sabato 25 dicembre 2010

Andiamo fino a Betlem


Andiamo fino a Betlem.    Il viaggio è lungo, lo so.
Molto più lungo di quanto non lo sia stato per i pastori. Per noi ci vuole molto più che una mezz’ora di strada. Dobbiamo attraversare venti secoli di storia. Dobbiamo valicare il pendio di una civiltà che, pur qualificandosi cristiana, stenta a trovare l’antico tratturo che la congiunge alla sua ricchissima sorgente: la capanna povera di Gesù.

Andiamo fino a Betlem.   Il viaggio è faticoso, lo so.
Molto più faticoso di quanto non sia stato per i pastori.  Noi dobbiamo abbandonare i recinti di cento sicurezze, i calcoli smaliziati della nostra sufficienza, la superbia delle nostre conquiste… per andare a trovare chi? “Un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.

Andiamo fino a Betlem.   Il viaggio è difficile, lo so.
 Molto più difficile di quanto non sia stato per i pastori.   Per noi, disperatamente in cerca di pace, ma disorientati dai sussurri e grida che annunciano salvatori da tutte le parti, ogni passo verso Betlem sembra un salto nel buio.

Andiamo fino a Betlem.  E’ un viaggio lungo, faticoso, difficile, lo so.
Ma questo che dobbiamo compiere “all’indietro”, è l’unico viaggio che può farci andare “avanti” sulla strada della felicità.   Mettiamoci dunque in cammino, senza paura.  Il Natale di quest’anno ci farà trovare Gesù e, con Lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell’impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.
Allora finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima, sarà libero di smog, privo di segni di morte e illuminato di stelle.
                                                                        dom Tonino Bello

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