martedì 16 febbraio 2010

Speculatori di oggi, Ladri di Futuro

In questi giorni stiamo assistendo ad attacchi 'strani', autentiche 'battaglie' in pieno stile 'mors tua vita mea'.

Quello che mi preoccupa di piu' e' l'assalto ...

... no, non quello all'Iran, ormai e' solo questione di settimane, giusto il tempo di avere anche l'assenso cinese, et voila' i terribili nemici nucleari del mondo verranno puniti! -al riguardo la Corea del Nord, sotto l'alto patrocinio cinese, e' stata rimossa dalla lista dei cattivi. E la loro atomica? ....

...dicevo, l'assalto all'Euro, condotto fino alla scorsa settimana sotto forma di spinta al fallimento della Grecia.

Se l'insalata in salsa greca non sara' piu' indigesta x la ns moneta, il rischio si sposta verso la 'Paella' spagnola ... infatti
"La Spagna può diventare anche un altro bel terreno di battaglia tra tedeschi e anglosassoni, sebbene il casino spagnolo sia più complesso [rispetto al greco, NDS] - le dimensioni dell'economia sono 4,5 volte tanto."
Un bel casino!

E pensare che le banche centrali Usa ed UE, ed i governi degli stati, hanno salvato le banche private dal fallimento con i soldi pubblici, trasferendo il debito dagli istituti di credito PRIVATI al bilancio degli Stati Nazionali, aggravandolo. Queste, quale ringraziamento, utilizzano i soldi ricevuti per speculare contro gli stati stessi.

Forse ha ragione RICHARD HEINBERG, il papa' della decrescita, quando afferma che
"oramai stiamo rubando alle future generazioni i mezzi finanziari che sarebbero potuti essere impiegati per erigere un ponte verso una economia sostenibile"
e dunque non solo l'avergli esaurito le risorse naturali come acqua, minerali e combustibili fossili! Cio' significa fonti di Energia Vitali in esaurimento!

Nella sua analisi spiega l'errore alla base del nostro modello economico:
"Il cardine su cui si basa l'economia, il principio di sostituzione infinita, che considera che per ogni risorsa che diventi rara il mercato trovera' un sostituto, implica la non esistenza di limiti pratici alla crescita"
E questo lo vediamo nel mondo finanziario figlio di questo modello: basando tutto solo sulla circolazione del denaro, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e gli indici dei prezzi, svincolati ormai da qualunque riferimento materiale; abbiamo impostato le leggi che regolano il nostro mondo, quindi la nostra esistenza, su 'beni virtuali', distaccati dalla realta' fisica che ci circonda -provate a pensare biologicamente: ogni forma di vita non e' mai illimitata!
"Siamo entrati in una nuova era economica nel corso della quale le vecchie regole non si applicano piu'. I tassi di interesse bassi e le spese governative non si traducono piu' in stimolazione di impronta e creazione di impiego. L'energia a buon mercato non apparira' solamente perche' esiste una domanda. Nella maggior parte dei casi, non troveremo tanto semplicemente dei sostituti alle risorse essenziali. Nel complesso l'economia continuera' a contrarsi in crisi e tremiti fin quando potra' essere mantenuta a livello dall'energia e dalle risorse materiali che la terra puo' fornire in modo continuativo."
Sarebbe necessario che
"in questo periodo i leader dell'opinione della societa', devono cominciare a far circolare l'informazione, in modo comprensibile e misurato, secondo la quale la crescita non tornera' piu' ed il mondo e' entrato in una fase economica nuova e senza precedenti, ma che tutti possiamo sopravvivere e prosperare in questo periodo di transizione pieno di sfide, se ci applicheremo e lavoreremo insieme. Al cuore di questa rieducazione generale si deve profilare un riconoscimento pubblico ed istituzionale di tre regole fondamentali di sostenibilita': la crescita demografica non e' sostenibile; come neppure l'estrazione attuale di risorse non rinnovabili, ne lo e' l'utilizzo di quelle rinnovabili se non sara' fatto ad un ritmo inferiore rispetto alla loro rigenerazione naturale."
Questo non significa la fine del mercato, ma solo che i vantaggi economici si sposteranno, man mano che il costo dei trasporti aumentera', verso la produzione e consumo locale.
  • dovremmo inventare nuovi modi di creare e prestare denaro;
  • dovremo pensare a mezzi piu' efficaci per trasportare persone e beni: la nostra priorita' a questo riguardo deve essere quella di ridurre il bisogno di trasporti in favore di una migliore urbanizzazione e di sistemi di produzione rilocalizzati;
  • avremo anche bisogno di una rivoluzione nelle costruzioni per minimizzare il bisogno di riscaldamento, climatizzazione e in illuminazione artificiale in tutte le nostre abitazioni e stabilimenti pubblici
Come invita Heinberg
"Gli economisti devono smetterla di misurare il benessere aiutandosi con l'utile contundente del Pil e cominciare ad interessarsi piuttosto agli indici di capitale umano e sociale in campi come l'educazione, la sanita' e la cultura."
E sopratutto
"Non possiamo permetterci di rimanere spettatori mentre i dirigenti mondiali nascondono le occasioni che ci permettano di prendere coscienza e di adattarci ai limiti della crescita. Possiamo iniziare dei cambiamenti nella nostra vita e aiutarci a vicenda con i nostri vicini. Possiamo far capire ai nostri centri decisionali che disapproviamo il loro vassallaggio allo status quo, ma che al contrario esistono altre opzioni."
La civilta' attuale, piaccia o meno, e' globale, ed il suo destino, quello della terra e dell'umanita' sono inestricabilmente legati.

E' ora di iniziare ad agire, naturalmente ognuno nel proprio piccolo, localmente, collaborando concretamente.

Insieme.

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