venerdì 4 febbraio 2011

Economia vs Nucleare

Produzione globale di Uranio comparata con la richiesta dei reattori [in rosso]
Un lettore mi ha segnalato un appello fatto dal 'Kyoto Club' [1] al Governo Italiano.

Il tema: la revisione della scelta del nucleare a favore della 'green economy', alias lo sviluppo di fonti di energia alternativa.
"Affinché riveda la scelta di un ritorno al nucleare per il nostro paese, anche alla luce dell'attuale crisi, e si impegni invece nel disegnare un nuovo quadro normativo che sostenga adeguatamente la green economy e le produzioni sostenibili che sono quelle che possono farci meglio competere nel mondo dell'economia globalizzata. Imprenditori, manager, professionisti hanno già firmato l'appello."
I destinatari dell'appello: principalmente i professionisti, gli imprenditori ed i manager italiani.

Le ragioni?
Sostanzialmente economiche! Come per altro indicava gia' un rapporto sull'argomento del gruppo bancario CityGroup

Torniamo all'appello. Eccovi un estratto interessante circa sull'economicita' e le ricadute sociali in termini di forza lavoro coinvolta:
"La costruzione delle centrali interesserebbe, peraltro, una piccola minoranza di società italiane, mentre larga parte degli investimenti finirebbe all’estero. Nella migliore delle ipotesi, quando fra 10-12 anni si iniziasse a generare elettricità nucleare, se ne avvantaggerebbero pochi comparti industriali energivori e sarebbe lo Stato, attraverso la fiscalità generale, o gli utenti attraverso l’aumento delle bollette, a cofinanziare il nucleare.
Questo perché il costo delle nuove centrali è estremamente oneroso: oltre 5 miliardi di € per una centrale, più di 40 miliardi per l’intero programma voluto dal Governo. Ma queste stime raddoppiano, e anche più, se si considerano i costi del futuro decommissioning[2], che qualcuno dovrà pur pagare, e della gestione delle scorie: un Rapporto del 2009 del MIT, Massachusetts Institute of Technology, ha valutato il costo dell’elettricità da nucleare in 8,4 c$/kWh, più del gas e del carbone."
Mentre nel mondo si registrano incidenti che vanno sotto silenzio nei principali media italiani, quando invece si preferisce una spudorata campagna a senso unico pro-costruttori di centrali, si registrano le prime 'rogne' legislative: le regioni debbono fornire almeno il loro parere.

In effetti il problema della reperibilita' non infinita dell'uranio e' cosa nota... e meno male che c'e' l'arsenale nucleare da smantellare!

Sul web si trovano veramente molte fonti di informazione!

Qui si vuole semplicemente porre l'attenzione sul fatto che un gruppo di imprenditori e professionisti stia chiedendo a chi dovrebbe governare il Paese di rivedere lo stanziamento di fondi pubblici, quindi soldi dei contribuenti, per produrre energia da fonti rinnovabili

Se lo chiedono 'gente che ne sa' come avrebbero detto i miei nonni, significhera' pure qualcosa, vi pare?

Dunque se il lettore fosse interessato all'appello, l'invito e' quello di sottoscriverlo, qui vi lascio il link per farlo


Note
[1] Il Presidente onorario Kyoto Club e' Pasquale Pistorio, un personaggio carismatico, creatore della principale multinazionale italiana nel settore dell'high Tech: ST Microelectronics, nonche' ex-vice presidente di Confidustria;
[2] decomissioning = Smantellamento degli impianti nucleari; un link al 'verbo' di wikipedia al riguardo; o se preferite il giornale di Confindustria, eccone un'altro

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