lunedì 27 giugno 2011

Veloce = Moderno ?

La rete europea dei trasporti: stato di 'avanzamento dei lavori a Maggio 2010' [clik sulla mappa x ingrandire]
Mentre e' in corso la fiaccolata della gente Piemontese delle Valli Susa e Sangone a difesa del presidio della Maddalena dalle possibili cariche della polizia -tempus fuggit dicevano i latini, e la pseudo scadenza del 30 Giugno si avvicina- si torna su queste pagine ad interrogarsi se, nell'Italia di oggi, questa 'mega opera' avesse proprio qualche ragione sociale da spendersi

Abbiamo gia' discusso vari volte sui costi e capacita' di rifonderli; si veda ad esempio i nostri post 'TAV: qualche aggiornamento su costi e dintorni' op 'TAV: l'insostenibile leggerezza del ritorno sugli investimenti' o anche il precedente 'Trasporti: TAV, ma quanto ci costi!'

Rammento al lettore le ragioni del contendere: un possibile finanziamento europeo di 600 milioni di Euro, per un opera che, una ventina di anni dopo l'inizio dei cantieri, dovrebbe venir a costare 16 o 17 miliardi di Euro: come dire stiamo parlando, nell'ipotesi migliore, di un finanziamento massimo pari al 3,75% dell'intera opera

Scusate, a quanto danno 'la manovra correttiva' per il prossimo triennio? 43 miliardi di Euro? Facciamo 60 TAV esclusa?

Dato che in questo periodo va (ancora x molto?) in voga la velocita', coniughiamo questa voce con la nostra realta' Italica

Veloce e' necessario?
I sostenitori dell'opera affermano dell'assoluta necessita' di quest'opera in quanto permetterebbe di rilanciare l'economia del Paese -credo si riferiscano a questo paese, ma non ci metterei la mano sul fuoco- collegandoci al resto dell'Europa.

Ora, dato che qualche buco nelle Alpi che ci connette al mondo gia' esiste, come ci racconta Luca Mercalli,
"la Val di Susa ... è già percorsa dalla linea ferroviaria internazionale a doppio binario che utilizza il tunnel del Frejus, ancora perfettamente operativo dopo 140 anni, affiancato peraltro al tunnel autostradale."
Forse tutta quest'enfasi economica e' legata alla mera "alta velocita' " della tratta: davvero le merci hanno bisogno di andare veloci?
"Per questo traffico la ferrovia è la soluzione ideale (anche per ragioni ambientali). Ma per i servizi ferroviari merci la velocità non è un requisito (si veda il successo delle ferrovie statunitensi, con velocità commerciali di trenta km/h). Gli itinerari possono essere i più svariati e i costi aumentano in modo non proporzionale alla distanza. Inoltre, sull’asse Lisbona-Kiev l’alternativa marittima è fortemente competitiva a quella ferroviaria." [da 'La leggenda del Corridoio Lisbona Kiev', di Marco Ponti]

Veloce e', forse, moderno?
Se si basasse sulla potenza a disposizione delle auto a grossa cilindrata, forse si. Ma stiamo parlando di treni.

Certo, un treno che collega velocemente citta' in un raggio di max 200Km puo' esser utile -a titolo d'esempio, la linea TAV tra Torino Porta Nuova e Milano Centrale impiega 60 minuti per una tratta di 130Km, contro gli 85 minuti di un 'semplice' IC, il treno veloce e con 2 fermate intermedie in piu' sui binari normali degli anni '90...

State tranquilli, per meglio rimarcare la velocita' dei treni AV ed i soldi spesi, son stati rallentati gli altri: si veda l'articolo de 'IlSole24Ore' dal titolo "Per far posto alla Tav si allungano i tempi di pendolari ed Intercity"

E se non vi bastasse provate a dare un occhio a come son 'rallentati' gli ex-treni veloci delle FS, secondo quanto emerge da un'indagine di AltroConsumo

Senza contare che la vera imbattibile concorrenza con i treni, in termini di velocita' e su distanze superiori ai 500Km, e' l'aereo
"Oltre i 500 km neppure le ferrovie ad alta velocità sono competitive con l’aereo, soprattutto in un contesto liberalizzato, cioè con tariffe "low cost" e non più con le attuali tariffe delle iperprotette compagnie di bandiera che ancora dominano l’offerta per questo tipo di utenza." [da 'La leggenda del Corridoio Lisbona Kiev', di Marco Ponti]

Riteniamo che la modernita' di un Paese in termini di trasporti ferroviari, sopratutto passegger, la si misuri con altri parametri: il principale, in regime di libero mercato, si chiama qualita' del servizio alla clientela.

Volete avere un altro assaggio di quanto siamo moderni con le nostre EffeEsse? Vediamo cosa ci dice ancora una volta un'indagine di AltroConsumo su 6 principali stazioni centrali di altrettante grandi citta' Italiane durante le ore di punta mattutine.
In alto i peggiori, in basso i migliori per ogni categoria
E stiamo parlando delle cose basiliari quali una biglietteria, automatica o meno, e di una obliteratrice, lo strumento vidimatore della tranquillita' del nostro viaggio.

Questi numeri fanno venire molti dubbi.

Sull'effettiva necessita' di crescere ulteriormente il debito di questo paese per nuovi collegamenti ferroviari veloci, quando all'interno degli italici confini diventa un'Odissea l'acquisto di un semplice biglietto!

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