mercoledì 23 giugno 2010

L'ignobile ricatto

"Preferisci continuare a lavorare perdendo molti dei tuoi diritti o rimanere per strada senza sapere cosa dar da mangiare ai tuoi figli?"
Eh gia', eccolo qui; e voi cosa avreste risposto?

Chi ha figli a carico ci avrebbe pensato sopra 2 o 3 volte, magari si guardava attorno per ricordarsi bene delle alternative offerte dalla zona -rammento, stiam parlando di Campania: negli ambienti giudiziari questa fa sinonimo con Camorra- e quindi avrebbe digerito l'amaro boccone dell'ignobile ricatto.

Eppure, nonostante la parteciparzione quasi totale al voto, non v'e' stata l'adesione plebiscitaria pretesa dall'amministrazione Fiat: 4 dipendenti su 10 hanno avuto il coraggio di difendere la loro dignita' ed il proprio lavoro.

Per dirla con Debora Billi del blog Crisis, c'e' la forte sensazione che abbiamo appena assistito
"all'esperimento definitivo che mette le carte in tavola una volta per tutte sulle politiche industriali del paese: Marchionne ha deciso di uscire allo scoperto, e incarnare finalmente alla luce del sole la politica adottata da almeno vent'anni dall'intera classe imprenditoriale occidentale [nel senso, i paesi dotati di imprenditoria privata, NdS]"
Dunque sembrerebbe che esista realmente una 'Democrazia degli Schiavi', che abbia permesso e sostenuto "un referendum per dire: o lavorate senza diritti o morite di fame" come afferma Beppe Grillo nell'intervista a skyTG24. 

Davvero a chi sta a cuore lo sviluppo economico del paese non riusciva di meglio che imporre il suo avvallo ad un piano simile?

E con quali garanzie e' pure lecito domandarlo: per esempio, a fronte di 'strani' cali produttivi imposti da una possibile recessione del mercato, non v'e' il rischio che il tutto evapori come una bolla di sapone?

Forse alla base di tutto c'e' un problema malposto e peggio risolto, al punto che il cardinale di Torino, Severino Poletto, in chiusura della processione dell'Immacolata ha espresso questo significativo desiderio:
«Vorrei portare l’immagine della Madonna nelle fabbriche, perché sia un forte richiamo alla giustizia e all’equità con cui bisogna risolvere le situazioni del lavoro».
Personalmente condivido chi sostiene che il nuovo contratto Fiat a Pomigliano determini un precedente che dà il via ad una reazione a catena devastante dal punto di vista sociale.
Semplicemente perche' creato il precedente, qual'e' l'azienda cosi 'tonta' che non applichi la stessa idea del ricatto diritti vs lavoro? Ottima 'merce' di scambio avete creato!!!

Per questo accettare il nuovo contratto a Pomigliano è una follia, con buona pace di Marchionne e della Marcegaglia.

Nella prima Repubblica si diceva: 'se va bene x la Fiat va bene x l'Italia'. Il viceversa non ha mai avuto senso!

Quei lungimiranti geni a capo di alcuni dei principali sindacati Italiani, sempre pronti a firmare qualunque accordo, se lo son dimenticato.

Dopo la sudamericanizzazione delle economie avanzate, stiamo assistendo alla cinesizzazione dei lavoratori.

Auguri a tutti, ora e' piu' indeterminato il giorno in cui un contratto cessa di esser lavorativo

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo e' quello che diceva Marchionne solo 4 anni fa

il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento

http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/fiat-8/intervista-marchionne/intervista-marchionne.html


Come mai oggi ha cambiato idea?

La mia idea e' questa troppa capacita' produttiva
una fabbrica di auto su due credo sia a rischio chiusura, ma bisogna scaricare le colpe su qualcun altro