lunedì 30 agosto 2010

L'estate sta finendo...

...e Settembre sta arrivando, con la previsione di un autunno molto caldo.

Oggi non stiamo parlando di cataclismi climatici, e neppure dell'onda calda dei giorni scorsi appena mitigata dai rovesci odierni.

Ci riferiamo allo stato di salute della penisola Italica: ben messa si direbbe, ascoltando i soliti TigGi', sopratutto ora che lo 'spauracchio' delle elezioni anticipate e' rientrato ...

Tutto liscio e tranquillo dunque. Proviamo a vedere quali sono i frutti che porta in dote l'imminente nuova stagione?

Finisce l'estate e, nell'ordine riprendono a pieno regime le produzioni industriali e quindi a seguire, la sempre piu' rinnovata scuola.

Non ci credete? Ok, cerchiamo un po' di info in giro.

Il presidente di Confindustria, la Sora Emma, la scorsa settimana al Meeting di Rimini ha affermato che
"Il peggio lo abbiamo alle spalle ma siamo in un fase di totale incertezza e discontinuita' strategica, pensavamo che l'America fosse in grande ripresa ma abbiamo visto quali sono le difficolta', solo la Germania va avanti"
Eppure c'e' qualcosa che non torna.
Intanto pare che gli industriali abbiano pensato male. Inoltre, non si hanno riscontri tangibili sul fatto che l'italico paese stia progredendo, lasciandosi il peggio alle spalle.
Infatti sembra che ci sia qualche altro candidato a salire sui tetti x rinvedicare un po' di attenzione al rischio di cessazione delle proprie attivita' lavorative.

Come dite, qualche decina di persone? Forse qualcuna in piu' ... facciamo piu' o meno 400.000 posti a rischio nelle industrie italiane.
I soliti catastrofisti direte. Fuori i nomi!
"Quattrocentomila…proviamo a chiamarli con nome e cognome e vediamo che effetto vi fa. Sono i 700 in carne e ossa della Ixfin di Caserta, i 350 della Nokia-Siemens e i 1400 della Ex-Jabil entrambe in Lombardia, i 1000 della Finmek divisi tra il Veneto, l’Abruzzo e la Campania, i 220 della Ritel di Rieti e gli 800 della Micron ad Avezzano. Più o meno 4.500 che lavorano nel settore “apparecchiature elettriche”."
Ed e' solo un assaggio, infatti l'articolo prosegue elencando altre aziende con dipendenti a rischio
"Settore “Prodotti per la casa”: rischiano il posto e lo stipendio i 120 della Cesame a Catania, i 550 della Nicoletti a Matera, i 450 della Saint Gobain a Savigliano in Piemonte, i 650 della Ideal Standard a Brescia e in Friuli, i 1500 della Natuzzi a Bari. Settore della chimica: rischiano lo stipendio i 400 della Portovesme a Cagliari, gli 800 della Ineos Vinils in Veneto, Romagna e Sardegna, i 300 della Montefibre a Venezia, i 450 della Nuova Pansac veneta, i 200 della Basell a Terni, gli 80 della Krotongres a Crotone."
Come vedete la produzione industriale sull'intero territorio nazionale e' a rischio; e l'elenco continua. Passando ad altri settori produttivi troviamo
"nel settore elettrodomestici ecco i 4.000 della Merloni in Emilia, Umbria e Marche, i 500 della Electrolux in Veneto, i 150 della Riello a Lecco, i 150 della San Giorgio a La Spezia, i 900 della Siltal in Piemonte, Veneto e Campania, gli 800 della Indesit[1] in Lombardia e Veneto."
Nel settore trasporti, nell'elenco dichiarato incompleto appaiono oltre 5600 posti a richio, 4250 nella moda ed altri 1500 nella siderurgia - si rimanda il lettore al link di Blitz Quotidiano per ulteriori dettagli [2].

E la gravita' della situazione e' nota al Governo stesso, come attesta questo link della rassegna stampa governativa dal titolo esplicativo 'Ripresa in salita per 400mila lavoratori'
"Tra i tavoli di confronto spiccano 80 crisi aziendali gravi: le situazioni più critiche vanno dalla Vinyls in Veneto alla A. Merloni nelle Marche (ma con diversi stabilimenti) a Videocon nel Lazio, da Siltal in Campania a Natuzzi in Puglia, a Legler e Alcoa in Sardegna." 
Non v'e' settore produttivo che non abbia le sue piaghe lavorative, e stiamo parlando solo dei contenziosi aperti presso il Ministero (vacante) dello Sviluppo Economico, il Mse; in effetti, da 4 mesi senza un ministro in carica, lo sviluppo eventuale non puo' che esser vacante. Un po' di amara coerenza, sulla pelle delle persone.

Un esempio che spiega la paralisi: la chimica del petrolio «ha difficoltà crescenti ed è diventata un tema classico di politica industriale - spiega Giampiero Castano, responsabile dell`unità per la gestione delle vertenze del Mse. Adesso però l`Italia avrebbe la possibilità di far emergere la chimica biologica. Ma serve una politica industriale accorta che investa in questa direzione»"

Sara' che al Governo abbiano altri 'grattacapi' a cui pensare come priorita' nazionale, tipo il processo breve?

Menomale che c'e' la riforma della Scuola, che seppure verra' a tagliare 135mila posti entro il prossimo anno, questa fu venduta come necessita'
"oltre che per risparmiare, per eliminare una volta per tutte la piaga del precariato che per decenni ha messo in discussione uno dei cardini della scuola, la continuità didattica" 
Com'e' che a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico pare vi siano ancora migliaia di posti da assegnare, almeno al Nord? Addirittura sedi scolastiche ancora senza preside.

Dove li trovera' questi insegnanti e dirigenti scolastici la signora ministra, se non ha piu' immissioni in ruolo a disposizione? Forse in assegnazioni temporanee di cattedre e presidi, alias il ritorno dalla finestra del precariato scolastico.

Credo proprio che con l'arrivo di Settembre spuntino i nuovi funghi della stagione lavorativa: precariato ed instabilita'.

E lasciamo a futuri spunti, ed a menti piu' brillanti, il rompicapo economico autunnale: a chi pesco i soldi per rimborsare agli investitori i titoli di debito pubblico in scadenza?


Tranquilli che il dicastero della finanze e dell'economia e' ben saldo in mano al commercialista della riduzione della pressione fiscale. Con i risultati noti a tutti -guardate gli scaglioni del fisco o le beffe degli studi di settore, con tanti auguri.

Sorridete, che 'a farsi cattivo sangue' non ne vale la pena, come dicevano i miei nonni.

Anche perche', all'occorrenza, non potreste piu' venderlo.


Note dello scrivente:
[1] Quelle riguardandi la chiusura degli stabilimenti di Brembate e Treviglio, che arrivano poco dopo quello di None in Piemonte, della primavera scorsa;
[2] Tuttavia, i "micro" licenziamenti nelle societa' di servizi che non hanno diritto a CIG, anche in questi elenchi semplicemente spariscono.

giovedì 26 agosto 2010

Un centenario per ricordare una persona speciale

"Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano, ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe"
Il 26 Agosto del 1910, a Skopie in Albania, nasceva da una benestante famiglia Anjeza Gonxhe Bojaxhiu.

Il mondo la conoscera' come Madre Teresa di Calcutta.

In questa giornata che 'celebra' il centenario della sua nascita, lascio a chi di cronaca se ne intende ogni resoconto sull'argomento.

Invece vorrei offrire al lettore un piccolo spunto personale, indirettamente a lei legato. Tempo fa, nel giorno del mio trentesimo compleanno, ricevetti da un'associazione di volontariato un biglietto augurale davvero speciale; eccone il contenuto:


Vivi la vita
di Madre Teresa di Calcutta

La vita è un'opportunità,coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine,assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
la vita è ricchezza, conservala
la vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
la vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala
La vita è felicità, meritala
La vita è la vita, difendila.

domenica 22 agosto 2010

Letture sotto l'ombrellone

Sotto il solleone o sotto il monsone -augurandosi di esser comunque al riparo- ci si puo' dedicare a stimolanti letture per il proprio pensiero. Per rilassarsi, aprire la mente e staccare la spina dagli strilli dei 'soliti' noti sui soliti 'media'.

E forse anche attrezzarsi ad affrontare mentalmente le prossime settimane, caso mai qualche proclama o balla di troppo venisse a noi raccontata, cosi' per distogliere l'attenzione dai problemi quotidiani che la gente comune deve affrontare ...

Eccovi un piccolo assaggio per una spero utile lettura.

'Buonanotte Signor Lenin', di Tiziano Terzani, Ed. TEA
L'autore e giornalista, gia' sul territorio sovietico quando avvenne il golpe anti-Gorbacëv, decise di intraprendere subito un lungo viaggio che in due mesi lo portera' a scoprire gli effetti della frantumazione dell'impero sovietico: si scatenano ovunque nazionalismi, i territori e le popolazioni si disgregano, si assiste all'emergere del fondamentalismo islamico. La trasformazione degli apparati politici e statali è solo apparente: gli ex-dirigenti del partito comunista, all'indomani del fallimento del golpe, si sono trovati nuovamente nei palazzi del potere: cambia il nome del partito, le innumerevoli statue di Lenin vengono abbattute, ma sembra che poco sia realmente cambiato. Un'esperienza eccezionale, fissata negli appunti, nelle riflessioni e nelle fotografie che compongono questo libro. Una presa diretta di come il lupo cambi il pelo ma non il vizio: inquietanti analogie con le Italiche cronache?

 'Ad Personam', di Marco Travaglio, Ed Chiarelettere
L'autore e giornalista racconta come in sedici anni, dal 1994 al 2010, destra e sinistra hanno privatizzato la democrazia Italica, smontandola pezzo per pezzo, con avvallo di vassalli e servitori dentro ogni settore produttivo italiano. Corrompere giudici e testimoni, falsificare bilanci, frodare il fisco. E non essere processati. Sedici anni di leggi prêt-à-porter (1994-2010) ad personam, ma anche ad personas, “ad aziendam”, “ad mafiam” e “ad castam” per pochi potenti illustri. Sedici anni per tornare a Tangentopoli e a Mafiopoli, cancellando Mani pulite e la Primavera di Palermo, e beatificando Craxi, corrotto e latitante. Sedici anni di 'nuovo che avanza' ma che puzza di marcio, come qualunque cosa troppo vecchia ma esteticamente rimessa a nuovo solo per apparire ed ingannare l'incauto elettore -spesso NON lettore- e pronto a bersi qualunque cosa basta che sia stata scientemente pubblicizzata e lanciata dai media.

'Altruisti Nati', di Michael Tommasello, Ed. Bollati-Boringhieri
L'autore e psicologo, ponendo antiche domande quali: 'Siamo angeli di generosità o diavoli di egoismo? Come guardiamo al nostro prossimo? E cosa ci distingue dagli altri animali?', cerca nuove risposte, affrontando un tema a prima vista molto complesso a partire da un’osservazione semplice e quotidiana: qualsiasi bambino è naturalmente socievole e disposto all’aiuto, ben prima che i genitori gli insegnino a riconoscere quello spazio definito e omogeneo che siamo abituati a chiamare «buona educazione». Con prodigiosa chiarezza, non solo ci spiega i meccanismi psicologici che guidano le prime manifestazioni di collaborazione, ma ci fa anche capire meglio le straordinarie forme di organizzazione e di civiltà che caratterizzano l’esistenza dell’uomo. Il mondo in cui viviamo, le norme culturali, le leggi, le istituzioni: niente di tutto questo esisterebbe senza tolleranza e fiducia, che sono probabilmente l’unico vero grande vantaggio evolutivo della specie umana.

'Sulle Regole', di Gherardo Colombo, Ed. Feltrinelli
In Italia spesso si sente parlare e si parla di una giustizia 'malata', di un'amministrazione della giustizia lenta e corrotta, di violazione sistematica delle leggi, di mancanza di legalità. Si ha la sensazione di vivere in un paese dove, sotto l'apparenza delle leggi uguali per tutti, trionfano in realtà il sotterfugio, la furbizia, la forza, la disonestà, un paese dove coloro che rispettano le leggi formali vengono scavalcati ogni giorno da coloro che le infrangono. Secondo l'autore ed ex-magistrato esiste un solo modo per uscire da questa sconfortante e drammatica situazione: riscoprire il senso profondo delle regole che stanno alla base della convivenza civile, ritrovare il punto di riferimento ideale, dei valori di base, a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti di ogni individuo.

La cultura è innanzitutto diversità, oltreche' ricchezza e seme di prosperita' per l'uomo.

Il rispetto dei valori della persona è la strada da percorrere, indicata anche dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, che prospettano un modello di convivenza orientato al riconoscimento e alla valorizzazione dell'altro.

E' pero' necessario avere la volonta' di attrezzarsi al riguardo: pensateci sopra un attimo e decidete da che parte stare.

E se credete, buona lettura.

martedì 10 agosto 2010

Stelle cadenti

Nei giorni delle Perseidi ci pare che vi siano altre stelle in precipitosa caduta libera nel cielo Italico: l'onesta', il senso del bene comune, la legalita'.

L'onesta' viene demolita a colpi di corruzione dilagante, ad ogni livello di responsabilita' amministrativa ed imprenditoriale. Qualunque contesto e' utile per 'cricche' spregiudicate che cercano affari, intrallazzi e scalate societarie: da affari privati in opere per manifestazioni sportive, a mastodontiche opere pubbliche di dubbia  utilita', fino all'ignobile sfruttamento di tragedie collettive ad uso e consumo della crescita del proprio conto in banca.

Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti: la Seconda Repubblica nata giurando e gridando di rispettare il bene pubblico e di debellare malaffare e criminalità, rantola in una commistione di ricatti e servilismi della classe politica verso 'entita' private di dubbia legalita', indegna del Paese in cui s'e' accresciuta ed ha prosperato in questi ultimi 15 anni.

Secondo l'editoriale di un settimanale tra i pochi indipendenti da 'padrini nei palazzi del potere', afferma che basterebbero tre cifre, invece, per dirci a che punto siamo arrivati.
Nel nostro Paese, in un anno, l’evasione fiscale sottrae all’erario 156 miliardi di euro, le mafie fatturano da 120 a 140 miliardi e la corruzione brucia altri 50 miliardi, se non di più.
Per rendere l'idea, la nuova manovra finanziaria appena approvata ammonta a 24 miliardi. Naturalmente di euro.

Il senso del bene comune e' fatto a pezzi sistematicamente ogni volta che si antepone l'interesse personale a cio' che e' di interesse della comunita'. E partendo dalla classe politica, questo 'malcostume' ha tracimato, colpendo l’intera società.
Prevale la “morale fai da te”: è bene solo quello che conviene a me, al mio gruppo, ai miei affiliati. Il “bene comune” è uscito di scena, espressione ormai desueta. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interessi e convenienza.
Le cronache politiche di questi giorni fanno da contraltare a queste affermazioni, qualora vi fosse bisogno di qualche ulteriore squallido esempio.

Quel che personalmente provoca rabbia è la rassegnazione generale. La mancata indignazione della gente comune.
Certo, l'effetto narcotico delle TV si fa sentire, ma mi pare che l'opinione pubblica sia, se non distratta o lontana, certamente non disgustata dallo spettacolo poco edificante che ci viene offerto da una classe politica che litiga su tutto.

La legalita' quasi ogni giorno esce malconcia dalle cronache giornalistiche di questo scalcinato paese.

"La Legge e' uguale per tutti" recita qualsiasi muro all'interno dei nostri tribunali; questo dovrebbe esser monito per chiunque, ed in primo luogo per chi, per ruolo istituzionale e mandato popolare, ha la possibilita' di scrivere quelle leggi. Se questo fosse vero, prosegue l'editoriale di cui sopra,
è altrettanto indubbio che c’è, anche ad alti livelli, un’allergia alla legalità e al rispetto delle norme democratiche che regolano la convivenza civile. Lo sbandierato garantismo, soprattutto a favore dei potenti, è troppo spesso pretesa di impunità totale. Nonostante la gravità delle imputazioni. L’appello alla legittimazione del voto popolare non è lasciapassare all’illegalità. Ci si accanisce, invece, contro chi invoca più rispetto delle regole e degli interessi generali. Una concezione padronale dello Stato ha ridotto ministri e politici in “servitori”. Semplici esecutori dei voleri del capo. Quali che siano. Poco importa che il Paese vada allo sfascio. Non si ammettono repliche al pensiero unico. E guai a chi osa sfidare il “dominus” assoluto.
Che abbia ragione la CEI nell'affermare che in questo Paese v'e' una carenza di Leader quasi in ogni settore della vita della nazione?

In effetti, in una stagione densa di sfide e problemi, se la classe politica e' lontana dalla gente e impotente a risolvere i gravi problemi del Paese, analoghe carenze si riscontrano nel mondo imprenditoriale, nella comunicazione e nella cultura.

Ed in un nuovo editoriale cui rimando il lettore, Famiglia Cristiana lamenta un vuoto di leadership persino nella società civile e nell’associazionismo. Forse con molte ragioni.
Mancano persone capaci di offrire alla nazione obiettivi condivisi. E condivisibili. Non esistono programmi di medio e lungo termine. Non emerge un’idea di bene comune, che permetta di superare divisioni e interessi di parte. Se non personali. Si propone un federalismo che sa di secessione. Senz’anima e solidarietà. Un Paese maturo, che deve mirare allo sviluppo e alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per “sistemare” sé stessi e le proprie “pendenze”. Siamo lontani dall’idea di Paolo VI, che concepiva la politica «come una forma di carità verso la comunità», capace di aiutare tutti a crescere

Buona medita+azione


PostScriptum:
Incuriosito sul ruolo delle cariche istituzionali messe all'indice in questi mesi -in particolare la seconda e la terza carica dello Stato- son andato a leggermi gli articoli della nostra Costituzione che li stabiliscono, definendone mandato, chiarendone il ruolo e fissando i loro limiti d'azione e di responsabilita': si veda la parte II, la sezione 'Le Camere'

Vi metto qui un paio di articoli utili a chiarire le futili richieste di qualche "servitore" di stretta attualita'


Art. 63.

Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e l'Ufficio di presidenza.

Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, il Presidente e l'Ufficio di presidenza sono quelli della Camera dei deputati.


Art. 67.

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

domenica 8 agosto 2010

Buone Vacanze e Buon viaggio

'Tutti al mare ad abbronzar le chiappe chiare' ...

Tutti?

Forse non proprio; sara' che in un mondo sempre piu' virtuale c'e' chi le vacanze le 'emula' -finestre chiuse e si finge di partire- o sara' che non girano troppi soldi?

Menomale che pero' al rientro ci sara' del lavoro un po' precario ad aspettarci, anche se ce lo vendono come un sistema innovativo per modernizzare la rete produttiva italiana.

E si e' gia' fortunati; infatti pensate a chi al rientro dalle ferie andra' in 'esubero volontario' -per chi non capisce questi 'modernismi' si tratta di un licenziamento 'spontaneo' in cui ti porti a casa qualche mese piu' in busta paga. E la prospettiva di esser iscritto ad eterne liste di collocamento.

Tranquilli, calma, non agitiamoci, il sistema e' salvo, soprattutto quello finanziario!

Infatti le banche, con tutti i soldi che anche il ns Governo ha dato loro per tamponare le voragini di bilancio, sono cosi' solide che hanno deciso di seguire l'esempio illuminato di cui sopra; non quello di Fiat, bensi' quello di Telecom: Unicredit prevede di tagliare 4.700 posti di lavoro nel 2011-2013. Sara' un altro modo x festeggiare i 150 anni della disunita' d'Italia?

Se proprio volete sapere dove ha fatto scuola il pensiero di Marchionne, provate a chiedere alla OMSA -restando in stagione balneare, loro di gambe se ne intendono. Quelle che ti permettono di 'fuggire con la produzione' in Serbia!

Ma non pensiamoci piu', siamo pronti a partire con i puntuali rincari della benzina, giusto dopo il doppio rincaro dei pedaggi autostradali, e le giornate da bollino nero, su strade che non perdonano.

Dunque, narcotizzato cervello e ragione degli italioti, mi pare tutto sotto controllo.

Non mi resta che augurarvi
Buone Vacanze

giovedì 5 agosto 2010

Un Caldo Alluvionale

E' Estate, la stagione nell'immaginario collettivo sinonimo di caldo: torrido, secco ma anche umido, a seconda delle zone del pianeta in cui ci si trova.

Non siamo passati a fare le previsioni meteo, le lasciamo a chi le fa davvero bene -tra i nostri preferiti, uno dei piu' autorevoli e completi: Nimbus!

Discernevamo sulla stagione in corso, sulle caratteristiche e sui suoi effetti.

La cronaca globale di questi giorni ci fornisce degli spunti, apparentemente contradditori; guardiamoli.
  • Dalla Russia con (troppo) calore: il mix di elevate temperature e di siccita' sta alimentando incendi che devastano varie zone del paese; oltre ai tragici bilanci in termine di vite umane, ci son pure i raccolti di cereali che vengono distrutti;
  • Diluvia sul bagnato: nella stagione dei monsoni, regioni di diversi paesi Asiatici vanno sott'acqua: in Pakistan, India e Cina soprattutto alluvioni sempre piu' violente sommergono e spazzano via campagne e baraccopoli, danneggiando soprattutto le condotte d'acqua -acqua contro acquedotti!
Anomalie climatiche imprevedibili oppure il ripetersi di agenti climatici in serie?
Occasionali coincidenze o eventi correlati?

Nel mondo c'e' chi puo' fornire delle risposte. Una delle principali agenzie che studiano e monitorizzano il clima a livello globale, la Statunitense NOAA, National Oceanic and Atmospheric Administration, ha pubblicato nei giorni scorsi un documento molto dettagliato: "State of the climate in 2009".

Lo scorrere dei grafici non lascerebbe molti dubbi sullo stato di salute del clima del Pianeta -si vedano i grafici qui pubblicati, rimandando il lettore ad una personale 'meditazione' del documento originale.

Variazione della Temperatura della Troposfera rispetto alla media, con range di incertezza.

Spessore Calotta Polare, da misurazioni sottomarine -fino 2000- o con satellite -anni successivi

Precipitazioni cumulative: (a) Neghelle, Ethiopia, (b) Dagoretti, Kenya and (c) Kigoma, Tanzania.
Seppure vi sia sul web chi tenta di screditare questi lavori, riteniamo che i risultati presentati siano molto verosimili e attendibili.

Intanto perche' quanto emerge dall'approfondita lettura del documento indicato, era stato gia' previsto qualche anno fa dal lavoro de 'Intergovernmental Panel on Climate Change' (Gruppo intergovernativo sul cambiamento del clima), come indicato nell'articolo 'Gli impatti dei cambiamenti climatici' dell'ISPRA.
La sensibilità del ciclo idrologico alla variazione della temperatura e delle precipitazioni comporterà significative modificazioni nell'umidità del suolo, nello scorrimento superficiale dell'acqua, nella portata dei fiumi e dei laghi. Questo esporrà gli ecosistemi e le comunità umane a sostanziali cambiamenti nella disponibilità di acqua, nella qualità della stessa e nel rischio di alluvioni e siccità.
Questo lavoro del 2004, si baso' su di una serie di considerazioni relative agli impatti dei cambiamenti climatici, alla vulnerabilità dei sistemi naturali e alle strategie di adattamento.
Le loro ricerche indicavano che
lo stress delle risorse idriche potrà crescere in molti paesi tra i quali l'Australia, il Nordafrica, l'Africa meridionale, l'Europa meridionale, il Medio Oriente e l'America Latina e ridursi in Asia e Africa equatoriale. I modelli indicano per la maggior parte delle aree una tendenza all'aumento del rischio di alluvioni e periodi di siccità.

Incrociare questi dati con la cronaca climatica del pianeta di questi ultimi anni lascia spazio a pochi dubbi.

Inoltre, su questo blog si era gia' fornito nei mesi scorsi qualche stimolo di riflessione sui serbatoi glaciali e dintorni, nel post 'Ghiaccio Caldo ed Acqua poco Fresca' -qui una delle ns fonti erano gli studi del 'Polar Science Center'

Indicazioni tra loro differenti per misurazioni e periodi, ma dal significativo ed inequivocabile trend.

A nostro avviso chi, localmente o globalmente, si aggrappa a qualche anomalia stagionale nelle tendenze climatiche, se non gia' per dolo, lo fa per limite personale o per miopia professionale.

Non merita il tempo per una sua smentita!

lunedì 2 agosto 2010

Un giorno d'estate rubata


"Quel giorno era 'diverso': gia' per strada, al rientro dalla spiaggia per pranzo le assistenti di squadra erano, come dire, silenti e forse tristi. Non che non ci controllassero, ma ci chiesero con voce meno 'autoritaria e forte' rispetto alla routine, di esser piu' buoni e tranquilli, bravi come dei piccoli ometti sanno fare. 
Nel refettorio della colonia c'era nell'aria qualcosa di strano. Non saprei come spiergarlo, ma il nostro casinaro vociare era assente, qualcosa lo aveva come bloccato: le inservienti tra i tavoli non erano disponibili alle battute o a riprenderci per i pasticci che insieme 12 squadre di ragazzi negli anni della scuola dell'obbligo erano consueti fare; poco prima la nostra direttrice ci aveva indicato che era successo qualcosa di grave in Italia in quella giornata, per cui ci era stato chiesto di esser meno turbolenti e piu' disciplinati rispetto alle nostre abitudini, come forma di rispetto.
E noi lo fummo! Le ragioni ci furono spiegate nel corso della giornata, sapete i bimbi son curiosi ... Nonostante la nostra giovane eta', fummo in grado di intuire la gravita' ed il peso dell'evento; e tutti, in quella giornata, dettimo un sapore diverso ai nostri giochi: mancava la vivacita' tipica delle nostre giornate di vacanza da bambini.
A sera arrivo' la notizia che tra le vittime c'era una ragazza che l'anno prima era stata assistente nella colonia; sebbene non me ne ricordassi il volto, io ero tra i bimbi presenti in quel turno.
...
Fu' un giorno di estate rubata" [1]


Son passati 30 anni, i familiari delle 85 vittime chiedono ancora 1 volta, come sempre, che emerga la verita': la piu' grave delle stragi che hanno colpito la nostra nazione e' ancora in attesa di qualche barlume di giustizia, anche solo uno spiraglio di luce che renda chiaro l'insensata "giustificazione" per un atto criminale senza uguali nella storia Italica!

E da qualunque angolo lo si guardi, tutti i responsabili di questa nazione, a qualunque livello, che si son succeduti in questi 30 anni di amministrazione ed uso del potere, hanno negligenze di cui vergognarsi. Quando non gia' delle colpe: almeno per pressapochismo e disinteresse, se non per copertura o peggio, per trame eversive -loro o di 'amici fidati'


L'Italia non e' mai DESTA!


cliccate la foto x ingrandiere: leggete l'eta' delle vittime e fermatevi a pensare

Note dell'autore:
[1] Questo racconto viene da un mio 'personale' conoscente, del quale per motivi di privacy non ne rivelo il nome. Ma ad ogni anniversario, e ne son passati di anni dalla prima volta che lo formulo', e' sicuramente il piu' ingenuo eppur diretto modo, molto personale, di 'fare memoria' della peggiore pagina della nostra storia repubblicana.