martedì 7 settembre 2010

Sviluppo o Produzione?

Non troppo tempo fa partecipavo come uditore ad un convegno sulla produzione industriale e sulle necessita' della ricerca scientifica e tecnologica nei paesi di Eurolandia.

In uno dei dibattiti di quella giornata di scambi d'opinione, parlando di organizzazione e gestione delle risorse, e di difesa della produttivita' d'impresa, mi colpi' in merito il pensiero di Gary Pisano, professore di Business Administration all'Universita' di Harvard.
"L'eccessivo outsourcing [ossia il ricorso a fornitori esterni, NdS], la delocalizzazione pressoche' totale della produzione, hanno un effetto molto forte sulla perdita della competitivita' e sul declino della ricerca negli USA; questo perche' la concezione di nuovi prodotti piu' tecnologici e all'avanguardia sovente dipendono dalla presenza locale di un'infrastruttura industriale efficace."
Secondo il docente, esperto di strategie competitive, la difesa degli insediamenti produttivi ed in particolare del livello occupazionale nei settori della Ricerca e dello Sviluppo manufatturiero, 
"e' l'unico modo per mantenere la capacita' di innovare, legata in maniera critica alla conoscenza di come la tecnologia si comporta nella linea di produzione"
Detto in altri termini: per garantire un livello competitivo elevato nel tessuto industriale e produttivo di una nazione, occorre mantere alta e qualificata l'occupazione nei settori della Ricerca e Sviluppo e nella Produzione Avanzata.

Mi domandavo se qualcuno tra i nostri piu' illuminati imprenditori, o tra i piu' attenti politici, fossero venuti a conoscenza di queste affermazioni, non cosi' impossibili da immaginare -un'antica prof delle mie superiori avrebbe detto, 'cum grano salis'.

Leggendo la cronaca di questi giorni, e citando 2 argomenti a caso:
  1. Occupazione Giovanile
    "Per un ragazzo italiano è quasi normale non avere un lavoro: oltre un giovane su quattro è infatti disoccupato. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, il tasso di disoccupazione giovanile, cioè di coloro che hanno un’età compresa tra 15 e 24 anni, è del 26,8%, in aumento rispetto a luglio 2009 (25,7%), ma in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto a giugno 2010."
  2. Tutela del Lavoro: secondo Ferdemeccanica -il principale settore imprenditoriale italico x numero di contratti attivi-  la si ottiene rescindendo il contratto collettivo nazionale; le motivazioni?
    «L’accelerazione che abbiamo imposto oggi è per tutelare le esigenze delle aziende metalmeccaniche e di un milione di lavoratori che dipendono da esse. Fiat non ha spinto per niente»
Non so voi, ma a me, cosi' su 2 piedi, non sembrerebbe.

E, come gia' indicato nel post 'L'estate sta finendo...' non e' il caso di scomodare ragioni piu' contingenti, o poco fortunate, quali ad esempio il perpetuo perdurare della vacanza di responsabile nel dicastero dello Sviluppo Economico -ma non era il Governo del Fare?

Torniamo all'Italico dilemma, come recita il titolo: Sviluppo o Produzione?

Perche' non tutte e 2 ed in modo qualificato!

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