domenica 6 febbraio 2011

Il nuovo(?) Feudalesimo Italiano

Un paio di settimane fa vi avevamo parlato della situazione economica italiana alla luce dei recentissimi dati di BankItalia; rileggetevi il post 'Economicamente si zoppica 1 po'...' se ve lo siete perso.

Lo scorso fine settimana e' stato caratterizzato da un paio di spunti di meditazione legati tra loro a nostro avviso, e anch'essi figli del rapporto 'retrospettivo' della nostra (? si fa x dire) banca centrale.

Li si vuole riproporre al lettore, con l'invito esplicito a dargli una seria e meditata lettura:
1) lo 'sfogo' di BeatoTrader sulla Stagnazione italica degli ultimi 3 lustri almeno, con analisi spietata delle responsabilita';
«Insomma, siamo in pieno Medioevo Corporativo, balzelloso e burocratico....dove contano solo gli interessi dei Salotti Buoni che ogni tanto cambiano di composizione (quasi sempre per via dinastica) o che sperimentano qualche Ricucci-meteorina di passaggio... Il tutto in equilibrio precario sul filo DI UNO DEI MAGGIORI DEBITI PUBBLICI DEL PIANETA. ...  La SCOSSA tanto invocata più che darla all'economia bisognerebbe darla al cervello (ed al pisello) di certa gente, a mo' di elettroshock...» [Stefano Bassi]

2) il realistico auspicio di Mario Monti dalle pagine del Corrierone: impegni reali misurabili, non false promesse;
«È anche auspicabile che il piano non offenda l’intelligenza degli italiani. Se per esempio si intende proporre modifiche all’art. 41 della Costituzione, si argomenti perché lo si ritiene opportuno, eventualmente nel quadro di altre modifiche. Ma non si presenti questa come condizione necessaria, o quasi, per introdurre liberalizzazioni. Altri governi hanno introdotto varie liberalizzazioni pur in vigenza di tale articolo. Del resto, il governo attuale ha denunciato l’art. 41 come ostacolo alle liberalizzazioni solo l’anno scorso, benché il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia e delle Finanze abbiano avuto modo di misurarsi con questa tematica dal 1994» [Mario Monti]

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