sabato 8 ottobre 2011

Ricucire l'Italia...

Oggi a Milano, proprio in questo momento mentre sto scrivendo, si sta vivendo la manifestazione 'Ricucire l'Italia'.  Una manifestazione creata a piu' voci -a cominciare da 'Liberta' e Giustizia'- per reagire all’indignazione e scuotere le forze sane del Paese e le menti oneste dei cittadini.
Una grande manifestazione, nel cuore della città, per dare spazio a quanti, ago e filo in mano, vogliono un abito dignitoso per il paese.
Ovvio che se son qui non sono li', e come sempre gli assenti hanno torto. Fatto 'outing' ed assunto la mia dose di ir-responsabilita', torno all'argomento del giorno -almeno x chi tiene questo blog lo e'

Come si ricuce l’Italia?

Domanda intrigante, risposta non scontata. Ma su cui ognuno puo' fare del proprio.

Si puo' iniziare a lottare con ogni mezzo contro la casta politica che coinvolge l'attuale intero arco del parlamento quasi senza eccezioni.

Si puo' anzi si deve, rincorrere l'estremismo secessionista leghista e cacciarlo con i forconi fuori dalla coscienza dei cittadini onesti, sopratutto dalle citta' e paesi del nostro arco alpino: coloro che con il fazzoletto verde al collo predicano da quasi un quarto di secolo 'l'indipendenza da Roma' son i primi oggi ad esser attaccati ai privelegi di 'Roma ladrona' e pur di non perderli approvano leggi ad personam e gabelle di ogni genere da far gravare anche sui loro elettori e guai a toccare i propri tornaconti!

Occorre svegliare, anzi scuotere la classe imprenditoriale, chiedendo loro maggior onesta' nelle loro pendenze col fisco, e pretendendo che cacciano a loro volta dalle proprie confederazioni chi e' colluso con la criminalita' organizzata, e sopratutto chi fa impresa pretendendo contributi statali ed appoggi politici.
Dovremmo trovare il modo piu' efficace di dire ai signori imprenditori: "smettetela di fare impresa con i soldi degli altri [=quelli delle ns tasse, NdS]". Provate ad esser innovatori e creativi, valorizzare responsabilizzando le vostre risorse umane, e sopratutto siate coscienti che vivete in un mondo, non gia' al di sopra di esso e delle sue leggi -naturali o create dall'uomo.
 
C'e' da svegliare le coscienze dormienti dei cittadini onesti aprendo loro gli occhi sul destino delle loro tasse: finanziamenti ad imprese affiliate a chi comanda, tributi alle testate giornalistiche con la relativa perdita dell'indipendenza d'opinione dei cronisti, finanziamenti sproporzionati ai partiti, et altre disoneste o poco chiare priorita' a cui fanno da contraltare tagli e privazioni alle spese mediche, alla istruzione scolastica di ogni ordine e grado, ai trasporti pubblici, ad ogni forma di servizio alla comunita' dei cittadini.
 
Volendo si potrebbe chiedere maggiori coerenze pratiche a chi, per missione o ispirazione, ha fatto della propria vita il servizio agli altri, spesso ai piu' deboli ed ultimi della scala sociale: Chiesa se sei libera scrollati di dosso le dipendenze, le filiazioni o perfino il vassallaggio della classe politica, non sono loro gli Dei a cui devi rendere testimonianza ed obbedienza!
 
...
 
Ma prima di tutto occorre ritrovare dignita' ed onesta' nel proprio quotidiano agire: se siamo anche noi finiti dentro all'italico metodo del servilismo al potente di turno, con la coscienza spenta e la dignita' messa in soffitta, non possiamo pretendere che altri, magari proprio chi ci amministra e governa, cambino modo d'agire.
 
Tocca a noi in prima persona.
"Occorre scongiurare questa specie di fatalismo che fa ritenere inutili, se non addirittura controproducenti, le scelte di campo, le prese di posizione, le decisioni coraggiose, le testimonianze audaci, i gesti profetici."
[don Tonino Bello]

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