lunedì 1 marzo 2010

24 ore senza di noi

1 Marzo 2010
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l'Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà.


C'e' chi dice che senza immigrati vivremmo meglio, senza quantificare cosa sia 'il meglio'...
C'e' chi dice che senza immigrati sarebbe un'altra nazione, senza avere un concetto di Nazione...
C'e' chi dice che senza di 'loro' saremmo piu' sicuri, forse, ma senza sapere quanti reati commettiamo noi nei loro confronti...

Alle volte queste parole allo scrivente suonano come "bronzi che risuonano e cembali che tintinnano" a vuoto, come scriveva San Paolo.
Era nell'inno alla Carita' [1 lettera Corinzi, cap 13, versetti 1-13]: provate a scorrerlo, scoprirete 'grandi' emozioni.

In questa giornata, che non avra' eco obiettiva sui media principali, voglio proporre uno spunto meditativo: lasciamoci ispirare dalla seguente poesia

L'ALTRO

Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte,
è lui che sentirai parlare,
e le sue parole saranno i battiti
del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso.
Sei presente nelle azioni degli altri uomini,
e questi, senza saperlo,
sono con te in ognuno dei tuoi giorni.
Non precipiteranno
se tu non precipiterai con loro,
e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.

di Kahlil Gibran

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