domenica 14 novembre 2010

Son proprio Rare queste Terre

No, a dispetto di quello che puo' suscitare il titolo del post, oggi non ci occupiamo di consumo di fertile terreno agricolo.

Seppure l'interesse per il suolo ed il suo costante spreco sia uno degli argomenti seguiti con molta attenzione, come sanno i nostri piu' affezionati lettori, si vuole porre l'accento su di un'altro aspetto del mondo minerale: la produzione ed il relativo approvigionamento delle Terre Rare.

Si tratta dei 15 elementi chimici appartenti alla serie dei Lantanidi a cui vanno aggiunti lo scandio e l'ittrio; in natura si trovano in alcuni minerali ubicati in concentrazioni relativamente elevate nella crosta terrestre.
 
Bene, dato che con l'ausilio di Wikipedia s'e' sanato il debito con la scienza, ora e' lecito domandarsi perche' vi rompo con questa notizia?

Intanto, a che servono queste 'rarita' della tabella periodica?
Il loro impiego è molto diversificato; fra le principali applicazioni ricordiamo:
  • Componenti elettronici (catodi, condensatori, semiconduttori, ecc.);
  • Magneti permanenti;
  • Coloranti per vetri e ceramici;
  • Fosfori per televisori a colori;
  • Catalizzatori di combustione, deidrogenazione, idrogenazione e cracking;
  • Componenti per laser.
dunque, impieghi nei settori piu' differenti della produzione industriale e sopratutto largamente diffusi nei campi applicativi delle tecnologie di punta -suona piu' figo se dicessi 'High Tech'?- dall'elettronica, alle telecomunicazioni, alle automobili: come dire, robetta da nulla.

Ora vediamo nel nostro globo dove si trovano i principali giacimenti di questi elementi
Le risorse note sono distribuiti a livello globale nel sottosuolo di 5 paesi, di cui il principale e' la Groenlandia, seguito a ruota dalla Cina.


Proviamo a vedere quali siano i principali produttori:
Produzione mondiale di minerali contenenti Ossidi di Terre Rare, 1950-2000.
Noooo di nuovo i Cinesi!
E secondo alcune fonti oggi la produzione di Terre Rare da estrazione in miniere sul suolo cinese copre il 93% della domanda globale. Interessante vero?

Ricapitolando, esiste una serie di elementi chimici di base per materie prime di largo impiego in settori strategici delle produzioni industriali, comprese quelle piu' in voga oggi quali ad esempio: i motori verdi, o le turbine per pale eoliche, la cui produzione di fatto e' in monopolio ad un Paese, per altro noto per esser in costante ascesa nelle posizioni di vertice dell'economia e della politica mondiale: non trovate anche voi qualcosa che non quadra in questa 'vicenda'?

Come minimo si corre il rischio che fissino prezzi da strozzini.

Ma il peggio non e' certo questo, quanto piuttosto, magari mascherando il tutto dietro un paravento 'ecologico' -la Cina, Sic!-
«L'estrazione massiccia di terre rare nuocerebbe fortemente all'ambiente, è per questo che la Cina ha intensificato i suoi controlli sulla produzione, lo sfruttamento e il commercio di terre rare. Le misure prese dalla Cina rispondono anche ai regolamenti dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc)»
impongano restrizioni alle loro esportazioni, rallentando o bloccando chi di volta in volta stia pestando i piedi al colosso con gli occhi a mandorla in espansione sul nostro piccolo globo.

C'e' chi se ne e' accorto, e pensa con programmi un tantino fantascientifici di tornare sulla luna a recuperare qualche roccia per soddisfare la propria domanda interna -se il gioco valesse la candela ...

Eppure vi son gia' in giro per il globo risorse di questi elementi ancora da sfruttare: il riciclo di molti tra i prodotti contententi questi materiali.

Come dite, pia illusione? Forse, ma i Giapponesi ci credono, e lo fanno:
Secondo i calcoli dell'Istituto Nazionale per le Scienze Materiali, il Giappone possiede 300.000 tonnellate di terre rare sotto forma di apparecchi usati e dismessi, che aiuterebbero a ridurre la dipendenza dalle importazioni
Non sara' molto? A fronte di una produzione mondiale di sole 75.000 tons di terre rare all'anno, ecco che i numeri dei 'Giapo' hanno un senso: solo i loro rifiuti tecnologici contengono l'equivalente di 4 anni di produzione mondiale!

E la vecchia cara Europa? Non e' che tra fantascienza e virtuosismo del riclico, stia ancora 1 volta seduta a guardare?

1 commento:

Lo_svizzero ha detto...

"E´ una strategia che viene da lontano. Si avvera la profezia di Deng Xiaoping, il leader comunista che avviò la Repubblica Popolare verso il capitalismo. Negli anni Ottanta Deng immaginò che le terre rare potevano diventare l´equivalente per la Cina di quel che il petrolio è per l´Arabia saudita. Già dal 2006 i dirigenti di Pechino hanno iniziato a stringere il cappio del razionamento: seguendo la strategia che l´Opec usò contro l´Occidente trent´anni prima, i cinesi hanno ridotto in modo graduale ma inesorabile le loro vendite, del 5-10% all´anno. Poi due mesi fa la situazione è precipitata. Forse per dare una lezione ai giapponesi, eterni avversari nelle contese sulle acque territoriali, le vendite di terre rare a Tokyo sono cessate."

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/26/il-forziere-delle-materie-prime.html