giovedì 4 marzo 2010

OGM T...Uber Alles

Gli OGM alla riscossa, ovvero … il ritorno dei morti viventi.

Calma, niente pregiudizi e preconcetti. Analizziamo insieme qualche dato fornito da competenti del settore –p.e. Coldiretti- e cerchiamo di capirne di piu’.

Il fatto: la Commissione Europea l’altro giorno ha legalizzato il commercio e quindi la semina di altri organismi geneticamente modificati, fra cui la patata.

Trovo interessante l’annuncio del Corrierone nostro:
“La Commissione europea ha deciso l’autorizzazione alla coltivazione della patata geneticamente modificata [prodotta dalla Tedesca BASF, NdS]… La decisione mette fine all’embargo sulle nuove colture Ogm, che resisteva nell’Ue dall’ottobre del 1998.”
Che piu’ o meno suona come la caduta di un vecchio muro, il trionfo di qualche forma di giustizia, il successo x qualcosa.
Al solito, cerchiamo di capire x chi.

Cercando in rete si trovano interessanti elementi di analisi.

E’ caduto un divieto, sara’ stato dettato da considerazioni pratiche, tipo regolarizzare un impiego di ‘sementi biotech’ de facto su larga scala?

Trovo esplicativo il seguente diagramma
 

Gli OGM sono in netta ritirata in tutta Europa. Tra il 2008 e il 2009 in un solo anno l'area destinata al biotech ha subito un calo secco del 12% da quasi 110 mila ettari a poco meno di 95 mila. Su 27 paesi dell'UE solo 6 permettono la coltivazione del mais BT, e la Germania ha interrotto le coltivazioni nel corso del 2009.

Forse le colture OGM son redditizie ed economiche?
Secondo il presidente della Coldiretti Sergio Marini:
«Il fatto che, anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori riducano le semine è la concreta dimostrazione che per gli ogm attualmente in commercio non c'è quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro "tifosi" propagandano.
Tutt'altro, a dodici anni dalla loro introduzione in Europa, le coltivazioni biotech sono già in calo e rappresentano molto meno dell'uno per cento del totale perché, di fatto, non sono riuscite a trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistare prodotti geneticamente modificati.»
E perche’ mai i consumatori son cosi’ restii all’acquisto? Qualita’ del prodotto? Gusto? Op e’ legato a preoccupazioni di altro genere, pe.: la loro salute?

Gia’. Se liberalizzano il commercio dei semi, significa che gli studi degli effetti sull’uomo sono chiari, tranquillizzanti e certificati. Vi pare?
Uno dei rarissimi test condotti da enti pubblici, avviato nel 2008 a spese del governo austriaco, ha mostrato che alimentando con mais OGM i topi di laboratorio per diverse generazioni, si ottenevano individui infertili, con affezioni renali congenite, e alterazioni del metabolismo coinvolto nei processi infiammatori, nell’accumulo di colesterolo e nell’assorbimento proteico.
Un essere vivente sterile e’ un ‘morto che cammina’ dal punto di vista della sopravvivenza della specie.

E come siamo messi dal punto di vista ambientale di coesistenza delle specie naturali rispetto quelle create in laboratorio?
La pratica di Paesi che già ammettono la coltivazione OGM (USA e Canada) mostra ampiamente che la coesistenza sui campi di sementi naturali e modificate è impossibile: in USA un riso OGM coltivato per un solo anno in campi sperimentali ha già contaminato il riso naturale e le sementi. In Canada, l’industria olearia è stata devastata dalla contaminazione di rapa per olio OGM. In Spagna, il mais OGM «ha causato una drastica riduzione delle coltivazioni organiche» del mais.
Ricapitolando, le sementi artificiali non sono economicamente convenienti, forniscono prodotti di cui i consumatori non si fidano, ed i cui effetti sull’ambiente e sulla salute sono molto discutibili e potenzialmente pericolosi.
 
Ma allora perche’ si liberalizza la loro vendita?

Mi sa che la risposta e’ brutalmente un “Difficile dire di no a un business di 30-40 milioni di €”
 
Dimenticavo di dirvi che la patata tedesca serve x la produzione della carta, avendo un maggiore contenuto di amido delle patate normali, quindi dallo scarso valore nutrizionale x l’uomo.
 
Tuttavia contiene un gene marcatore resistente agli antibiotici, che potrebbe contaminare anche le normali patate che l'umanità ha sempre mangiato.

Provate a documentarvi sull’utilizzo di antibiotici nella nostra medicina occidentale; e provate ad immaginarvi senza!

PostScriptum
X chi volesse un’alternativa al biotech delle multinazionali, i FARMER MARKET della Coldiretti: la filiera corta e di qualità
Gli acquisti diretti sono un’opportunità per il Paese con un aumento della concorrenza che va a beneficio delle imprese agricole e dei consumatori che possono così garantirsi una spesa sicura e di qualità al giusto prezzo” [il Presidente della Coldiretti Sergio Marini]
In sintesi, gli acquisti di prodotti dalla campagna in cifre nel 2009

Fatturato: 3 miliardi di euro [+11% rispetto 2008]
Numero aziende: 63.600 [+7% rispetto 2008]
Clienti: 67% degli italiani almeno 1 acquisto direttamente dal produttore agricolo
La Regione leader: Toscana
Il prodotto più acquistato: Vino 41% degli acquisti
Gli altri principali prodotti acquistati: 21% ortofrutta, 14% formaggi e latte, 8% carni e salumi, 5% l’olio di oliva, 5% piante ornamentali

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