giovedì 24 febbraio 2011

Macchie di Petrolio...

Andamento del prezzo del pertrolio negli ultimi 50anni
-click x ingrandire [fonte LaStampa]

Crisi Umanitarie nei paesi Arabi del continente Africano: al mondo occidentale interessa solo l'impatto sull'aumento del prezzo del petrolio. O la relativa speculazione possibile, in termini finanziari ed energetici.

Date un occhio al seguente grafico:
Produzione di petrolio in Mbarili/giorno -in rosso i paesi coinvolti negli scontri di questi giorni
Il totale della produzione di Libia, Algeria ed Egitto -vi abbuono la quota Tunisina- e' paragonabile a quella Iraniana, se non superiore: l'Iran rappresenta il secondo produttore di greggio mondiale. E non e' che quest'ultimo paese sia proprio il paradiso della tranquillita'...

Il grafico qui sopra sara' sicuramente noto a molti, e non sara' una novita' per chi di petrolio o di fonti energetiche si diletta.

A livello globale gli idrocarburi liquidi ultimamente producono qualche grattacapo ai paesi industriali dipendenti da loro. A scanso di equivoci, non e' che il mondo agricolo industrializzato se la possa ridere, anzi!

E come siamo messi con quelli gassosi?
Il lettore  interessato puo' trovare una lunga analisi a livello globale al link seguente sul sito di 'TheOilDrum'.

Per chi si accontenta di analizzare i principali fornitori di gas al BelPaese
Sorgenti di forniture di gas x l'Italia, periodo 2004-2006
-click x ingrandire  [fonte The Oil Drum]
Notare i trend, si capiscono le ragioni di real-politik e le amicizie 'internazionali' degli ultimi anni.
Ed i distinguo ed i ritardi di queste ultime ore...

...ricordatevelo quando si parlera' di difesa della vita o di 'interventi umanitari' su altri 'fronti' o per altre ragioni nel prossimo futuro.

domenica 20 febbraio 2011

Dedicato alle Donne

Per quel milione di donne che con intelligenza, brio e pacatezza hanno rivendicato la speranza di un Paese differente, basato sul valore e sulle capacita' della persona e non sulla filiazione o peggio sull'offerta del proprio corpo.

E che nonostante il taciuto sminuirlo dei media radiotelevisivi, hanno saputo fornire una lezione di senso civico a questa mascula nazione servilmente fallocentrica.
"Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale."
Grazie Professore!

Chiamami ancora amore
[Roberto Vecchioni, 2011]

e per la barca che è volata in cielo
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare

per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendoci il pensiero

per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore

chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole

chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
in questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

chiamami ancora amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore

perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di dio
in questo sputo di universo

chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che è così vera in ogni uomo

chiamami ancora amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore

che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
in questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

chiamami ancora amore

giovedì 17 febbraio 2011

Italia vs Germania

Un titolo che suona di 'epiche' sfide pallonare, o di alti tradimenti militari -mettetevi dal punto di vista Teutonico e provate a domandarvi cos'erano per loro i ns avi dal 9 Settembre 1943 in poi...

Tranquilli. Nulla di tutto cio': parliamo di capacita' di produrre ricchezza, in acronimo economico, PIL.
Italia e Germania dopo la Crisi -Fonte LaVoce.info
[click sull'immagine x ingrandire]
Dal grafico avete un'idea della capacita' di recupero delle 2 economie a confronto: si tratta del primo e terzo paese piu' popolosi d'Europa, un impatto sociale dovrebbero pure averlo, non vi pare?

Ad esempio, minare la certezza di esser il paese che ne uscira' meglio degli altri.

In estrema sintesi, a parita' di contrazione economica [tecnicamente, Recessione, ma non diciamolo forte] la Germania ha colmato il gap che si era aperto con la Grande Crisi. Il nostro paese, invece, pare molto di meno.

E questo fa pensare.

Sopratutto se anche dalle pagine del quotidiano di Confindustria, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini afferma:
«La strada per riportarci sui livelli pre-crisi è lunga: senza fare previsioni certe, per tornare ai livelli pre-crisi, nella migliore delle ipotesi, secondo alcuni ci vorranno numerosi trimestri, secondo altri alcuni anni».
A cui fa eco il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, il quale nel corso di un convegno al liceo Socrate di Roma organizzato dall'Osservatorio permanente giovani editori, dice
«La situazione attuale di grande bisogno di occupazione non sta migliorando. Oggi il disagio legato al lavoro e` ampissimo perche' ai disoccupati statisticamente rilevanti si aggiungono quelli che non cercano lavoro e poi c'e` il grande mondo dei sotto-occupati. In questo senso la crisi non solo non e` finita ma se non riusciamo a crescere non finira`. Bisogna avere obiettivita` nel capire che questa crisi e` profondissima e necessita di interventi».
Ma per fortuna che ora pensano alla crescita -prima c'era altro a cui badare.

Io speriamo che me la cavo.

mercoledì 16 febbraio 2011

Dite sia la data?

Tra i vari 'diversivi' proposti nei gg scorsi dai nostri 'figuranti allo sbaraglio' che ho trovato interessante quale esempio di conti che non tornano -e non si sta parlando di scomparse tra casate nobiliari- v'era quello circa la necessita' di celebrare il primo insediamento del Parlamento del Regno d'Italia.

Facciamo una fondamentale premessa: mi domando quale senso abbia oggi, con l'Italica nazione ridotta in questo Stato, ricordare tale ricorrenza.

Non saprei indicarvi come fosse l'allora assemblea. Forse meno rappresentate dell'abusata oggi presunta "sovranita' popolare", certamente devota a qualcuno in voga all'epoca, magari massonica tanto quanto l'odierna, chissa' se altrettanto corrotta, ma sicuramente meno intrallazzata e prone con la criminalita' organizzata rispetto l'attuale -sapete, se era diffuso il brigantaggio un po' ovunque il territorio fosse poco o per nulla controllabile, certamente non era ancora divenuto uso e costume il meccanismo del "do ut des" tra l'amministratore politico di cio' che e' di pubblico interesse dei cittadini ed il ricettatore mafioso, imprenditore in affari privati, troppo spesso organizzati criminalmente con gravi metodi intimidatori.

Seppure la Storia la scrivano i vincitori, per antichi studi primari, e' ammissibile supporre che tra i rappresentati del Regno in tale assemblea vi fosse ancora qualcuno spinto da 'alti ideali'.

Oggi, anche dalla lettura della "morigerata e controllata cronaca" sui media mainstream, il dubbio sull'esistenza di tali figure e' piu' che lecito...

L'ho fatta lunga, andiamo al sodo.
Guardate queste date proposte dal calendario solare 2011
  • Sabato 1 Gennaio - Giornata della Pace
  • Lunedi' 25 Aprile - lunedi' dell'Angelo
  • Domenica 1 Maggio
  • Domenica 25 Dicembre -Natale Cristiano-Cattolico
Gioco-ovvieta': si invita il lettore a scoprire cos'hanno in comune tra loro?

Esatto! Festivita' che cadono su altri giorni festivi o di riposo.

La mitica Sora Emma ci racconta che introdurre un nuovo giorno festivo 1 tantum costa "fino a 4 miliardi di euro per le imprese", con grave danno per la produzione.

Dato che non si conosce il metodo applicato lo si da per buono, proviamo ad applicarlo al caso duale: per ogni giorno di festivita' sovrapposta ad altre, si risparmiera' la stessa cifra.

Dunque, nel caso questo grande parlamento sappia decidere con prontezza su questa fondamentale questione economico-produttiva per il paese, vi sarebbe appunto uno schiacciante 4-1 [*] pro danee' risparmiati in favore dei nostri imprendi-produci-evasori.

E pure nell'ipotesi di bilancio trimestrale, quello in corso, statisticamente sempre il peggiore o quasi in quanto sconta il picco produttivo e di vendite per gli acquisti natalizi, si chiuderebbe in un salomonico pareggio.

Credo che, se proprio uno volesse seriamente rilanciare l'economia in questo paese, non si aggrappa certo al calendario; magari puo' prendere esempio da qualcun altro che, nonostante la crisi, ha saputo cavarsela meglio, come per altro indica ad esempio un tal Mario Draghi, diciamo uno non troppo lontano dall'oligarchia finanziaria globale.

Sarebbe meglio esser piu' schietti ed onesti, ma occorrerebbe avere un altro DNA, un altro nerbo ed un'altra assemblea di pubblici uditori. Dunque, un altro Paese!

Note:
[*] Il lettore se preferisce puo' leggerlo all'algebrica maniera: 4-1=3 gg di cucuzze risparmiate.

sabato 12 febbraio 2011

L'Italia e' un Paese x donne?

Se non ora, quando diamo seria e ferma una risposta?


Gentile lettrice, ed amico lettore, segnati questa data:
Domenica 13 Febbraio 2011
IN OGNI CITTA’ ITALIANA
e seguite l'invito di Angela Finocchiaro nel video
"In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.

Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale." [dal sito di 'Se non ora quando']


PostScriputm
Se voleste trovare la manifestazione piu' vicina a voi, qui il link dell'organizzazione

giovedì 10 febbraio 2011

Liberi di farci fregare

Come i miei lettori 'storici' sanno bene, ci si e' messo in testa di capirne di piu' della nostra Carta Costituzionale.
Nel post 'Sulle Regole' ne abbiamo indicato le ragioni, ed anche il metodo che si intende seguire.

Cosi' quando capita che vi sia qualche 'pecora' che belando invoca un repentino cambio delle regole in corsa, ritorno alle mie primordiali domande:
Quali regole? E sopratutto, cosa dicono le regole che qualcuno vuole cambiare?
In questi giorni, dietro al paravento palliativo della 'libertà di impresa' e del decreto legislativo sugli incentivi fiscali alle imprese, pare che siano finiti sotto la scure del 'grande modificatore' i seguenti articoli: 41, 97 e 118 comma quarto.

Quel 'comma quarto' associato al numero nazionale dell'emergenza medica incute davvero timore!

Una nostra 'vecchia conoscenza economica' ed un paio di novellini, o meglio una primizia + un solo capoverso.
Dunque, andiamo a vedere di cosa si tratta.

dalla Prima Parte, Titolo Terzo, Rapporti Economici

Art. 41.
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Chiaro e ineccepibile. Il privato cittadino e' libero di esercitare un'attivita' economica di propria iniziativa; eventualmente coordinata o indirizzata a finalita' sociali -un esempio dal mio antico passato: le mense private della Caritas a sostegno dei disadattati. Tuttavia senza recare danno alla sicurezza, alla liberta' e alla dignita' dell'uomo -chissa' se anche della donna, visto che ultimamente non si parla che della professione femminile piu' antica del mondo: ipotizzo libera, certamente coordinata ed indirizzata ;-)

Rileggendolo non trovo nulla di 'malvagio' o almeno 'limitante'. Anzi, sarei preoccupato di qualche modifica al riguardo: non vorrei che a qualcuno fosse venuta l'insana idea di cancellare la preposizione negativa
"Non".

dalla Seconda Parte, Titolo Terzo, La Pubblica Amministrazione

Art. 97.
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.


Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. 
Eh gia', sarebbe proprio bello che i 'nostri' uffici -perche' essendo pubblici son proprio di tutti, o almeno di chi in questo recalcitrante e decadente Paese paga le tasse- dicevo, gli uffici pubblici seguissero su tutto il territorio nazionale queste lungimiranti linee guida. Assicurare l'imparzialita' dell'amministrazione, conoscere le responsabilita' e le competenze di chi, lavorando, gestisce la parte amministrativa delle nostre comunita'; per non parlare degli impieghi, accessibili mediante concorso...
Ammetto, e' davvero da rivedere: occorre controllarne la sua applicabilita' e comprenderne le ragioni dei malfunzionamenti -e degli eventuali malcostumi associati; ed ove si verifichino, punire i doli e gli abusi, compresi quelli di potere, financo gli interessi privati in atti d'ufficio: la legge lo prevede e permette!
 
Se mediamente gia' non brillano per efficienza, e qualche episodio di corruzione appare periodicamente nella cronaca, immaginatevi se questo articolo venisse alterato o peggio cancellato.


dalla Seconda Parte, Titolo Quinto, Le Regioni, le Provincie, i Comuni

Art. 118.

Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.
Vi ho messo l'articolo per intero, eppure l'azione del legislatore pare concentrarsi solo sul 'quarto comma', l'ultimo capoverso che ho evidenziato.
Leggendolo per intero appare un buon paletto federale: pensateci, conferisce esplicitamente alle realta' locali quali Comuni, Citta' metropolitane e Province, le capacita' amministrative, conferite per legge dal Parlamento o dal Consiglio Regionale.

Ma concentriamoci sulla parte incriminata e domandiamoci: cos'a' vorra' modificare il riformista cancellatore?
Il 'favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini nello svolgere attivita' di interesse generale'? Tenderei ad escluderlo, altrimenti, passi che non controlliamo mai il suo operato, alla faccia delle dichiarate liberalizzazioni!

Come dite, cancellare le Province? Suvvia, e' vero che siamo a carnevale, ma sarebbe un bel taglio di pletoriani dei partiti nelle amministrazioni provinciali -ed un risparmio di finanza pubblica: quale Governo Italico rischia di scontentare la propria base di partito.

Dunque, non resta che modificare il
principio di sussidiarieta' E dato che non avevo idee, ecco cosa ci dice la rete al riguardo
La sussidiarietà [=significa 'aiuto', nds] è un principio regolatore dei sistemi sociali in cui viviamo -es: famiglia, associazione, circoscrizione, municipalita', .... Fondato su una visione gerarchica della vita sociale, afferma che le societa' o sistemi sociali di ordine superiore devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelle minori.
In particolare se i 'sistemi' intermedi sono in grado di svolgere una funzione sociale o di soddisfare un bisogno del cittadino, lo Stato deve sostenerli - anche finanziariamente - e al massimo coordinarne l'intervento con quello degli altri 'sistemi' intermedi.
In sintesi si potrebbe riassumere: se un ente che sta "più in basso" è capace di fare qualcosa, l’ente che sta "più in alto" deve lasciargli tale compito e sostenerne l’azione anche dal punto di vista economico -da leggersi fondi pubblici statali x azioni locali di sostengo al cittadino.

Come
si legge altrove
Esso é un fondamentale principio di libertà e di democrazia, cardine della nostra concezione dello Stato.

Messo cosi' mi sembra un 'buon pezzo di comma', non vi pare?
E vorrebbero modificare anche questo?

Forse il despota di palazzo Chigi ha una sua idea di Carta Costituzionale differente;
pare che l'intenda cosi': «L'iniziativa economia è libera, ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge».

Ed in quelle rare espressioni di divieto si puo' sempre fare una variante ad personam o ad aziendam!

martedì 8 febbraio 2011

Ditelo con un fiore, Equo e Giusto

Febbraio, il mese di San Remo e della Riviera Ligure di Ponente, la 'Riviera dei Fiori'.
Ed il mese di San Valentino, l'occasione migliore x dire qualcosa che lasci un segno, anche semplicemente con un fiore.

Gia' i fiori.

Tutti sanno che l'Italia è un paese produttore di fiori. Non tutti sanno che, in realtà, se si acquista un fiore nel nostro paese è probabile che sia importato. 30mila tonnellate di fiori vengono importate ogni anno nel nostro paese principalmente da Kenya, Ecuador, Colombia ed Etiopia.

Nel sud del mondo le piantagioni di fiori costituiscono uno scenario drammatico per continui episodi di sfruttamento dei lavoratori, violazione dei diritti umani, in particolare delle donne (più del 60% dei salariati nel settore), uso spregiudicato di pesticidi fortemente dannosi per l'ambiente e per la salute dei braccianti.

Ma anche nel nostro paese la situazione non è "rosea": i braccianti che lavorano nelle serre italiane sono spesso migranti -provenienti soprattutto da Marocco, Algeria e Bangladesh- e in molti casi devono lavorare in nero, sottopagati, in condizioni particolarmente difficili.
 
Forte impatto ambientale, rischi per la salute e precarie condizioni di vita per chi vi lavora, violazione dei diritti umani, nelle piantagioni del Sud del mondo ... non sono realta' ignote ai lettori del nostro piccolo blog,
 
Ancora una volta, che fare?
 
Nel settore della produzione e del commercio floreale e' nato il Movimento Fiori e Diritti, con l'obiettivo di informare i cittadini italiani su quanto accade nel mercato dei fiori e di proporre delle alternative
 
Eccone alcune possibili, dove il lettore puo' esser protagonista:
  • informarsi, ad esempio al sito di Fiori e Diritti;
  • alla prima occasione, ad esempio x San Valentino, per prendere materiale, trovare info e acquistare i fiori giusti presso una delle 'Botteghe del Mondo' Altromercato;
  • chiedere al tuo fioraio di acquistare e vendere prodotti certificati, che rispettino le persone e l'ambiente  -ad esempio i prodotti floreali italiani con la certificazione 'Fiore Giusto';  
L'amico che mi ha segnalato questa tematica lavora in una bottega Altromercato; mi ha spiegato cosa sia la certificazione sui prodotti floreali:
"Fiore Giusto è il primo disciplinare italiano per la certificazione sociale e ambientale dei fiori, ufficialmente riconosciuto dal sistema internazionale 'Fair Flowers Fair Plants'"
Il link proposto indica tra le altre info i requisiti per i grossisti e per i rivenditori nella filiera floricola per esser certificati secondo la disciplinare FFP.

Proviamo a dirlo anche noi con un fiore?

Avviso commerciale
Chi volesse provare un fiore equo e giusto ha pochi giorni di tempo: le prenotazioni si chiudono giovedi' 10 Febbraio.

domenica 6 febbraio 2011

Il nuovo(?) Feudalesimo Italiano

Un paio di settimane fa vi avevamo parlato della situazione economica italiana alla luce dei recentissimi dati di BankItalia; rileggetevi il post 'Economicamente si zoppica 1 po'...' se ve lo siete perso.

Lo scorso fine settimana e' stato caratterizzato da un paio di spunti di meditazione legati tra loro a nostro avviso, e anch'essi figli del rapporto 'retrospettivo' della nostra (? si fa x dire) banca centrale.

Li si vuole riproporre al lettore, con l'invito esplicito a dargli una seria e meditata lettura:
1) lo 'sfogo' di BeatoTrader sulla Stagnazione italica degli ultimi 3 lustri almeno, con analisi spietata delle responsabilita';
«Insomma, siamo in pieno Medioevo Corporativo, balzelloso e burocratico....dove contano solo gli interessi dei Salotti Buoni che ogni tanto cambiano di composizione (quasi sempre per via dinastica) o che sperimentano qualche Ricucci-meteorina di passaggio... Il tutto in equilibrio precario sul filo DI UNO DEI MAGGIORI DEBITI PUBBLICI DEL PIANETA. ...  La SCOSSA tanto invocata più che darla all'economia bisognerebbe darla al cervello (ed al pisello) di certa gente, a mo' di elettroshock...» [Stefano Bassi]

2) il realistico auspicio di Mario Monti dalle pagine del Corrierone: impegni reali misurabili, non false promesse;
«È anche auspicabile che il piano non offenda l’intelligenza degli italiani. Se per esempio si intende proporre modifiche all’art. 41 della Costituzione, si argomenti perché lo si ritiene opportuno, eventualmente nel quadro di altre modifiche. Ma non si presenti questa come condizione necessaria, o quasi, per introdurre liberalizzazioni. Altri governi hanno introdotto varie liberalizzazioni pur in vigenza di tale articolo. Del resto, il governo attuale ha denunciato l’art. 41 come ostacolo alle liberalizzazioni solo l’anno scorso, benché il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia e delle Finanze abbiano avuto modo di misurarsi con questa tematica dal 1994» [Mario Monti]

venerdì 4 febbraio 2011

Economia vs Nucleare

Produzione globale di Uranio comparata con la richiesta dei reattori [in rosso]
Un lettore mi ha segnalato un appello fatto dal 'Kyoto Club' [1] al Governo Italiano.

Il tema: la revisione della scelta del nucleare a favore della 'green economy', alias lo sviluppo di fonti di energia alternativa.
"Affinché riveda la scelta di un ritorno al nucleare per il nostro paese, anche alla luce dell'attuale crisi, e si impegni invece nel disegnare un nuovo quadro normativo che sostenga adeguatamente la green economy e le produzioni sostenibili che sono quelle che possono farci meglio competere nel mondo dell'economia globalizzata. Imprenditori, manager, professionisti hanno già firmato l'appello."
I destinatari dell'appello: principalmente i professionisti, gli imprenditori ed i manager italiani.

Le ragioni?
Sostanzialmente economiche! Come per altro indicava gia' un rapporto sull'argomento del gruppo bancario CityGroup

Torniamo all'appello. Eccovi un estratto interessante circa sull'economicita' e le ricadute sociali in termini di forza lavoro coinvolta:
"La costruzione delle centrali interesserebbe, peraltro, una piccola minoranza di società italiane, mentre larga parte degli investimenti finirebbe all’estero. Nella migliore delle ipotesi, quando fra 10-12 anni si iniziasse a generare elettricità nucleare, se ne avvantaggerebbero pochi comparti industriali energivori e sarebbe lo Stato, attraverso la fiscalità generale, o gli utenti attraverso l’aumento delle bollette, a cofinanziare il nucleare.
Questo perché il costo delle nuove centrali è estremamente oneroso: oltre 5 miliardi di € per una centrale, più di 40 miliardi per l’intero programma voluto dal Governo. Ma queste stime raddoppiano, e anche più, se si considerano i costi del futuro decommissioning[2], che qualcuno dovrà pur pagare, e della gestione delle scorie: un Rapporto del 2009 del MIT, Massachusetts Institute of Technology, ha valutato il costo dell’elettricità da nucleare in 8,4 c$/kWh, più del gas e del carbone."
Mentre nel mondo si registrano incidenti che vanno sotto silenzio nei principali media italiani, quando invece si preferisce una spudorata campagna a senso unico pro-costruttori di centrali, si registrano le prime 'rogne' legislative: le regioni debbono fornire almeno il loro parere.

In effetti il problema della reperibilita' non infinita dell'uranio e' cosa nota... e meno male che c'e' l'arsenale nucleare da smantellare!

Sul web si trovano veramente molte fonti di informazione!

Qui si vuole semplicemente porre l'attenzione sul fatto che un gruppo di imprenditori e professionisti stia chiedendo a chi dovrebbe governare il Paese di rivedere lo stanziamento di fondi pubblici, quindi soldi dei contribuenti, per produrre energia da fonti rinnovabili

Se lo chiedono 'gente che ne sa' come avrebbero detto i miei nonni, significhera' pure qualcosa, vi pare?

Dunque se il lettore fosse interessato all'appello, l'invito e' quello di sottoscriverlo, qui vi lascio il link per farlo


Note
[1] Il Presidente onorario Kyoto Club e' Pasquale Pistorio, un personaggio carismatico, creatore della principale multinazionale italiana nel settore dell'high Tech: ST Microelectronics, nonche' ex-vice presidente di Confidustria;
[2] decomissioning = Smantellamento degli impianti nucleari; un link al 'verbo' di wikipedia al riguardo; o se preferite il giornale di Confindustria, eccone un'altro

mercoledì 2 febbraio 2011

Progressi FotoVolta(l)ici

Ogni tanto fa piacere proporre qualche buona notizia.
Mappa geografica del potenziale Fotovoltaico in Italia [clicca sull'immagine x ingrandire]
Parliamo del sole o meglio della nostra capacita' (?) di sfruttare meglio le sue possibili implicazioni energetiche in un paese energivoro come l'Italica Peninsula.

Solo 10 mesi indietro ci si lamentava sulla scarsa diffusione del solare termico nel 'BelPaese', oggi invece si pone l'attenzione del lettore circa i progressi del fotovoltaico. Date un occhio alla seguente figura

Installazioni di Impianti Fotovoltaici in Italia, in MW x Trimestre, nel periodo 2009-2010 [fonte iSuppli]

Sebbene la qualità dell'immagine non permetta di apprezzare il singolo MegaWatt, appare chiaro visivamente come nel trimestre scorso siano stati installati un numero maggiore di impianti quanti l'intero 2009.

Uno studio sul fenomeno italico condotto dall'osservatorio internazionale iSuppli parla chiaro: in Italia
"l'ultimo trimestre del 2010  ha portato 975 MW di nuova potenza installata: raddoppiando i 487 MW del trimestre precedente ed incrementando del 239 per cento rispetto all'ultimo del 2009. Il totale del 2010 è una potenza installata di 1,9 GW, contro i 720 MW del 2009."
E prosegue prevedendo, inoltre, incrementi maggiori per il 2011. Infatti, per l’anno in corso si ipotizza la realizzazione di impianti per altri 3,900 GW, nonostante la diminuzione degli incentivi previsti per le nuove centrali.

Secondo i dati elaborati da Marco Pagani su EcoAlfabeta, con questa performance
l'Italia nel 2010 ha superato gli USA nel fotovoltaico ed ora è al quarto posto nel mondo, insidiando da vicino il Giappone.
Un bel balzo davvero. 

Inaspettato virtuosismo del 'Paese del Sole'?
Diciamo piuttosto situazioni 'astrali' contingenti e convergenti; come riporta l'analista di iSuppli,
«Il record del quarto trimestre 2010 si spiega con la corsa degli installatori per ottenere gli incentivi statali, che stanno per scadere. Inoltre gli investitori nel solare sono attirati in Italia anche per le grosse riduzioni degli incentivi in Francia, Repubblica Ceca e Spagna»
Evviva gli incentivi (nostri)! Dunque tutto rose e fiori?
Ci sono incertezze:
+ il governo potrebbe cambiare le regole del Conto Energia, per gli incentivi, prima del previsto; anche se è improbabile che lo faccia prima del terzo trimestre 2011;
+ potrebbe rivelarsi complesso connettere alla rete gli impianti fotovoltaici realizzati in meridione: le normative regionali potrebbero limitare le superfici utilizzabili dagli impianti fotovoltaici a terra;
+ poche regioni hanno gia' recepito le linee guida per le autorizzazioni, nonostante la scadenza del 1 gennaio scorso -se snelliranno l'iter per le nuove installazioni, porranno alcuni vincoli, per la tutela del paesaggio e il rispetto alle aree agricole;
+ le speculazioni da parte di alcuni che ottengono l'autorizzazione per installare impianti per poi rivendere i terreni a prezzi maggiorati agli operatori del settore


Come si vede le prospettive sono interessanti, ma occorre vigilare affinche' si riesca per una volta a sfruttare cio' che madre natura ha donato al nostro Paese: una posizione geografica ottimale per incrementare notevolmente le fonti energie rinnovabili a disposizione dal Sole.

Nell'interesse della Nazione e non gia' ad esclusivo vantaggio dei 'soliti pochi'