mercoledì 12 gennaio 2011

Ah l'Italia, che paese!

Si vuole lasciare qualche dato al lettore per riflettere meglio su questo Paese in cui viviamo.

Equo
Distribuzione della ricchezza netta posseduta dalle famiglie italiane nel 2009 [fonte Banca d'Italia]
Secondo la Banca d'Italia, "alla fine del 2009 la ricchezza netta delle famiglie italiane, cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è stimabile in circa 8.600 miliardi di euro"

Come si vede nel grafico, la distribuzione di tale ricchezza e' tutt'altro che equa: 1 italiano su 10 e' possessore di quasi meta' (c.a. il 45%) dell'intera ricchezza contro 5 italiani che detengono solo gli spiccioli (meno del 10% di questa ricchezza) e tralasciando i possessori di debito.


Economicamente solido
Il premio Nobel per l'Economia Edward Prescott dice senza mezzi termini che
"L'economia dell'Italia non va bene: speriamo che si arrivi ad un accordo sulle riforme strutturali e che poi si riesca ad attuarle". E chiede al governo di "promuovere la crescita della produttivita', ridurre le spese e le tasse, perche' tassare significa deprimere il Paese". Anche perche' l'Italia "e' a un punto in cui se c'e' un aumento delle tasse il gettito diminuirà."

Ridotta pressione fiscale
Dunque, meno tasse per tutti?
Uno studio condotto per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani rivela qualcosa di interessante:
"Le tasse locali cresceranno nel 2011 del 7,2% passando da 111,8 a 119,9 miliardi mentre quelle statali aumenteranno dello 3,6%"
Lo studio, che fornisce tra l'altro anche un'interessante analisi sulla composizione delle imposte e la ripartizione del loro ricavato tra gli enti locali[1], continua in modo sorprendente indicando
“Le ragioni di questa crescita sono da ricercarsi principalmente nella assenza di un Garante per la sorveglianza dei tributi." 
Ma lo spot piu' svenduto dell'attuale premier non era, fin dalla sua discesa in campo quasi vent'anni fa, 'meno tasse x tutti'?
C'e' qualcosa che ancora mi sfugge...


Socialmente stabile
Siamo ancora socialmente capaci di stare in piedi oppure la nostra societa' e' appiattita verso il basso? Siamo
collettivamente mentalmente stabili op siamo investiti da un'onda di pulsioni sregolate? Soffriamo di un declino della legge e di un parallelo esasperato egoismo nell'inconscio collettivo?

Leggendo una sintesi delle «Considerazioni generali» sul 44° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2010, si scoprono inquietanti timori.
Adesso occorre una verifica di cosa è diventata la società italiana nelle sue fibre più intime. Perché sorge il dubbio che, anche se ripartisse la marcia dello sviluppo, la nostra società non avrebbe lo spessore e il vigore adeguati alle sfide che dovremo affrontare.

Moralmente integro
Ogni anno Transparency International, associazione non governativa e no profit che si propone di combattere la corruzione, tasta il polso ai cittadini analizzando come percepiscono o vivono il fenomeno della corruzione nel proprio paese tracciandone il 'barometro globale' (GBC).

Eccovi la principale conclusione estratta dal rapporto per lo scorso anno:
"Oltre un milione di italiani (pari al 3,8% della popolazione adulta) ha pagato tangenti o è stata concussa. ... Tale fenomeno si manifesta soprattutto nell’ambito dell’erogazione di servizi pubblici, per pagare meno imposte, per avere sconti nelle transazioni immobiliari e doganali. E, a preoccupare, è anche l'indice di corruttibilità riferito al sistema sanitario e a quello giudiziario."
...

Non credo abbiate bisogno di altri dati, sapete trarre le vostre personali conclusioni senza aver bisogno di qualcuno che vi porti 'sulla cattiva strada'

Concludo citando un post recente di Andrea Mazzalai, tratto dal suo blog 'IcebergFinanza'
"Sono ormai oltre tre anni che sostengo che la finanza ha definitivamente sequestrato la vita sociale ed economica delle Nazioni, un sequestro quotidiano che avviene tra l'indifferenza della gente comune che spesso continua a sognare il suo paese delle meraviglie, assecondata da media e istituzioni.

In Italia, l’intreccio politica, finanza, media e corporate è come una piovra dai mille tentacoli"

Note:
[1] la ripartizione delle imposte tra gli enti locali: il 54,3% va alle Regioni, il 40,1% dei Comuni ed il rimanente 5,6% alle Province

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