si godera' un Natale da naBabbo; buon Natale a chi ha perso il lavoro durante questo periodo di ripresa economica, e a chi impunemente sostiene tali affermazioni; buon Natale a chi studia e lavora al servizio dell'uomo e pure a chi sfrutta il povero x servire se stesso ed il proprio egoismo; buon Natale a chi pagando con la carriera o peggio con la vita cerca di difendere la vita umana e quella di Madre Natura ed, un po' a denti stretti, al servile politico vassallo dell'Oligarchia Finanziaria che impera su questo globo disponendo a proprio piacimento delle risorse naturali ed umane; buon Natale a chi annuncia non solo la Luce di Betlemme ma anche denuncia le meschinita' e le violenze sugli umili ed i poveri di questo tempo, e anche a chi si limita alle disquisizioni teologiche con i potenti del globo e della finanza ma sorvola sulle loro colpe ...

Tanti "auguri scomodi" disse quel grande Uomo che fu il vescovo don Tonino Bello.

E qui mi permetto di copiarli, come spunto di meditazione umana e spirituale; ognuno e' libero di meditare nella dimensione che piu' gli e' congeniale.

... buon Natale!
--------------------------------------------
AUGURI   SCOMODI
 
Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali
e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
                                                                 Tonino Bello
 

mercoledì 23 dicembre 2009

Trasporti: TrenItalia Jones e le avventure sulla Neve

Trenitalia, io preferisco chiamarle FS, in questi giorni han dato prova di esser veramente moderne: prima sopprimono treni persino in anticipo sulle precipitazioni nevose, poi l'amministratore delegato Moretti invita, riuscendo a rimanere serio:
“Chi sale su un Intercity dovrebbe portarsi almeno un paio di panini, dell’acqua e un maglione in più”.
E, come ci hanno detto tutti i media, x evitare disagi ai passeggeri.

Sfortunatamente il ghiaccio ci ha messo lo zampino, anzi, l'artiglio a forma di pantografo, et voila', Milano Centrale KO!!!

Che volete farci, e' stato un evento eccezionale, qui ai tropici della pianura padana non capita mai un evento atmosferico come neve [20 cm a MI] con ghiaccio.
Fossimo in Finlandia, dove i treni x il freddo polare (-20:-30) arrivano al massimo con 5 minuti di ritardo in 5 giorni all'anno...

Tutti tranquilli, comunque siamo un paese moderno, perche' abbiamo la TAV -che pero' si ferma anche lei, stesse cause dei 'regionali' ... [i Finlandesi non lo sanno, loro non sono moderni, nonostante i treni puntuali e, tra le varie aziende che fanno alta tecnologia, ne hanno 1 che si chiama NOKIA]

Povere EffeEsse. E poveri pendolari.

Ai miei pochi lettori interessati all'argomento, faccio un piccolo regalo di Natale: ascoltatelo comodi, e' meglio.

E se avete voglia di un piccolo presente, regalatevi il libro 'Fuori Orario', di Claudio Gatti, inviato del Sole24Ore, residente all'estero.

E volendo un piccolo prefazio, ascoltate il suo promo personale su YouTube


martedì 22 dicembre 2009

Trasporti: le merci non salgono sui treni!

La cronaca di questi giorni narra delle celebrazioni x il collegamento ad alta velocita' [=passeggeri] tra Torino e Roma, rimandando a tempi piu' proficui per il collegamento ad alta capacita' [=merci].

Ma non doveveva esser un TAV/TAC, tutto insieme appassionatamente? Non piu' dunque?!

Gia', chissa' perche'?

Secondo uno studio presentato lo scorso 26 Novembre a Roma, 'La via delle merci', di cui sono autori due docenti del Politecnico di Milano, Giuseppe Russo e Maria Cristina Treu, pare che non convenga!
Infatti alla domanda se sia "meglio il treno per far viaggiare le merci togliendole dalla strada?", la risposta pare esser che 

"Conviene ma solo sopra i mille chilometri di tratta, altrimenti la gomma e' piu' competitiva"
Ma lo studio affronta inoltre il tema delle infrastrutture a sostegno della mobilita' delle merci. E qui son dolori ...
"L'Italia presenta una dotazione obsoleta di reti e nodi."
Dunque tutta colpa della carenza di TAC/TAV?

Non e' cosi', infatti come osserva il presidente di Sitaf (la societa' del traforo del Frejus), Giuseppe Cerutti:
"Dai dati emersi si evince che le grandi infrastrutture da sole non bastano, ma bisogna intervenire sulle singole tratte. Sono necessari piu' progetti specifici rispetto ai diversi contesti regionali, tra cui una gestione piu' aperta dei centri di interscambio e l'integrazione delle diverse modalita' di trasporto merci".

Una rete capillare di trasporto locale? Ma non e' possibile che un 'paese moderno' punti sul traffico locale?

Se si guardasse alla rete di trasporto ferroviario Svizzero ed ai volumi di traffico transitanti la risposta e' scontata: SI, e' possibile e attuabile da anni.
Rammento che la Svizzera e' un tantino montuosa. E senza mastodontiche infrastrutture gli svizzeri col trenino del Bernina arrivano appunto a scalare le montagne -a bassa velocita' per giunta.

Il dato di fatto e' che in Italia, nonostante proclami vari, soldi spesi in passato -ref: lo scalo di Domodossola(NO), 'Domo2000', per gestire le merci verso il Sempione, op l'Autostrada Ferroviaria Alpina, con scalo dedicato x caricare le merci su convogli speciali ad Orbassano(TO), per quelle verso il Frejus,  le Merci non salgono sui treni.

I numeri son impietosi:
"A fronte di una media europea di 17,7% di tonnellate-km (fonte: Eurostat yearbook 2009) movimentata con il ferro - afferma Annita Serìo, direttore di Federmobilità - l`Italia si attesta al 9,9%, mentre la Germania è 21.4%, la Francia al 15.7% e l'Inghilterra all`11.8%. Un risultato lontano dalla media europea che non si può ignorare".
Non e' che le ragioni circa il fatto che le merci non salgano sui treni siano anche altre?
"Occorre una rete di corridoi dedicata esclusivamente al trasporto merci in un sistema intermodale integrato."

Magari senza far passare merci pericolose in centri abitati e su treni obsoleti e senza controlli rigidi sullo stato dei vagoni -e' di oggi la notizia che dopo 6 mesi di agonia s'e' spenta la 32esima vittima del disastro di Viareggio dello scorso Giugno.

Ricapitolando un trasporto in sicurezza di merci sui treni in Italia, al fine unico di togliere traffico pesante dalla strada, e' di fatto una pura fantasia.
Infatti avrebbero senso solo su linee dedicate, piu' capillari e sicure, integrate comunque con altri mezzi di trasporto, ed in ogni caso, a fronte di ingenti investimenti, si avrebbe un ritorno economico solo su spostamenti di lunghissima percorrenza.

Forse forse la TAC, non la Tomografia Assiale Computerizzata, bensi' i Treni ad Alta Capacita', non hanno un'utilita' x il trasporto merci italiano. Ecco perche' non avrebbe senso realizzarli...

Pensateci, per spostare le poche merci da Reggio Calabria al Sempione (> 1000Km) non credo che sia una ragione valida x sperperare soldi pubblici, pescati dalla tasse degli Italiani.

venerdì 18 dicembre 2009

Scherzi da Esubero

Aggiungi didascalia
Non e' carnevale, per cui, l'adagio popolare di tal periodo non sembra esser attuale. Eppure sembra che anche gli svizzeri, nel loro piccolo, si vedichino...
"In Svizzera con lo scudo fiscale molti capitali sono rientrati in Italia, e molti bancari svizzeri sono diventati “esuberi”. Uno di questi esuberi, proveniente da HSBC, sembrerebbe abbia consegnato al fisco questa mattina [il 15 dicembre scorso, nds] una lista di 130.000 clienti, per masse stimate tra i 4 e i 6 mld $ che hanno evaso il fisco."
In giro sul web si trova qualche riscontro.

La parte ghiotta della notizia, secondo il blogger economico, e' che
"La realtà di fondo è che queste liste hanno mercato"
Infatti, da parte dei governi dei paesi interessati, c'e' una
"esigenza stringente e reale di rientrare al più presto, prima che l’aumento dei tassi strangoli i paesi indebitati"
Dunque, non solo sventita dei beni confiscati ai mafiosi a prestanome degli stessi, prosecuzione dello scudo fiscale, scippo del TFR, riduzione coefficienti x calcolo pensione et altre "legalizzazioni di reati" in nome del batter cassa, apparentemente ci sarebbero altre strade possibili.

Ma davvero? Personalmente non credo che dopo il salvacondotto x riportare in patria la pecunia nascosta nei paradisi di mezzo mondo, si abbia la voglia di scovare i cattivi grazie ad una "soffiata" ...

Secondo me e' uno scherzo.
Non il fatto in se, ma la caccia ai biricchini evasori condonati. In fondo siamo in Italia, cosa si e' disposto a fare x una manciata di voti?

Piuttosto, prepariamoci a tempi grami, se quelli di LEAP/Europe2020, avessero ragione
"stimiamo che entro la fine del 2010 la maggior parte delle nazioni occidentali dovranno aumentare le tasse in modo significativo per evitare il fallimento delle finanze pubbliche"
Chi volesse avere qualche info di piu' e non e' pratico di English o Francais, si faccia un giretto sul blog "Informazione Scorretta" qui a fianco indicata.

Au revoire, see you soon (?)

martedì 15 dicembre 2009

Vento e Tempesta

Nel titolo si trovano 2 sostantivi con cui spesso si "scontrano" i marinai nel loro girovagare sugli oceani di questo mondo -su quelli degli altri mondi non son aggiornato.
In realta' mi riferivo ad un proverbio in voga dalle mie parti: "Chi semina Vento, raccoglie tempesta".

A scanso di equivoci, non si utilizza x indicare attivita' agronome, ancorche' originali ed avVentate.

Non so voi, ma io ho notato che nella prima decina di giorni di dicembre c'era un po' troppa agitazione in giro, sia verbale, sia manuale. Sopratutto da parte di chi, per ruolo o figura professionale, dovrebbe dare un esempio differente.

Qualche esempio? Davvero ne volete? Eccone alcuni: cariche contro chi protesta o sciopera, ripetuti attacchi contro le istituzioni, chiamata alla rivolta contro attacchi fisici ad personam, strani suicidi, ...

Ed in tutte le sue forme: arroganza e grida, sudditanza servile al potente, cinismo spietato contro i poveri, pestaggi contro i deboli, manipolazione delle informazioni verso il pubblico ignaro, ammiccamenti mafiosi ...

S'e' detto:
"Perche' cosi' tanto odio?"
Gia', davvero, perche'?

Verrebbe anche da chiedersi perche' uno deve sbattere contro un ignobile souvenir volante prima di cogliere questo drammatico aspetto, ma nuovamente, perche' si ricorre cosi' troppo alla violenza?

Al punto che anche Oltre Tevere, alias Santa Sede, interrogandosi sugli ultimi episodi di cronaca di scontri ed impatti violenti, invitano alla riflessione dichiarando
"È un fatto molto grave e preoccupante, che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza nei fatti"
Non e' il livello di violenza su cui filosoficamente disquisire, e' proprio l'essenza stessa dell'uso spropositato della forza, verso chi spesso e' piu' debole o semplicemente ha un conto in sospeso con la giustizia.

Che dire? Restando superficialmente ad un motto sempre verde della Pubblicita', "a Natale si e' sempre piu' buoni" il contrasto con la cronaca di queste settimane in effetti un poco stride.

Lo so', e' volutamente un aggancio superficiale, ma il mondo intorno a me si interroga solo sui segni superficiali e ad alto impatto mediatico. Non si scende dentro il solco di una piaga, e men che mai se non e' visibile o peggio se e' invisa ai potenti -magari anche perche' l'hanno procurata loro stessi.

Ho trovato su di un blog un commento che fa pensare in modo differente:
"... Serve la CONSAPEVOLEZZA CHE LA VITA E' POSSIBILE IN COMUNIONE CON GLI ALTRI, NON IN CONFLITTO. Perche' il CONFLITTO UCCIDE.
Solo questo, bisogna cambiare il nostro atteggiamento nel quotidiano cercando la cooperazione con gli altri per arrivare alla consapevolezza di cosa siamo e cosa facciamo in questa vita. Se non lo facciamo ci puo' solo aspettare il conflitto che vuole dire morte."
Mi sembra uno spunto (pro-)positivo, ad ogni lettore le proprie deduzioni. Et volendo lasciatene qualcuna anche per lo scrivente, grazie.


sabato 12 dicembre 2009

Tutti giu' per Terra

La cronaca globale, nel senso di interesse al globo terreste, ha il suo epicentro a Copenhagen, capitale di uno tra i piu’ piccoli paesi Europei ma tra quelli con la piu’ alta attenzione all’impatto dell’uomo sull’ambiente –es banale: il principale mezzo di trasporto in uso e’ la bici! E non dall’altro giorno.

I media del nostro piccolo mondo, ciascuno a suo modo, sta raccontando la propria versione degli incontri; chi secondo gli interessi del relativo proprietario e chi seguendo la propria coscienza.

Probabilmente qualche cronista subira’ l’influenza della terra di Amleto e cosi’ si trovera’ nel dilemma: “esser professionalmente onesto o non esser infedele agli interessi di chi mi paga lo stipendio”.

Vedremo, leggeremo e giudicheremo.

C’e’ una cosa che mi colpisce: il gioco delle percentuali!

“Ti do il 30% in meno entro il 2050”, che si scontra con chi propone “No, voglio il 15% in meno entro il 2030”, e chi rilancia “meglio il 25% entro il 2040” …

Pare che i “grandi” della terra stiano facendo un gioco di societa’, un cocktail tra un risiko sulle emissioni di anidride carbonica ed un poker d’azioni da intraprendere per contenerle: la posta in gioco sarebbe salvare “nostra sorella madre terra”, eppure sembra che l’obiettivo di ogni partecipante al tavolo sia la riduzione delle misure e dei costi a carico del proprio paese.

Mi ricorda una nave che sta andando dritta contro un Iceberg, mentre coloro che si trovano nella cabina di comando stanno litigando su quando deviare dalla rotta e sulla potenza dei motori perche’ non si vede bene quanto sia grande la massa di ghiaccio che sta andando loro incontro! Ma vogliamo toglierci immediatamente dalla traiettoria con i motori alla massima potenza? A scampato pericolo potrete disquisire sulle dimensioni del ghiaccio, sempre che siate ancora interessati.

Cosi’ qui: non mi interessa sapere se il mare si innalzera’ di 1,5m o di 3m entro 20 o 50 anni a causa dell’Effetto Serra e del surriscaldamento; il dato di fatto, e lo state implicitamente riconoscendo anche voi, e’ che il livello delle acque crescera’, quindi e’ ora di agire, subito: avete speso un sacco di soldi nostri per salvare le banche private nell’ultimo anno, ed ora state tergiversando sul salvare il pianeta.

Provate a pensare in questo modo: prima evitiamo il collasso alla Terra –ahime’ non abbiamo quella di scorta- e prima potrete ritornare a fare le vostre porcate nel mondo economico-finanziario.

Scongiuriamo il pericolo con azioni serie, facilmente misurabili e controllabili da tutti, dando fiducia ai geologi, ai fisici ambientali, ai biologi marini, a tutti gli “scienziati ambientali” e quindi assecondate le loro richieste. Solo dopo potrete valutare se avessero avuto ragione i pessimisti, gli ottimisti o gli economisti

In un “nuovo mondo” basato su di un utilizzo equo delle risorse del pianeta ed un rispetto dell’ambiente, credo che nessun popolo, degno di chiamarsi “Sapiens”, sentira’ la necessita’ di lamentarsi  coi propri governanti per questo.

Non lo credete anche voi?

venerdì 11 dicembre 2009

Balle & Luoghi comuni

Spesso utilizziamo in modo improprio le parole; alle volte siam piu' che giustificati, chi ce le propone -es: i media- lo fa sbagliando gia' all'origine.

Un esempio? Il termine STATO -no, non il participio passato del verbo "Essere", proprio il sostantivo sinonimo di "Nazione". Ecco, appunto, tale vocabolo indica, ad esempio la Repubblica Italiana, quindi il relativo insieme di cittadini <<comunità stanziata permanentemente in un dato territorio, politicamente organizzata sotto un governo sovrano>>.
E non gia' il relativo Governo, ossia l'insieme di ministri, vicemin e sottosegretari, come ahime' troppo spesso ci si riferisce col medesimo termine.

Insomma lo Stato e' composto da: io, tu che leggi, e probabilmente molti di coloro in grado di capire il linguaggio di questo post. Come immagini l'Italiano e' poco diffuso nel mondo, infatti lo parlano in questo territorio + i Longobardi con passaporto Svizzero nel Canton Ticino.
Eccoti una prima balla che scoppia: "l'Italia avra' il suo posto nel mondo, e l'Italiano sara' il suo messagero [B.Mussolini]": se e' vero che la nazione x ora (R)esiste, non occupa di certo un posto molto in alto nel globo in termini di importanza. Nonostante i giornali, i media ed i vari ministri lo affermino un giorno si e l'altro quasi.

Un'altra bufala, freschissima? "Io son stato eletto dalla maggioranza degli Italiani"

Come si puo' verificare con un qualunque presidente di seggio, le percentuali che si utilizzano per assegnare i seggi son sui VOTI VALIDI.
Ossia sulle schede messe nell'urna [= % votanti su totale ELETTORI] va sottratto la somma di quelle BIANCHE+NULLE, essendo voti "inutili" a far capire la preferenza. Questo fornisce il numero di voti validi [= 1 'X' messa su di un simbolo]; quindi e' su questo numero ridotto di elettori che si determinano le percentuali x ogni lista, e quindi il ripartimento dei seggi in base ai meccanismi stabiliti dal legislatore.

Per capirci facciamo un conto. Prendiamo ad esempio i dati delle ultime consultazioni [le Europee di Giugno, fonte Min.Interno].
Su 1000 potenziali elettori, han votato solo in 650.
Determiniano i voti validi espressi dalla gente: 650*[1-(0.03+0.0338)]=~ 608 elettori
Bene, ora domandiamoci, qual'e' stato la reale preferenza ottenuta, per esempio dai 5 partiti/gruppi/club attualmente presenti nell'Italico parlamento?
Facile: applichiamo ai ns 608 elettori le percentuali riportati da ogni raggruppamento, e quindi:
LEGA: 0.102*608 =   62  elettori  su 1000 potenziali
PDL:    0.352*608 =  214  elettori  su 1000 potenziali
UDC:   0.065*608 =   39  elettori  su 1000 potenziali
IV:      0.080*608 =   48  elettori  su 1000 potenziali
PD:     0.261*608 =  159 elettori su 1000 potenziali
naturalmente gli 84 elettori rimanenti hanno espresso altre preferenze...

Dunque, 214 elettori su 1000 non mi pare siano la maggioranza degli Italiani; e non stiamo a disquisire sul fatto che tra i 60 milioni di Italiani c'e' anche chi ha meno di 18anni; beata gioventu', loro non votano ;-)

Naturalmente un'altra "bella balla" fresca di conio riguarda "gli ultimi 3 presidenti della Repubblica di sinistra".

Davvero? Questo e' piu' facile; guardiamo a quale partito appartenevano quando furono eletti:
+ Giorgio Napolitano: eletto nel 2006, comunista --> sinistro [x] VERO;
+ Carlo Azeglio Ciampi: eletto nel 1999, non iscritto ad alcun partito  --> sinistro [ ] FALSO;
+ Oscar Luigi Scalfaro: eletto nel 1992, democristiano --> sinistro [ ] FALSO;

Dunque 2 su 3 ERRATI!

Non e' che 'sto tizio dalla comunicazione facile, spari un po' troppe balle, solo perche' non lo si controlla? Sara' mica perche' va a zonzo per le feste di partito in Europa a dichiarare che lui delle suddette ne ha ben 2, e gli italioti lo amano per questo -forse asseriva alle passioni delle sue dame di compagnia?

Pensiamoci un po' sopra, prima di prendere x oro colato tutte le invettive che scaglia addosso a chiunque cerca di riportarlo sulla strada del buonsenso e lo invita ad attinersi al proprio ruolo, da esercitare per altro nei luoghi adeguati -es: non in TV, bensi' in parlamento.

Se no significa che ha perso il senno. Da come pare furioso, mi sembra l'Orlando di Ariosto: "pazzo io divento, insano e mentecatto"

Un tantino grave per la quarta carica del nostro scalcinato Stato: 'un vorra' di' che e' diventato una carica-tura?

giovedì 10 dicembre 2009

Nulla di cui aver paura o paura del Nulla?

Sara' capitato anche a voi di aver provato l'emozione della paura per una cosa ignota, o piu' semplicemente per una cosa che non ci lasciava tranquilli senza esser in dolo da parte nostra -se era legata ad una piccola marachella e' invece un'altra storia, non rientra nel nostro esempio.

Una mia antica zia amava ripertermi la domanda: "Di cosa e' fatta la paura?", intuendo che la mia risposta sarebbe stata "di .... nulla!"! E quindi rilanciava "Dunque sii sereno, mica vorrai lasciarti intimorire dal nulla" -all'epoca non conoscevo ancora Michael Ende e la sua  La Storia Infinita ;-)

Era molto pedagogica e psicoanalitica si direbbe oggi, ma in sostanza aveva colto nel segno: l'effetto era risolutore della piccola causa del malessere.

Gia'! Ehm, la saggezza popolare....

Roba da bimbi.
Solo "da bimbi"?

La scorsa settimana in radio ho sentito la seguente affermazione: "Le parole che tale persona [il pentito Gaspare Spatuzza, n.d.s.] pronuncera' a mio carico nel processo in cui son coinvolto sono false. Sono completamente estraneo a qualunque riferimento emergerera' dalla testimonianza". Il servizio continuava citando che i legali dell'imputato, tal Marcello Dell'Utri senatore di questa Repubblica, in sede preliminare del processo avevano tentano di eliminare la testimonianza di cui si riferisce qui sopra.
La potenza della Radio: l'ascolto delle parole che veicolavano l'informazione mi ha fatto notare che la saggezza di mia zia non e' cosi' diffusa come credevo.

Se solo l'imputato in questione sapesse che la paura e' fatta di niente, starebbe tranquillo! Lui non ha fatto nulla, non deve aver paura del nulla! E cosi' pure i suoi avvocati non avrebbero dovuto tentare di eliminare un testimone che, dichiarando il falso, non sarebbe poi cosi' scomodo. Vi pare?

Poi oggi ho trovato sul web http://antefatto.ilcannocchiale.it/  un articolo, che riporto qui sotto come spunto odierno x il lettore, dato che a me ha sballato un po' i miei limitati e fanciulleschi pensieri....
"Chi si scandalizza per le dichiarazioni di Spatuzza, chi attende col fiato sospeso quelle eventuali dei fratelli Graviano, chi si domanda "perché proprio ora?", chi invoca "i riscontri" ad accuse tanto "inverosimili", non sa che da 15 anni decine di mafiosi pentiti e di semplici testimoni hanno parlato dei rapporti fra Dell’Utri, Berlusconi e Cosa Nostra.E che le loro parole sono già state riscontrate da indagini accurate e documenti inoppugnabili. Di più: le parole scritte dal Tribunale di Palermo che nel 2004 ha condannato Marcello Dell’Utri a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa fanno impallidire quelle dell’ultimo pentito. Il quale si limita ad aggiungere un paio di tasselli a un mosaico già più che completo."
Dunque il senatore ha gia' subito un grado di giudizio. Sembrava cosi' illibato...
Proseguiamo con articolo
"Purtroppo quel processo nessuno l’ha mai raccontato in tv e nemmeno i mafiologi dei giornali che oggi si svegliano con 15 anni di ritardo. Ci provarono Luttazzi, Biagi e Santoro nel 2001, infatti furono epurati dalla Rai proprio per evitare che informassero i cittadini elettori del processo più importante d’Italia e più oscurato del mondo."
OK, Santoro e' di parte, Biagi fu un grande giornalista; infatti anche il premier attuale lo ammise, solo post mortem, quando non gli faceva piu' paura -un'altro che non conosce la saggezza popolare citata sopra.
Ma Luttazzi, non e' un comico? Abbiamo paura di un comico al punto da mandarlo via? Mah, strano 'sto paese...

Riprendiamo
"Oggi le parole di Spatuzza cadono in quel vuoto informativo accuratamente studiato a tavolino e appaiono come funghi cresciuti nel deserto, calunnie di un pazzo o di un pentito prezzolato che ha deciso di infangare l’immacolata reputazione del premier e del suo braccio destro. Il Fatto ha deciso di riempire quel vuoto pubblicando in due puntate ampi stralci della sentenza Dell’Utri. Nella prima di oggi si raccontano i rapporti fra i fondatori di Forza Italia e Cosa Nostra negli anni Settanta e Ottanta. Domani sarà la volta degli anni Novanta: la "stagione politica", dominata anche secondo i giudici dai fratelli Graviano."

mercoledì 9 dicembre 2009

Un pensiero sul giornalismo


Un po' di relax!
Qualche giorno lontano dalle fonti di informazione ufficiale, cosi' per  evitare di restare sommerso da quel liquame dal colore bruno olezzo che le fonti di (dis)informazione di cui sopra hanno riversato sulla carta e nell'etere in questi giorni -tranquilli, continueranno ad libitum a lungo.

Un assaggio di vassallaggio? Scaricate qui la puntata del 4 dicembre della trasmissione radiofonica condotta dalla signora moglie del EX-man Italiano D.O.C.G.: ex-sindaco-dell'Urbe, ex-cattolicopraticante, ex-Pannelliano, ex-VerdeIridato, ex-Margherito, ex-Ulivista, ... attualmente in attesa di esser Ex di qualcosa d'altro.

Cosi', nella quiete di qualche giorno di (im)meritato riposo, mi son tornate alla mente le parole sulla vocazione missionaria nel ruolo del giornalista, casualmente scovate tempo addietro. Fonte, un grande Giornalista: Tiziano Terzani. Grande sopratutto ad offrire punti di vista differenti.

E cosi' provo ad offrire 1 pensiero positivo e far intendere quello che dovrebbe esser l'azione pulsante del mestiere di giornalista. Anche oggi, anche in Italia.

"Ho fatto questo mio mestiere proprio come una missione religiosa, se vuoi, non cedendo a trappole facili. La più facile, te ne volevo parlare da tempo, è il Potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! Capisci? Se ti metti accanto a un candidato alla presidenza in una campagna elettorale, se vai a cena con lui e parli con lui diventi un suo scagnozzo, no? Un suo operatore. Non mi è mai piaciuto. Il mio istinto è sempre stato di starne lontano. Proprio starne lontano, mentre oggi vedo tanti giovani che godono, che fioriscono all'idea di essere vicini al Potere, di dare del "tu" al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io questo non lo ho mai fatto. Lo puoi chiamare anche una forma di moralità. Ho sempre avuto questo senso di orgoglio che io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande. Questo è il giornalismo".

giovedì 3 dicembre 2009

Liberi di rassegnarsi o di costruire?

Giorni un po' cosi'cosi', non tristi ma che paiono non smetter di fissare il limite del peggio...

Colpa del globo, delle notizie o di come ci son raccontate, colpa del destino o magari anche in parte nostra?

Personalmente ritengo che ognuno di noi non sia privo da (ir)responsabilita': in fondo non e' piu'  facile lamentarsi, a volte indignarsi e comunque sempre seguire la corrente e non uscire dal gregge?

Eugenio Montale, poeta e Giornalista d'altri tempi, invitava a
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
Dunque, non chiedere la parola che spiani la via, bensi', come in ogni determinata scelta della nostra semplice vita, mettiamo in campo la grinta necessaria anche contro la statistica avversa.
Se veramente si volesse contribuire a cambiare la parte di territorio che circonda il nostro orticello occorre agire in prima persona, anche senza gesta ecclatanti o rombanti scese in campo -queste ultime abbiamo imparato a nostre spese che son sinomini di "difesa di interessi privati e personali". 
Mai più attuali di adesso sono state le parole di Albert Einstein:
"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare."
Pensateci...
A chi ama i grandi classici, ecco Epicuro
Perché il male trionfi basta che gli uomini di buona volontà non facciano nulla.
E dovremmo pensare un pò tutti al discorso di Concetto Marchesi, pronunciate nel 1943, allora Rettore dell’Università di Padova,
"...non lasciate che l’oppressore disponga della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l’Italia dalla schiavitù e dall’ignoranza,..."

E da allora sono nati molti nuovi schiavi, perchè chi nasce schiavo non conosce la libertà, perchè chi non conosce la libertà non sa di essere schiavo.
Sono parole così attuali da lasciare l'amaro in bocca,  pare proprio che l'appello di Marchesi sia svanito nel tempo...e nelle frequenze della TV!

Concludo, x par condicio, con uno spunto di Leo Longanesi
"Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi".

martedì 1 dicembre 2009

La RICERCA: costo o investimento

30 Novembre’09: prime ore del nuovo di’, a 100m di profondita’ nel sottosuolo dei sobborghi di Ginevra, dentro un anello tubolare lungo 27Km, a temperature piu’ basse di quelle dello spazio profondo [1,9 Kelvin] e’ RECORD del MONDO energetico:1,2 TeV!
E’ stata superata l’energia piu’ alta mai prodotta dall’uomo [1 Tera = 1 miliardo di miliardi, pensate, la carica dell’elettrone moltiplicata x un ‘1’ seguito da 12 zeri]. E, attenzione, e’ un limite che sara’ presto superato; piu’ volte secondo i piani di sviluppo dell’esperimento in corso al CERN, fino a superare i 7TeV.

Dunque in un periodo di crisi energetica si ha finalmente la soluzione al pressante problema della “fame di energia del mondo”?

Ehm, NO! Non e’ proprio cosi’.

Non si tratta di fonti alternative di produzione dell’energia elettrica –anche perche’ come indicato tra le righe gia’ la temperatura necessaria e’ un pochino bassina, e’ stata raggiunta dentro ad un filo di superconduttore del diametro di 1 capello, facendo scontrare 2 fasci di particelle piu’ piccole di un atomo accelerate da campi magnetici un tantino non convenzionali … E qui mi fermo, non avendo ne la conoscenza di base, ne la competenza x fare una corretta divulgazione dell’esperimento, rimando gli interessati al link appropriato.

Questo pseudo-spot era solo un incipit, per introdurre l’argomento della Ricerca Scientifica di base, quella che “ i Paesi interessati al loro sviluppo futuro continuano a sostenere con finanziamenti adeguati” [by Dott. S. Bertolucci, oggi direttore della ricerca al Cern].

Gia’, in un periodo di vacche magre qualcuno dira’: ma e’ proprio il caso di finanziare i giochini dei fisici, o di qualunque altro settore ricerca?

Domanda lecita, risposta, se ci pensate, scontata: certamente SI! E senza se e senza ma.

Ma come, senza avere la certezza di un adeguato ritorno economico? Bhe, ognuno di voi ha di sicuro esempi di ASSOLUTI non ritorni economici, altrimenti detti PERDITE, tra i propri investimenti finanziari. E non solo in questi ultimi 2 anni.

Se al settore finanziario siamo (stati?) disposti a concedere perfino una buona fetta dei nostri risparmi, senza controllare il suo operato e sopratutto senza accertarci che fosse in grado di gestirli in modo sicuro e corretto, ora ci mettiamo a dubitare di chi ha gia’ dimostrato di produrre qualcosa di utile?

Cosa? Al volo, per esempio, cio’ che permette a te di leggere questo testo che ho scritto su di un treno in corsa: il world wide web. Inventato al CERN per permettere lo scambio rapido di info tra persone dislocate in differenti centri di ricerca nel mondo, e’ stato gratuitamente regalato all’umanita’: un buon ritorno su parte delle tasse pagate? Pensate se lo avesse creato invece, per esempio l’azienda di Bill Gates…

Altri esempi? I sistemi di depurazione e potabilizzazione dell’acqua: microbatteri bruciati da neutroni ad alta energia; sullo stesso principio, settore agricoltura, il sistema che impedisce alle patate del supermercato di germogliare; op settore medico, i sistemi di prevenzione e di trattamento di volumi tumorali, …

E solo x restare nel settore della fisica delle particelle, senza parlare della biologia molecolare, la chimica, la medicina soprattutto genetica –il progetto GENOMA!!!!-, et similia.

Eh si, forse dobbiamo rivedere il nostro concetto di cosa sia utile e giusto sostenere con i soldi delle nostre tasse e cosa invece non lo sarebbe.

Che ne dite: meglio un banchiere ingrassato con i nostri (dis)investimenti personali op la ragionevole speranza di avere una qualità della vita comune piu’ alta ed un benessere condiviso?

Oso, citando Indopama dal blog di Informazione Scorretta:
“VI SENTIRESTE PIU' SICURI SE VI DESSI 1 MILIONE DI EURO IN CONTANTI O SE AVESTE LA FIDUCIA CHE TUTTO IL PIANETA E' A VOSTRA DISPOSIZIONE PER AIUTARVI OGNI VOLTA CHE NE AVETE BISOGNO?”
A vous