domenica 22 agosto 2010

Letture sotto l'ombrellone

Sotto il solleone o sotto il monsone -augurandosi di esser comunque al riparo- ci si puo' dedicare a stimolanti letture per il proprio pensiero. Per rilassarsi, aprire la mente e staccare la spina dagli strilli dei 'soliti' noti sui soliti 'media'.

E forse anche attrezzarsi ad affrontare mentalmente le prossime settimane, caso mai qualche proclama o balla di troppo venisse a noi raccontata, cosi' per distogliere l'attenzione dai problemi quotidiani che la gente comune deve affrontare ...

Eccovi un piccolo assaggio per una spero utile lettura.

'Buonanotte Signor Lenin', di Tiziano Terzani, Ed. TEA
L'autore e giornalista, gia' sul territorio sovietico quando avvenne il golpe anti-Gorbacëv, decise di intraprendere subito un lungo viaggio che in due mesi lo portera' a scoprire gli effetti della frantumazione dell'impero sovietico: si scatenano ovunque nazionalismi, i territori e le popolazioni si disgregano, si assiste all'emergere del fondamentalismo islamico. La trasformazione degli apparati politici e statali è solo apparente: gli ex-dirigenti del partito comunista, all'indomani del fallimento del golpe, si sono trovati nuovamente nei palazzi del potere: cambia il nome del partito, le innumerevoli statue di Lenin vengono abbattute, ma sembra che poco sia realmente cambiato. Un'esperienza eccezionale, fissata negli appunti, nelle riflessioni e nelle fotografie che compongono questo libro. Una presa diretta di come il lupo cambi il pelo ma non il vizio: inquietanti analogie con le Italiche cronache?

 'Ad Personam', di Marco Travaglio, Ed Chiarelettere
L'autore e giornalista racconta come in sedici anni, dal 1994 al 2010, destra e sinistra hanno privatizzato la democrazia Italica, smontandola pezzo per pezzo, con avvallo di vassalli e servitori dentro ogni settore produttivo italiano. Corrompere giudici e testimoni, falsificare bilanci, frodare il fisco. E non essere processati. Sedici anni di leggi prêt-à-porter (1994-2010) ad personam, ma anche ad personas, “ad aziendam”, “ad mafiam” e “ad castam” per pochi potenti illustri. Sedici anni per tornare a Tangentopoli e a Mafiopoli, cancellando Mani pulite e la Primavera di Palermo, e beatificando Craxi, corrotto e latitante. Sedici anni di 'nuovo che avanza' ma che puzza di marcio, come qualunque cosa troppo vecchia ma esteticamente rimessa a nuovo solo per apparire ed ingannare l'incauto elettore -spesso NON lettore- e pronto a bersi qualunque cosa basta che sia stata scientemente pubblicizzata e lanciata dai media.

'Altruisti Nati', di Michael Tommasello, Ed. Bollati-Boringhieri
L'autore e psicologo, ponendo antiche domande quali: 'Siamo angeli di generosità o diavoli di egoismo? Come guardiamo al nostro prossimo? E cosa ci distingue dagli altri animali?', cerca nuove risposte, affrontando un tema a prima vista molto complesso a partire da un’osservazione semplice e quotidiana: qualsiasi bambino è naturalmente socievole e disposto all’aiuto, ben prima che i genitori gli insegnino a riconoscere quello spazio definito e omogeneo che siamo abituati a chiamare «buona educazione». Con prodigiosa chiarezza, non solo ci spiega i meccanismi psicologici che guidano le prime manifestazioni di collaborazione, ma ci fa anche capire meglio le straordinarie forme di organizzazione e di civiltà che caratterizzano l’esistenza dell’uomo. Il mondo in cui viviamo, le norme culturali, le leggi, le istituzioni: niente di tutto questo esisterebbe senza tolleranza e fiducia, che sono probabilmente l’unico vero grande vantaggio evolutivo della specie umana.

'Sulle Regole', di Gherardo Colombo, Ed. Feltrinelli
In Italia spesso si sente parlare e si parla di una giustizia 'malata', di un'amministrazione della giustizia lenta e corrotta, di violazione sistematica delle leggi, di mancanza di legalità. Si ha la sensazione di vivere in un paese dove, sotto l'apparenza delle leggi uguali per tutti, trionfano in realtà il sotterfugio, la furbizia, la forza, la disonestà, un paese dove coloro che rispettano le leggi formali vengono scavalcati ogni giorno da coloro che le infrangono. Secondo l'autore ed ex-magistrato esiste un solo modo per uscire da questa sconfortante e drammatica situazione: riscoprire il senso profondo delle regole che stanno alla base della convivenza civile, ritrovare il punto di riferimento ideale, dei valori di base, a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti di ogni individuo.

La cultura è innanzitutto diversità, oltreche' ricchezza e seme di prosperita' per l'uomo.

Il rispetto dei valori della persona è la strada da percorrere, indicata anche dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, che prospettano un modello di convivenza orientato al riconoscimento e alla valorizzazione dell'altro.

E' pero' necessario avere la volonta' di attrezzarsi al riguardo: pensateci sopra un attimo e decidete da che parte stare.

E se credete, buona lettura.

Nessun commento: