sabato 11 dicembre 2010

'I' come Inglese

Leggendo il seguente articolo on-line l'altro giorno ho scoperto l'esitenza di una proposta-progetto a livello di Unione Europea per la definizione di un 'Brevetto Europeo'

Altra Burocrazia? Tutt'altro!
Sembrerebbe che per i paesi UE che lo adotteranno, in sostituzione di quelli attuali nazionali, avranno almeno un paio di vantaggi:
  1. da un lato aumenterebbe la competizione a livello mondiale delle imprese dei paesi riconoscenti il brevetto;
  2. dall'altro si abbatterebbero i costi per chi vuole registrare una qualsiasi invenzione e proteggerne i diritti di proprietà, risparmiando i costi di traduzione nelle altre lingue e di convalida a livello nazionale;
Direi che per le imprese, sopratutto quelle piccole che nell'Italico paese son la stragrande maggioranza, potrebbero trarne piu' di un vantaggio. Infatti secondo la Commissione Europea,
“proprio l’attuale esosità dei brevetti nazionali scoraggia l’attività di ricerca, sviluppo, innovazione ed indebolisce la competitività dell’Europa”
Il lettore a questo punto avra' mangiato la foglia: dove sta il problema?

Eccolo
Resta fermo il No dell’Italia al brevetto europeo in inglese, francese e tedesco, le tre lingue di lavoro dell’Ue.
E, si badi bene, alle ragioni: si tratterebbe di
una mera questione linguistica è alla base del no dell’Italia, unico Paese in Europa, dopo l’apparente passo indietro della Spagna, contrario all’utilizzo delle tre lingue ufficiali dell’Unione.
Ma non andavano in voga qualche anno fa “le 3 'I'” alias Inglese, Impresa, Internet?

Com'e' che oggi Inglese e sopratutto Impresa non si coniugano piu' in una simbiotica azione di Governo a loro sostegno in ambito internazionale?

Vi lascio un paio di filmati, in rigorosa par condicio, per farsi un'idea del livello di conoscenza della lingua della 'Perfida Albione' tra i nostri rappresentanti istituzionali: buone risate, ops pardon, buona visione

Contributo 1
Contributo 2

AlterEgo:
Nel 2009 l’European Patent Office (EPO) ha registrato 134.542 brevetti: in testa la Germania (25.107), seguita da Francia (8929), Olanda (6 738), Regno Unito (4.821) e Italia (3.881)
Fate Vobis!

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