lunedì 29 agosto 2011

Libero nel nome e nella vita

Esattamente 20 anni fa la Mafia assassinava l'imprenditore tessile siciliano Libero Grassi, per aver semplicemente affermato di voler lavorare in pace e in libertà.

Il presidente onorario della federazione antiracket Tano Grasso ha ben scolpito nella sua memoria quel giorno:
"Quella mattina del 1991, con la violenza del piombo mafioso, si è avuta una conferma della posta in gioco: per un imprenditore affermare di voler lavorare in pace e in libertà può comportare la morte. Per me, in particolare, ha significato l’assunzione di una nuova e non prevista responsabilità."
L'Associazione "Libera" da anni appoggia gli imprenditori delle 4 regioni maggiormente infestate dai tentacoli della criminalita' organizzata italiana, in un appostia web page ricorda tutti i caduti di questa secolare guerra con la criminalita' organizzata, che in termini di PIL rappresenta il primo settore produttivo nell'italico paese -e naturalmente che sfugge all'erario: pensate quanti tagli ai servizi pubblici sarebbero risparmiati, se fosse seriamente contrastato...

Si invita il lettore a provare a mediatare sul significato dei numeri sottesi dai link sopra indicati: il lungo elenco dei caduti, l'incredibile primato nei profitti e nella produzione di ricchezza nel nostro paese, l'esiguo numero di chi oggi cerca ancora di contrastarla, il silenzio quando non la complice connivenza dei nostri politici...
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola" [G.Falcone]
Forse oggi nel nostro mondo il modello vincente e' quello del reclinare, la mente ed il cuore...

Postscriptum:
Un effetto del lavoro e del ruolo di 'Libera', preso a margine delle cronache sportive di questi giorni

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