giovedì 9 settembre 2010

Un po' di sana e robusta Costituzione

Non so se sia capitato anche ai lettori piu' giovani oggi, ma tempo fa, per chi volesse praticare qualunque attivita' sportiva, serviva un certificato medico attestante la 'sana e robusta costituzione'.

Se si superava l'esame del medico, solitamente il medico di famiglia, si poteva ambire, o almeno sognare a possibili successi in campo sportivo.

Fissiamo un passaggio: un esame obiettivo ed un certificato.

Mi domando: non sarebbe il caso di introdurre un esame, oggi, in un altro settore, prima di abilitare noi ed i professionisti di tale settore, nel gareggiare a sparare la cavolata piu' grossa su questa materia?

Il 'settore' lo lascio come quesito al lettore, mentre la 'materia' verra' svelata qui nel seguito.

Oggi vi presento, permettendomi di commentarle, alcune Pillole Costituzionali

Tratte dai

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 3.


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Avete letto bene? Siamo tutti uguali, e non v'e' ragione alcuna x creare dei distinguo, nemmeno per condizioni personali particolari o sociali.
Dunque se un cittadino uguale agli altri, capitasse di assumere nel suo cammino civile di alcuni incarichi di carattere sociale, che ne so, ad esempio se divenisse presidente dell'Accademia della Crusca, op del Dopolavoro ferroviario di Monza, o anche del Consiglio dei Ministri di Roma, non ci vedo particolari condizioni nel ritenersi 'al di sopra della legge', a meno che si creda piu' uguale degli altri.


Art. 5.


La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Letto bene? Ampio decentramento amministrativo? Cioe' le realta' locali si amministrano sul territorio stesso -salvo magari avere delle linee guida in alcune cosucce tipo la formazione scolastica, le cure mediche adeguate, i trasporti. Adeguare i metodi legislativi alle esegenze delle autonomie e del decentramento?Attenzione: non si sta parlando di qualche regione particolare, bensi' di nessuna, ossia di tutte, dell'intero territorio nazionale.
Ma ... allora non e' che 'sta conclamata riforma federale e' gia' inserita nel DNA della Carta Costituzionale stessa?

 
Art. 8.


Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Pero', 'sti Padri Costituzionali, erano precursori dei tempi: libera religione in libero stato, a patto che entrambi si rispettassero nella legalita'. E questo x ogni confessione religiosa che poteva esser presente sul 'sacro suolo italico' -quella cattolica ha un articolo dedicato, il settimo, con riferimento ai Patti Lateranensi- ma gia' le sue consorelle Cristiane, alias le chiese protestanti ed ortodosse rientrano tra 'il resto del mondo religioso'.
Lungimiranti. E disattesi!
 
 
Art. 9.


La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Ahinoi, volevo chiudere in bellezza: citando questa pillola, si sollevano tanti dubbi e molti limiti: dal progressivo continuo taglio di fondi per la ricerca tecnico-scientifica, alla colpevole incapacita' di difesa del territorio ...
E non credo sia una necessita' di riduzione dei costi, come si e' da poco indicato al lettore nel post 'Sviluppo o Produzione?'
 
 
Si lascia al lettore la bonta' di meditare su questi 'spunti costituzionali' o altri di sua preferenza.
 
Resta fermo l'invito di valutare, Costituzione alla mano, qualunque avventata proposta venga dai nostri lautamente stipendiati dipendenti legislatori in parlamento.
 
Piu' saremo informati meno saremo fregati.

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