sabato 9 aprile 2011

Per fare un frutto...

...ci vuole un fiore, diceva una nota canzone per bimbi, scritta da Gianni Rodari  e musicata da Luis Bacalov e Sergio Endrigo.
Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. 
Eh già, ricordi d'infanzia. Come quelli che mi riportano indietro ai racconti di vita agreste dei mie nonni: l'incipit di tutte le loro fatiche, speranze ed attese per l'anno era la Primavera.

Era la stagione da cui tutto aveva inizio; e per farmelo capire mi portavano nei prati e nei boschi e mi facevano osservare il risveglio della natura; ed inoltre mi recavano a vedere le loro attivita' nei campi e nell'aia: era un susseguirsi di nascite sia tra gli animali sia negli orti e sulle piante.

Un frammento bucolico per introdurre un argomento di sapore agricolo: il successo crescente dei mercati di Campagna Amica, la fondazione della filiera agricola di qualità tutta Italiana.
Si tratta del mercato degli agricoltori, in cui i produttori agricoli vendono direttamente ai consumatori i propri prodotti, la cui qualita' e' certificata dalla Coldiretti.

Pare che in un anno in cui le vendite al dettaglio siano state in netto calo in tutta la filiera della distribuzione alimentare,
i mercati degli agricoltori di Campagna Amica fanno registrare un vero boom con una crescita del 28 per cento delle strutture dove hanno fatto acquisti ben 8,3 milioni di italiani durante il 2010.
Le ragioni di questo successo pare siano le tre linee di tendenza dei consumatori :
  1. la ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo;
  2. la percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto;
  3. il rapporto tra il cibo ed il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni
Dunque consumatori piu' responsabili? O piu' informati?

Confesso che per me e' stata una piacevole sopresa; e mi auguro che questa tendenza cresca ulteriormente.

Anche perche' ne abbiamo bisogno un po' tutti. Infatti guardate il seguente diagramma
Energia spesa x 1caloria di cibo: 7,4 cal dalla produzione alla preparazione negli Usa [fonte: Post Carbon Institute (1)]
La torta colorata qui sopra indica che nel sistema alimentare statunitese si spende oltre 7 volte l'energia necessaria per fornire una singola unita' calorica di cibo: un rendimento del 13.5%, un inefficenza enorme!
 
Sicuri che siano tutti necessari?
Ad esempio i vari passaggi nella rete di distribuzione possono esser abbattuti se si passasse ad una vendita diretta dal produttore al consumatore: ad esempio come nei mercati di Campagna amica. Ed in questo caso anche parte dei costi di lavorazione potrebbero diminuire e sicuramente parte dei trasporti -volete mettere un volo transoceanico rispetto sempre l'ortofrutta a Km 0?

E non e' (solo) una questione di catena lunga, anche chilometricamente, o di  qualita' del cibo; provate a pensare alla dipendenza dal petrolio
[fonte: Post Carbon Institute (1)]
Trovate una diretta correlazione per qualcuno dei cereali indicati col massimo storico oggi raggiunto dal petrolio nell'agosto 2008?

No, non ci stiamo riferendo al semplice costo di carburante per i macchinari agricoli, incluse le pompe per gli impianti di irragazione (2); uno dei principali legami e' quello dei fertilizzanti
[fonte: Post Carbon Institute (1)]
Sopratutto quelli azotati, impiegati per sfruttare al massimo (3) i terreni fertili, derivano direttamente dalla raffinazione petrolifera.

Da questi semplici grafici e' facile trarre un monito: la stretta dipendenza della produzione agricola dal mondo petrolifero e' allarmante!

E concepita come e' oggi non possiamo piu' permettercela.

Fortunatamente le alternative cominciano a farsi strada -nonostante i dictact delle multinazionali che operano in questo vasto settore produttivo.
I lettori che seguono da piu' tempo ricorderanno la sintesi di 'Terra Madre' dello scorso anno, su queste pagine già raccontata, l'essenza di Agricoltura 2.0:
Un nuovo modo di concepire la Terra e la sua lavorazione, per fornire prodotti di qualita' ad utenti consumatori, che devono esser consapevoli del ciclo produttivo degli alimenti per esserne attenti critici costruttivi; e quindi serve un grande processo educativo per far comprendere le ragioni di un prezzo equo da versare a chi lo produce e a garanzia di qualita' per chi lo consuma.
Gli esempi dei mercati di Campagna Amica, a nostro avviso, vanno in questa direzione
Come diceva il canto iniziale...

...per fare tutto ci vuole un fio-o-re.
Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare...

...e non parlano di petrolio

Note:
(1) Tratto da "La Transizione AgroAlimentare" -titolo originale “Food and Farming Transition: Toward a Post-Carbon Food System” - Post Carbon Institute, Ed. 2009, di R.Heinberg and M. Bomford,  link  www.postcarbon.org/food
(2) uno studio afferma che sebbene solo il 20% dei terreni agricoli del nostro pianeta vengano irrigati, essi producono il 40% dei raccolti ma utilizzano ben il 70% dell'acqua disponibile per usi economici a causa di un uso irrazionale dell'acqua stessa.
(3) C'e' chi parla di abuso della capacita' riproduttiva naturale della terra, forzarne i limiti per spremere le colture fino a 3 raccolti all'anno, impoverendo il terreno, per cui occorre 'doparlo' con i fertilizzanti azotati

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