martedì 9 agosto 2011

Segnali di Crollo dell'Impero...


Giorni caldi quelli che stiamo vivendo.

Non si sta parlando di tempo atmosferico. Ma di Tempi vissuti.

E strani segnali si trovano in giro per il mondo, in ogni angolo del pianeta ed in ogni settore della sfera delle attivita' umane: dall'economico al sociale, forse non tutti inaspettati ma certamente epocali.

Eccovi alcuni esempi:
  • Il downgrade della (ex?) prima potenza economica -e facciamo anche militare- del pianeta: una lettura rilassante sull'argomento non poteva che proporla il bimbo piu' alieno agli strilli umani che conosca;
  • Le nottate di fuoco in UK: troppo poco liquidarlo con il malcontento dei sobborghi poveri e silenziare la coscienza con le litanie di immigrati non integrati -incuriosisce l'organizzazione via social network e internet-, troppo facile illudersi di sedarli con il solo maggior numero di 'bobbies' o ricorrendo ai reparti speciali, o financo chiudere l'accesso ad internet -date un occhio a questa carrellata di foto: mi colpisce 'la coda composta x il saccheggio', molto Bristish nella sua durezza;
  • La presenza di numerosi indignados in Israele, in piazza da giorni per rivendicare diritti nei settori sociali quali istruzione, scuola e wellfare -e stiamo parlando dello stato ebraico, non dell'italica peninsula- ossia il paese principe del controllo collettivo da parte dei servizi segreti;
  • La rivolta dei migranti raccoglitori di pomodori a Nardo' e dintorni, schiavi della criminata' organizzata pugliese: notizie non nuove ai lettori... prima della classica condanna xenofoba, leggetevi il post 'L'Altro che sei tu!' e domandatevi cosa avreste fatto al loro posto
Segnali, come altri che si trovano sul web di questi mesi: solo coincidenze op indicatori circa lo status del nostro opulento (fino a quando ancora?) mondo occidentale?

Segnali, forse da non sottovalutare, e su cui meditare.

1 commento:

M.D. ha detto...

"Quando i teppisti diventano un esercito e mettono a ferro e fuoco una metropoli occidentale, significa che è successo qualcosa che non si può più combattere solo aumentando il numero dei poliziotti e delle celle. E’ il segnale di un mondo, il nostro, che si sgretola. Un mondo senza politica, senza cultura, senza solidarietà. Il teppista griffato non si rivolta per ottenere un impiego, del cibo o dei diritti civili. Reclama soltanto l’accesso agli status-symbol della pubblicità acquistabili attraverso il denaro. Dal giorno infausto in cui il capitalismo dei finanzieri ha soppiantato quello dei produttori, il denaro si è infatti sganciato dal merito, dal lavoro e dall’uomo, trasformandosi in un valore a sé. L’unico. Quel ragazzo è il prodotto di questa bella scuola di vita. Mettiamolo pure in galera. Ma poi affrettiamoci a ricostruire la scuola."

Tratto dall'editoriale di Massimo Gramellini: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41